Sono molte le novità che Microsoft metterà in campo dal 17 ottobre con l’uscita del Fall Creators Update per Windows 10 e, tra queste, spicca soprattutto la piattaforma Windows Mixed Reality. Un progetto che abbiamo già conosciuto ma sul quale Microsoft non aveva ancora fornito molti dettagli e che partirà tra meno di due settimane con l’arrivo sul mercato dei primi visori per Mixed Reality di Dell, HP, Acer e Lenovo di cui abbiamo già parlato nei mesi scorsi.

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Visori, dotati anche di controller, che si possono già prenotare su Microsoft Store (non ancora in Italia però) con prezzi a partire da 399 dollari e ai quali si è aggiunto negli ultimi giorni anche il Samsung Odyssey, disponibile dal 7 novembre e finora il più costoso del lotto con i suoi 499 dollari di listino, senza contare naturalmente l’HTC Vive (599 dollari) e gli HoloLens Development Edition (3000 dollari).

Ma visori a parte in cosa consiste Windows Mixed Reality? Potremmo definire questa piattaforma hardware/software come un mix tra realtà virtuale, realtà aumentata e quelli che Microsoft definisce “ologrammi”, in una sorta di espansione delle piattaforme ARKit e ARCore di Apple e Google incentrate invece solo sulla realtà aumentata.

Windows Mixed Reality

Tanto per cominciare gli utenti dei visori WMR potranno muoversi e agire in un ambiente virtuale (una casa molto “stilosa”) dal quale accedere proprie applicazioni preferite creando veri e propri angoli tematici. In questa “casa” riprodotta in scala 1:1 ci si potrà muovere in modo fluido o teletrasportandosi da un punto all’altro tramite i comandi dei controller, proprio come si farebbe in uno dei tanti giochi odierni in realtà virtuale. Resta solo da capire quali siano i requisiti hardware minimi dei PC a cui collegare questi visori

Oltre al discorso VR, la Windows Mixed Reality offrirà contenuti in realtà aumentata da visualizzare tramite smartphone, PC o tablet dotati di una fotocamera, mentre sul versante ologrammi Microsoft punterà sui suoi HoloLens e su futuri visori analoghi. A tal proposito Alex Kipman, a capo del progetto HoloLens, ha fatto riferimento a un visore di prossima generazione in grado di visualizzare sia ologrammi, sia contenuti in VR.