Teegan Lexcen è una bimba di quattro mesi nata in agosto. A differenza di sua sorella gemella, completamente sana, Teegan aveva una grave malformazione: le mancavano un polmone e quasi metà del cuore. Il suo caso era così grave che i medici dell’ospedale del Minnesota in cui è nata avevano comunicato ai genitori che non c’era alcuna possibilità di intervento, e la bimba era stata mandata a casa con l’assistenza di un’infermiera per alleviare le sofferenze in attesa di un decesso che sembrava inevitabile, secondo quanto riporta CNN.

Due mesi dopo però la bimba era ancora in vita, e i genitori si sono attivati per cercare specialisti in chirurgia infantile a cui chiedere un secondo parere. Li hanno trovati nella struttura dell’ospedale pediatrico Nicklaus di Miami, guidata dal dottor Redmond Burke, che ha chiesto che gli fossero inviati esiti e file delle immagini diagnostiche effettuate nel primo ospedale.

Vista la gravità della malformazione, il dottor Burke ha chiesto al dottor Juan Carlos Muniz, cardiochirurgo della clinica specializzato in immagini 3D, di realizzare una stampa tridimensionale del cuore della piccola, procedimento già adottato con successo in passato per avere un quadro più chiaro della malformazione.

Da un problema nasce un’opportunità

Quando un guasto alla stampante 3D ha impedito di portare a termine questa attività, il dottor Muniz ha proposto di utilizzare Google Cardboard per ottenere un’immagine tridimensionale attraverso cui studiare il caso.

Cardboard è un progetto sperimentale di Google che consiste in un modello per realizzare una maschera facciale usando normale cartone ondulato. Nella maschera si può inserire uno smartphone che, con un’applicazione dedicata, offre all’utente un’immagine tridimensionale che è possibile orientare nello spazio con i normali movimenti del capo. Un visore di realtà virtuale a tutti gli effetti, che è possibile realizzare in casa o acquistare su internet già fatto per pochi dollari.

Il visore di realtà virtuale Google Cardboard è realizzato inserendo un normale smartphone, iPhone o Android, in una struttura di cartone piegato.

Il visore di realtà virtuale Google Cardboard è realizzato inserendo un normale smartphone, iPhone o Android, in una struttura di cartone piegato.

Questa scelta, che ha richiesto di fare di necessità virtù, si è rivelata la più azzeccata. Non solo è stato possibile ottenere informazioni che mai si sarebbero potute avere con una stampa 3D, per esempio permettendo di visualizzare la struttura del cuore dal suo interno, ma è stato anche possibile determinare il metodo migliore di intervento, visualizzando la posizione esatta del cuore all’interno della cassa toracica.

Un visore di cartone da pochi dollari e uno smartphone si sono rivelati più efficaci di una stampante 3D e altri costosi sistemi

A causa della malformazione, infatti, il cuore non era normalmente posizionato al centro del petto, ma spostato sulla sinistra. Un’incisione centrale dello sterno, usata solitamente per gli interventi cardiaci, non sarebbe stata utilizzabile, e la tecnica alternativa (un incisione “a conchiglia” fatta sia al centro, sia sul lato sinistro) sarebbe stata troppo traumatica per una paziente così piccola.

Grazie all’uso delle immagini 3D di Cardboard, è stato possibile individuare un percorso di intervento usando la semplice (per così dire) incisione centrale.

Risparmiare tempo prezioso in sala operatoria

Una volta trovata la strada per il cuore, rimaneva da capire cosa fare per farlo funzionare normalmente. A Teegan mancava completamente il ventricolo sinistro, con un livello tale di malformazione che avrebbe impedito l’uso delle normali procedure chirurgiche. Ancora una volta, grazie a Cardboard, il dottor Burke ha potuto visualizzare in dettaglio la conformazione del muscolo cardiaco e identificare ogni passaggio da effettuare prima ancora di iniziare l’intervento.

In questo modo si è potuto risparmiare tempo prezioso durante l’operazione, quando ogni minuto in più diminuisce le possibilità di successo.

La famiglia Lexcen durante la conferenza stampa. (foto: Nicklaus Children's Hospital)

La famiglia Lexcen durante la conferenza stampa. (foto: Nicklaus Children’s Hospital)

Lo scorso mercoledì, a quattro settimane dall’intervento, la bambina ha iniziato a respirare senza assistenza e molto probabilmente sarà dimessa nelle prossime due settimane.