Come sta andando il mercato dei visori per la realtà virtuale? A leggere le ultime stime di Canalys abbastanza bene, contando che la società di ricerche di mercato prevede entro fine 2016 2 milioni di pezzi venduti in tutto il mondo. Può sembrare una cifra irrisoria, ma va considerato che queste stime non tengono conto dei visori VR mobile come il Gear VR di Samsung e il recentissimo Daydream View di Google, che sono poi quelli meno costosi e in grado quindi di attirare un maggior numero di utenti.

Parliamo quindi essenzialmente di HTC Vive, Oculus Rift e PlayStation VR, ovvero i visori più costosi ma anche più performanti. Il primo dovrebbe arrivare a fine anno a 500.000 pezzi venduti, ai quali si sommano i circa 400.000 di Oculus Rift e gli 800.000 di PlayStation VR, che grazie soprattutto all’ampia base installata di PlayStation 4 può contare su un bacino potenziale di utenti molto significativo. Altri 300.000 pezzi sono rappresentati dai numerosi visori VR integrati proposti da produttori cinesi e venduti principalmente in quella regione.

Visori per la realtà virtuale

Sempre secondo Canalys però il mercato è destinato a crescere a ritmo molto sostenuto, tanto che nel 2020 sono stimate vendite per 20 milioni di pezzi e già a fine 2017 i visori per la realtà virtuale venduti in tutto il mondo dovrebbero triplicare rispetto al 2016, assestandosi a circa 6 milioni.

Le cose però potrebbero andare ancora meglio, se pensiamo che a oggi mancano ancora delle vere e proprie killer application in ambito VR (anche a livello videoludico), i prezzi sono ancora mediamente alti e la tecnologia è ancora in una fase iniziale.

Pensare infatti a un futuro con visori per la realtà virtuale senza più cavi, con display dalla risoluzione molto elevata (4K o più) e con sistemi di controllo ancora più immersivi potrebbe fare un’enorme differenze per la diffusione di questi prodotti, spingendone le vendite ancora più in alto di quanto ipotizzato da Canalys.