Durante la pandemia ho dedicato così tanto tempo ai contenuti digitali che ho smesso di leggere riviste cartacee. Lo scorso fine settimana ho cercato di recuperare il ritardo con leggendo il magazine Popular Mechanics e un articolo dello scorso anno intitolato How the Air Force Secretly Designed and Flew a New Fighter in a Year mi ha lasciato sbalordito. Il pezzo descrive come le simulazioni abbiano aiutato i designer a passare dall’ideazione al prodotto finito in una frazione del tempo necessario rispetto al passato, quando i processi di concept, modellazione, costruzione e test duravano molto di più

Nella simulazione, è infatti possibile far schiantare in sicurezza un caccia militare un numero illimitato di volte senza perdere vite umane e, al tempo stesso, fornire un prodotto che, anche nella sua forma di prototipo iniziale, è probabilmente molto più sicuro da pilotare rispetto a molti velivoli di produzione. E tutto ciò grazie a una tecnologia con solo pochi anni alle spalle utilizzata in un ambiente virtuale che ora chiamiamo vagamente metaverso e che sta progredendo con una rapidità incredibile, tanto che il tempo necessario per progettare e costruire qualsiasi prodotto (o quasi) è destinato a comprimersi in modo massiccio.

L’Omniverso

La piattaforma con cui ho più familiarità e che al momento è la più utilizzata per la simulazione è Omniverse di Nvidia. Il suo successo è stato talmente grande che tutte le principali case automobilistiche la stanno utilizzando per creare auto a guida autonoma. Sebbene non tutte le case automobilistiche utilizzino lo stack hardware completo di Nvidia, credo che alcune si pentiranno di non averlo fatto. Risparmiare qualche soldo su un sistema di sicurezza critico non mi pare infatti una decisione saggia. Se questo risparmio si traduce nella perdita di una vita umana, significa che l’azienda ha preferito spendere un po’ meno dollari a scapito della vita di qualcuno.

Prima dell’arrivo di Omniverse, si parlava in gran parte di auto a guida autonoma con un orizzonte temporale fissato al 2030. Ma diverse case automobilistiche, tra cui Jaguar e GM, hanno annunciato che avranno sul mercato sistemi commerciali di livello 4 nel biennio 2025-26.

Questo è un miglioramento significativo a livello temporale. Se si considera che è probabile che le auto a guida autonoma di livello 5 saranno limitate da restrizioni normative e non da limiti tecnologici, questo miglioramento temporale avrebbe potuto avere un impatto ancora maggiore sul time-to-market delle auto a guida autonoma.

metaverso

Perché il time-to-market è importante

In passato ho studiato attentamente la risposta di Ford/GM alle auto giapponesi negli anni ’60: la Pinto e la Vega (rispettivamente di Ford e GM). Entrambe sarebbero state molto competitive con i modelli simili dei brand giapponesi alla fine degli anni ’60, ma non lo furono affatto quando arrivarono sul mercato all’inizio degli anni ’70.

Cosa è successo? GM e Ford acquistarono auto giapponesi, ne fecero un’analisi completa e, da quell’analisi, svilupparono la Pinto e la Vega. L’intero processo durò circa cinque anni, ma durante quel periodo le auto giapponesi progredirono e quindi, quando fu la volta della Vega e della Pinto, queste erano già vecchie di anni.

Se si riduce a uno il tipico tempo di sviluppo di cinque anni per un’auto (è difficile farlo più velocemente dati i requisiti di test normativi), le case automobilistiche potrebbero rispondere più rapidamente alle minacce della concorrenza e il mercato delle auto avanzerebbe molto più velocemente di anno in anno.

Il vantaggio militare

Come ha sottolineato Popular Science, quando si tratta di armi, le simulazioni possono fornire un enorme vantaggio. Spesso, le armi usate alla fine di una guerra sono molto avanzate dall’inizio della guerra, spesso a costo di vite perse da coloro che devono testare queste piattaforme in rapida evoluzione.

Grazie alle simulazioni, un esercito potrebbe avere armi di nuova generazione basate su ciò che è stato appreso sul campo di battaglia in meno di un anno; armi che sono state testate meglio di quelle create con un processo di ricerca e sviluppo più tradizionale. Probabilmente sarebbero anche armi molto più economiche perché possono essere ottimizzate durante la simulazione e potrebbero essere progettate su misura per i requisiti unici dell’attuale conflitto.

Simulazioni e complessità

La simulazione consente un aumento relativamente sicuro del time-to-market per i nuovi prodotti, che si tratti di armi o automobili. Come ci si aspettava, l’esercito sta già mettendo in mostra le capacità dei nuovi ambienti simulativi virtuali creando un caccia militare maturo di prossima generazione nel giro di un solo anno. In tempo di guerra, ciò potrebbe essere fatto ancora più velocemente, consentendo in pochi mesi a un’azienda di adattare i suoi sistemi di armamenti alle esigenze uniche di un conflitto in corso.

Per i veicoli e altri prodotti complessi, la tecnologia di simulazione consentirà alle aziende di rispondere meglio alle minacce della concorrenza e di agire in modo più aggressivo per mitigarle. Se pensate che le cose stiano già cambiando velocemente, sappiate che in realtà il cambiamento, grazie ai progressi nella simulazione virtuale, è già arrivato.