Come con tutte le nuove tecnologie, il metaverso è circondato da idee sbagliate (come il fatto che ce ne sarà solo uno) e, sostanzialmente, da più clamore (o hype) che sostanza. Ma viene già utilizzato con successo (e su larga scala) per le simulazioni, dalla costruzione di oggetti virtuali in modo collaborativo (come un architetto che crea una rappresentazione virtuale di un edificio) ai test avanzati per robot e veicoli autonomi.

E c’è un serio potenziale per usarlo anche come arma per aumentare le produttività, dal momento che potrebbe aiutare a risolvere i problemi di privacy che riguardano il monitoraggio dei dipendenti, così come i sistemi autonomi che arrivano per aiutarli o sostituirli. Ecco come un’implementazione di questa tecnologia potrebbe diventare un potente strumento per monitorare e migliorare la produttività.

Qualità più che quantità

Quando ero un revisore interno, i Revisori Incaricati (AIC) tendevano a credere che lavorare 16 ore al giorno, sette giorni su sette, fosse l’unico modo per fare le cose nel migliore dei modi. Ma anche con quel carico di lavoro enorme, i nostri team non potevano guardare tutto ed eravamo così esausti che qualcosa andava inevitabilmente perso o trascurato. Quando sono passato alla guida del team, ho implementato un programma che richiedeva molto meno tempo e i nostri risultati sono migliorati, perché stavamo verificando in modo più intelligente, enfatizzando efficacemente la qualità rispetto alla quantità.

Attualmente, il metaverso è largamente utilizzato per la simulazione e, se legato a dati reali come quelli prodotti dai sistemi di sicurezza, può simulare un ambiente di lavoro su larga scala. Ciò consente di utilizzare gli strumenti sia per evidenziare le anomalie, sia per simulare le correzioni prima che vengano implementate. Nel tempo, una simulazione che utilizza modelli di intelligenza artificiale ad apprendimento diretto dovrebbe essere in grado sia di anticipare il funzionamento di un gruppo di dipendenti, sia di consentire di attuare eventuali policy contro un gruppo virtuale di dipendenti senza che i dipendenti reali ne risentano.

L’estrazione di dati aggregati (piuttosto che specifici dei dipendenti) dovrebbe consentire di capire come i dipendenti trascorrono il loro tempo e identificare dove sono più e meno produttivi rispetto ai loro obiettivi definiti, consentendo a un senior manager di trovare modifiche più valide per un risultato migliore.

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Uno dei più grandi errori di produttività che ho visto è stato quello di Intel quando Andy Grove era CEO. I dirigenti si erano preoccupati che troppi dipendenti arrivassero in ritardo sul lavoro e se ne andassero via troppo presto; hanno quindi implementato un programma di “ritorno alle origini”, con manager e dirigenti che registravano i dipendenti in entrata e in uscita costringendoli a rimanere in ufficio per otto ore intere. Invece di aumentare la produttività, il programma l’ha stroncata. Le persone che avevano approfittato delle giornate lavorative abbreviate hanno continuato a perdere tempo al lavoro.

Se Intel fosse stata in grado di modellare questo programma prima di implementarlo, cosa che il metaverso avrebbe potuto permettere, Intel avrebbe potuto evitare questo errore ovvio e doloroso. Un’altra area che ha sofferto di prestazioni scadenti nel tempo è stata quella dell’ufficio open-concept, dove si eliminano cubicoli e uffici a favore di aree comuni che sembrano più invitanti. In realtà questo approccio si è dimostrato a dir poco rovinoso: le conversazioni erano meno private e il rumore aveva maggiori probabilità di disturbare i dipendenti. E, ovviamente, la pandemia ha reso ancora più problematici spazi di lavoro comuni più ampi e affollati.

Le simulazioni di questo concept avrebbero probabilmente fatto emergere quei problemi di rumore e distrazione. Ecco perché un’azienda, in molti casi, potrebbe raggiungere con successo certi obiettivi sperimentando virtualmente, trovando la configurazione migliore ed evitando costose ristrutturazioni che avrebbero l’effetto opposto sulla produttività.

Dalla simulazione al mondo reale

Il metaverso può offrire più implementazioni basate su ciò che viene simulato e aiutare le aziende a testare le teorie sulla produttività prima che diventino praticabili. L’obiettivo dovrebbe essere un sano aumento della produttività, non un modo per abusare dei dipendenti.

La mia aspettativa è che il metaverso si evolverà in uno dei modi migliori per trasformare un’azienda in un posto di lavoro migliore, sia in termini di efficienza che di fedeltà dei dipendenti e soddisfazione sul lavoro… ma solo se fatto bene. Ciò significa che dovrebbe essere utilizzato per testare nuove teorie occupazionali con il duplice obiettivo di migliorare la produttività e la soddisfazione sul lavoro.

Il rovescio della medaglia, ovviamente, è che il metaverso potrebbe essere utilizzato per motivi meno nobili, ovvero per simulare e modellare politiche abusive che i dipendenti potrebbero non notare. Assicurare un risultato positivo sia per i dipendenti che per l’azienda all’inizio di qualsiasi progetto aiuta a garantire un risultato favorevole.