Dopo averlo reso disponibile negli USA e in Canada dal 30 marzo dello scorso anno, a fine 2016 Microsoft ha portato il suo visore di realtà aumentata HoloLens anche in Australia, Nuova Zelanda, Francia, Germania, Gran Bretagna e Irlanda. Ancora niente Italia insomma, anche se rispetto a prima procurarsi un Hololens dal nostro Paese per vie non “ufficiali” non sarà più così complesso e dispendioso.

Si tratta però ancora dei cosiddetti DevKit, ovvero versioni non ancora definitive destinate pressoché esclusivamente a professionisti. Parliamo infatti di una Developer Edition da circa 3300 euro e di una Commercial Suite da oltre 5000 euro. Quest’ultima offre un supporto più avanzato e diverse funzionalità (come quelle di sicurezza) pensate per un utilizzo affidabile in ambito aziendale.

Prezzi lontanissimi dalle possibilità di un’utenza consumer media e infatti la stessa Microsoft, per voce del responsabile dello sviluppo di HoloLens Alex Kipman intervistato da CNET, ha fatto capire che ci vorrà ancora parecchio tempo (anni) perché l’HoloLens arrivi sul mercato in una versione consumer.

hololens

Kipman ha infatti dichiarato che per trasformare un prodotto da professionale a consumer non basta certo togliere la sigla DevKit, ma che si deve far scendere il prezzo al di sotto (e non di poco) dei 1000 dollari.

Sfida che Microsoft per ora non intende accettare in tempi brevi, preferendo se mai nell’immediato futuro concentrarsi sul miglioramento del comfort e l’incremento della sensazione di immersione. A quanto pare insomma il prossimo HoloLens non sarà una versione “economica” per il grande pubblico ma un ennesimo DevKit (seppur potenziato e migliorato) per aziende e professionisti, che continuerà a costare molto.

Non è poi detto che Microsoft, come ha già promesso di fare con la realtà virtuale, non possa appoggiarsi a partner come Dell, HP e Lenovo per proporre una versione magari depotenziata di HoloLens per il grande pubblico, ma al momento questo scenario è del tutto ipotetico e privo di basi, nonostante quello della realtà aumentata sia un tema sempre più caldo e importante non solo per Microsoft, ma anche per Apple e altri giganti tech.