IBM usa i chip FPGA di AMD per la correzione di errori quantistici: un balzo di un anno nella roadmap

IBM ha appena compiuto un passo decisivo verso la realizzazione di computer quantistici davvero pratici e accessibili, annunciando che uno dei suoi algoritmi chiave per la correzione degli errori quantistici è ora in grado di funzionare in tempo reale su chip standard AMD, nello specifico FPGA riprogrammabili. Un risultato che potrebbe ridurre drasticamente i costi di controllo delle architetture quantistiche, superando la necessità di sistemi proprietari estremamente costosi e complessi.
Secondo Reuters, questo traguardo consente a IBM di anticipare di un anno le tappe previste nella propria quantum roadmap, accelerando il passaggio dalla fase sperimentale a quella industriale del calcolo quantistico. Questo grazie appunto alla possibilità di eseguire correzioni dinamiche degli errori direttamente durante l’elaborazione quantistica.
La fragilità dei qubit, soggetti a decoerenza e interferenze ambientali, è infatti il principale ostacolo che oggi limita l’affidabilità dei computer quantistici. IBM dichiara di aver dimostrato che il suo algoritmo, introdotto per la prima volta a giugno, può operare in modalità real-time sfruttando hardware commerciale molto diffuso nei data center, aprendo così la strada a sistemi ibridi quantistico-classici scalabili e sostenibili dal punto di vista economico.
Questo approccio rappresenta un decisivo cambio di paradigma. Finora, le architetture quantistiche hanno infatti richiesto controller su misura, progettati per gestire in maniera istantanea le correzioni degli errori. L’adozione di chip FPGA di AMD, componenti riprogrammabili già utilizzati su larga scala per l’IA, l’edge computing e le infrastrutture di rete, consente di immaginare un futuro in cui i sistemi quantistici potranno essere integrati all’interno delle attuali infrastrutture cloud senza necessità di hardware esclusivo.
Jay Gambetta, vicepresidente di IBM responsabile del settore quantistico, ha definito questo risultato “una svolta concreta”, sottolineando come l’implementazione dell’algoritmo risulti dieci volte più veloce di quanto richiesto per l’operatività ideale.
Non si tratta quindi di un prototipo accademico, ma di un progresso misurabile verso l’obiettivo di creare computer quantistici in grado di affrontare problemi reali, che vanno dalla simulazione di molecole per la scoperta di nuovi farmaci, fino all’ottimizzazione dei sistemi energetici o finanziari. Il quantum computing, a differenza dell’elaborazione classica, utilizza qubit capaci di trovarsi simultaneamente in più stati (0 e 1), permettendo un enorme parallelismo computazionale. Tuttavia, l’instabilità intrinseca di questa condizione quantistica ha finora rappresentato il principale freno all’adozione industriale.
Con questo risultato, IBM rafforza la propria posizione di leader nella corsa al quantum computing insieme a Microsoft e Google, ma con la differenza chiave di voler rendere le tecnologie quantistiche compatibili con l’hardware convenzionale già disponibile sul mercato. L’obiettivo dichiarato è costruire entro il 2029 un sistema di nuova generazione denominato Starling in grado di risolvere problemi di utilità pratica per imprese e governi. Se la correzione degli errori è stata anticipata di un anno sulla tabella di marcia, significa che la fase di maturazione industriale del quantum computing potrebbe essere molto più vicina del previsto.
La rilevanza economica del risultato è evidente anche dai mercati finanziari. Dopo l’annuncio di IBM, le azioni AMD, già protagoniste di un rally trainato dalla domanda di chip per l’intelligenza artificiale, hanno infatti registrato un ulteriore aumento superiore al 5% in un solo giorno.

