D-Wave e la nascita della Q-Alliance: l’Italia diventa nuovo epicentro mondiale del quantum computing

Con l’annuncio della Q-Alliance, firmata ieri a Como e definita come “la nascita del più potente hub quantistico al mondo”, D-Wave consolida la propria posizione di riferimento globale nel settore del quantum computing e allo stesso tempo accende un riflettore internazionale sull’Italia. Frutto del memorandum siglato fra D-Wave e IonQ (altro colosso mondiale del settore), l’iniziativa rappresenta un passaggio storico non solo per il Paese ma per l’intero ecosistema scientifico ed economico europeo. La Lombardia diventa infatti il centro di un’infrastruttura globale che combina competenze, ricerca e tecnologie all’avanguardia, in linea con la visione delineata dal Governo italiano per la trasformazione digitale e quantistica del prossimo decennio.
L’obiettivo di Q-Alliance è accelerare la scoperta scientifica, la trasformazione industriale e la sovranità digitale. D-Wave, prima azienda al mondo ad aver commercializzato computer quantistici, porta nel progetto la propria esperienza ventennale e una piattaforma tecnologica già matura e capace di coniugare quantum annealing e quantum gate, due paradigmi complementari che coprono diversi ambiti applicativi, dalla logistica avanzata all’intelligenza artificiale, dall’ottimizzazione industriale alla simulazione molecolare.
La presenza di un hub europeo, con solide radici in Italia, significa inoltre rafforzare la capacità del continente di sviluppare competenze autonome e di posizionarsi come protagonista nel panorama globale del quantum computing. È un approccio coerente con la visione delineata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale e sostenuto dal Sottosegretario di Stato Alessio Butti, che ha sottolineato come Q-Alliance sia non solo un traguardo tecnologico, ma anche un modello di open innovation e cooperazione internazionale.
Il progetto, infatti, nasce con una chiara vocazione all’apertura. Q-Alliance sarà un ecosistema inclusivo e accessibile in grado di coinvolgere università, centri di ricerca, startup e industrie, con un impianto organizzativo pensato per favorire la circolazione del sapere e lo sviluppo dei talenti, elementi considerati cruciali per costruire una generazione di professionisti “quantum-ready”. Attraverso borse di studio, tirocini e programmi di formazione, il consorzio intende coltivare un vivaio di giovani ricercatori in grado di contribuire alla crescita scientifica e industriale del Paese.
La stessa D-Wave, già pioniera nell’aver reso il quantum computing uno strumento commerciale e operativo per aziende e istituzioni, ritiene che la collaborazione sia la chiave per sbloccare il pieno potenziale delle tecnologie quantistiche. Come dichiarato dal CEO Alan Baratz, “D-Wave è l’unica azienda al mondo a costruire computer quantistici a ricottura e a gate. I nostri sistemi vengono già utilizzati in tutto il mondo per risolvere problemi reali e complessi e siamo convinti che la nostra tecnologia di quantum annealing di livello produttivo sarà un elemento cruciale per lo sviluppo delle applicazioni quantistiche all’interno della Q-Alliance.”
In prospettiva, il progetto ha implicazioni profonde. La costruzione di un polo quantistico di rilevanza mondiale in Italia può contribuire sia a ridurre la dipendenza tecnologica estera, sia ad attirare investimenti e progetti internazionali, trasformando la regione in un nodo strategico della nuova economia quantistica.