La più grande tendenza tecnologica che influenzerà il mondo degli affati (e non solo) nei prossimi anni è rappresentata dai media sintetici. Eppure, questo termine viene raramente pronunciato nelle sale riunioni e nei meeting su Zoom. È quindi arrivato il momento di chiarire cosa sono i media sintetici e perché saranno così impattanti. I media sintetici sono qualsiasi tipo di video, immagini, oggetti virtuali, suoni o parole prodotti dall’intelligenza artificiale (o con l’aiuto di essa). Questa categoria include contenuti deepfake, “arte” generata dall’IA, contenuti virtuali in ambienti di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) e altri nuovi tipi di contenuti.

Molti strumenti multimediali sintetici hanno preso il via come ricerche accademiche di nicchia o giochi online in versione beta, ma ora sono  sul punto di fare un’entrata “colossale” nel mondo degli affari, del marketing, dei media e, più in generale, della cultura umana. Quanto colossale? Nel libro Deepfakes: The Coming Infocalypse, l’autrice e analista dei media sintetici Nina Schick stima che circa il 90% di tutti i contenuti online potrebbe essere costituito da media sintetici entro quattro anni. E ci sono ottime ragioni per crederci.

Le aziende hanno bisogno di design, marketing, comunicazione e creatività e i media sintetici guideranno cambiamenti rivoluzionari in tutti questi spazi, accelerandoli e consentendo prototipazioni molto rapide, contenuti creativi e una migliore comunicazione e un miglior design. I futuristi hanno riflettuto per decenni se l’IA avrebbe sostituito o solo potenziato la forza lavoro. I media sintetici rappresentano un punto importante nel libro mastro “potenziato”, espandendo le capacità umane e offrendo strumenti per raggiungere nuovi livelli di prestazioni.

Non c’è bisogno di assumere un portavoce, una mascotte o una celebrità per fungere da volto del vostro brand. Basta crearne uno vostro o “noleggiare” un umano sintetico e ciò, a ben vedere, sta già accadendo. Lil Miquela è una persona “fake” creata da una società di software di Los Angeles chiamata Brud. L’influencer umana (ma simulata) ha 3 milioni di follower su Instagram e la catena di negozi di abbigliamento PacSun l’ha recentemente “assunta” come nuova modella. Inoltre, i supporti sintetici sono già disponibili gratuitamente in sostituzione delle immagini stock in siti specializzati come Lexica e persino presso il leader del settore Shutterstock. Questi servizi saranno presto resi obsoleti, poiché diventerà alla portata di tutti i marketer creare la propria “fotografia stock” personalizzata con personaggi 3D in ambienti virtuali.

Perché il pubblico fraintende i media sintetici

Finora, i media sintetici hanno fatto notizia principalmente per l’abuso di video deepfake di personaggi politici che dicono cose che non hanno mai detto o di celebrità protagoniste di video pornografici a cui, ovviamente, non hanno mai partecipato. E sempre parlando di celebrità, all’attore Bruce Willis è stata diagnosticata l’afasia, una condizione cerebrale che, raggiunto uno stato avanzato, rende impossibile recitare; nonostante ciò, Willis ha detto che continuerà a recitare in film e spot televisivi proprio grazie alla tecnologia deepfake, tramite la quale anche altre star internazionali come Tom Cruise, Leonardo DiCaprio e il titano della tecnologia Elon Musk sono comparsi in spot pubblicitari senza però aver mai dato il loro permesso.

Al momento, le leggi sui diritti e le autorizzazioni che coinvolgono l’uso di media sintetici per impersonare persone reali sono essenzialmente inesistenti e la tecnologia deepfake rimane indubbiamente un problema di sicurezza informatica. L’audio deepfake sta già impersonando i CEO nelle chiamate che richiedono il trasferimento di fondi e i video deepfake in tempo reale vengono già utilizzati da candidati fraudolenti per ingannare i responsabili delle assunzioni.

deep-learning

Se quindi oggi deepfake fa rima con minaccia, domani sarà un enorme vantaggio per il business. Aziende come Deeptrace e Truepic producono strumenti in grado di rilevare video sintetici e il mercato del rilevamento dei falsi è solo all’inizio. Gli strumenti di scrittura basati sull’intelligenza artificiale possono sembrare minacciare i futuri posti di lavoro di giornalisti e copyrighter, ma la vera minaccia è che faranno sì che la nostra capacità di scrivere (e pensare) si atrofizzi.

I contenuti sintetici domineranno il “metaverso”

Il mondo è sull’orlo di una rivoluzione in varie “realtà”: virtuali, aumentate e miste (VR, AR e MR). Meta sta pianificando un grande passaggio dal social networking della vecchia scuola alla realtà virtuale o mista di prossima generazione, che Mark Zuckerberg ha notoriamente etichettato come Metaverso, ma anche Apple (che non fa mai le cose per caso) dovrebbe entrare nel mercato della realtà aumentata il prossimo anno con la sua linea di visori Reality. Per definizione, AR, VR e MR coinvolgono contenuti digitali, esistenti in un mondo digitale (VR) o sovrapposti al mondo reale (AR) e quasi tutti questi contenuti arriveranno sotto forma di media sintetici.

In effetti, Meta ha già introdotto un nuovo motore multimediale sintetico basato sull’intelligenza artificiale chiamato Make-A-Video. Come con la nuova generazione di motori AI-art, Make-A-Video utilizza istruzioni di testo per creare video. Meta sta attualmente promuovendo questo motore come un metodo molto veloce per i creatori di creare contenuti video o ambienti virtuali.

Normalmente, un’azienda che produce contenuti di marketing dovrebbe assumere una troupe di produzione, pagare per il lavoro di post-produzione, assumere attori, trovare una location e via dicendo. Prodotti come Make-A-Video suggeriscono invece che nel prossimo futuro un singolo creativo potrebbe realizzare produzioni video da solo in poche ore. In effetti, con il futuro della creazione di immagini, video e oggetti IA basati su testo, si può facilmente immaginare un utilizzo di VR o AR in cui concept, dati, persone, progetti e altri contenuti vengono creati sul posto con comandi vocali e visualizzati olograficamente in un meeting da tutti i partecipanti.

Questo è solo un piccolo, ipotetico esempio di come la creazione di media aziendali passerà da un enorme progetto che coinvolge dozzine di persone, grandi budget e mesi di tempo a una manciata di persone, piccoli budget e ore o pochi giorni di lavoro. Quindi, mentre guardiamo con ammirazione la rapida evoluzione dei servizi artistici di intelligenza artificiale come Stable Diffusion e DreamStudio, dovremmo renderci conto che questa tecnologia sarà presto perfezionata, democratizzata e ampiamente distribuita fino a rivoluzionare in modo massiccio il modo in cui le aziende comunicano e visualizzano contenuti.

È insomma arrivato il momento di parlare di media sintetici non solo come una minaccia al lavoro, alla sicurezza informatica o alla distrazione online, ma anche come di qualcosa che trasformerà totalmente il modo in cui si farà business. E il passaggio a supporti sintetici onnipresenti sarà simile al passaggio dai mainframe ai PC, con la conseguenza che la creazione di contenuti sofisticati, inclusi i contenuti virtuali, diventerà cioè qualcosa che tutti in un’organizzazione possono fare in modo rapido, semplice ed economico. 

Terremo una sessione sul tema dell’intelligenza artificiale applicata alla creazione di immagini sintetiche, al design e alla progettazione si terrà una sessione all’interno del convegno ProgettistaPiù, in programma dal 24 al 27 gennaio. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione sul sito dell’evento.