Quando pensate all’Internet of Things (IoT), cosa vi immaginate esattamente? Forse un bollitore intelligente, un’auto connessa o anche uno degli innumerevoli casi di utilizzo industriale di questa tecnologia che stanno rapidamente emergendo?

L’IoT promette un frigorifero che sa quando avete bisogno di più latte, mentre allo stesso tempo la tecnologia sta aprendo la strada a progressi significativi in aree come l’agricoltura, fornendo ai coltivatori maggiori informazioni sui dati per affrontare anche le sfide più difficili. Essendo ora un settore dal valore di un trilione di dollari, la IoT sta incuriosendo sempre più persone (e non solo gli addetti ai lavori) e, andando a scavare nel suo passato, scopriamo che questa tecnologia ha una storia interessante ed è destinata a cambiare il mondo.

Le origini (1800-1974)

Prima di tutto, dobbiamo andare indietro nel tempo fino al 24 maggio 1844. Fu in questo giorno che Samuel Morse usò notoriamente un sistema telegrafico per inviare ad Alfred Vail un messaggio. Questo è stato un momento fondamentale nella storia dell’IoT poiché una macchina comunicava con un’altra per la prima volta, qualcosa a cui si pensava sin dall’inizio del XIX secolo. All’inizio del XX secolo il mondo ha assistito alla prima trasmissione vocale radio e cinquant’anni dopo si sarebbero iniziati i lavori per sviluppare i computer.

Nel 1926 Nikola Tesla espresse una profonda e profetica visione della connettività futura dicendo: “Quando il wireless sarà applicato perfettamente, l’intera terra sarà convertita in un enorme cervello”. Dopo queste pietre miliari nello sviluppo della IoT così lontane nel tempo, la fase successiva nella sequenza temporale è stata l’arrivo di Internet negli anni ’60, quando Arpanet collegò per la prima volta le università di Stanford e della UCLA. Alcuni traguardi chiave che seguirono includono il primo messaggio online nel 1969, la prima e-mail nel 1971 e l’uso del termine Internet per descrivere un’unica rete IP onnicomprensiva nel 1974.

La nascita dell’IoT (1982 – 2000)

All’inizio degli anni ’80, studenti e professori che lavoravano alla School of Computer Science della Carnegie Mellon University collegavano un distributore automatico della Coca Cola tramite Internet per determinare i livelli delle scorte e quanto fossero freddi i suoi contenuti. Questa innovazione è stata sviluppata per evitare delusioni e viaggi sprecati all’edificio del terminal principale. Anche se in quel momento non se ne rendevano conto, questo piccolo “pezzo di genio” ha fornito inconsapevolmente un primissimo sguardo al modo in cui avremmo cercato di costruire un mondo connesso.

Oggi il concetto di elettrodomestici e utensili connessi non è insolito e un primo esempio segna un’altra importante pietra miliare nella storia dell’IoT. Nel 1989, lo scienziato informatico John Romkey accettò la sfida di connettere un tostapane a Internet. È riuscito a collegare un tostapane a controllo radiante automatico Sunbeam Deluxe con una rete IP e un protocollo di gestione, che gli ha permesso di accendere l’alimentazione e controllare il livello di tostatura del pane in base al tempo di alimentazione del tostapane.

Il successivo sviluppo chiave avvenne nel 1995 con il completamento della prima rete satellitare GPS istituita dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Prima che la rete di 27 satelliti fosse pienamente operativa, l’uso civile era consentito dagli anni ’80, con il governo che stipulava contratti con società private per sviluppare ricevitori GPS portatili per aerei e navi.

Alla fine del secolo, nel 1999, il termine Internet of Things è diventato ufficialmente quando fu coniato da Kevin Ashton del MIT mentre lavorava con Proctor & Gamble. L’informatico cercò di influenzare i responsabili delle decisioni del colosso americano affinché utilizzassero sensori all’interno della supply chain per raccogliere dati.

Costruire lo slancio (2000-2020)

Nel 2000 un altro elettrodomestico da cucina connesso fa la sua comparsa nella nostra cronologia, quando LG lanciò il primo frigorifero connesso al mondo. A causa del prezzo del prodotto (oltre 20.000 dollari), questo dispositivo IoT non è stato certo un successo di vendite, ma ha prefigurato una tendenza con cui oggi abbiamo invece parecchia famigliarità.

Sebbene il primo frigorifero connesso non abbia poi fatto da apripista negli anni appena successivi ad altri dispositivi connessi, questa innovazione ha avuto un effetto sismico. Nel 2007 è toccato al primo iPhone, che non solo ha portato il concetto di dispositivi connessi alle masse, ma anche l’idea di dispositivi wireless connessi. I dispositivi mobili sono diventati una parte centrale della storia dell’IoT, sia che utilizziate il vostro smartphone per monitorare il vostro sistema di sicurezza casalingo, sia che lo usiate per monitorare i sensori in un ambiente industriale.

Il 2008 ha poi segnato un importante sviluppo nella consapevolezza del concetto di IoT grazie alla prima conferenza mondiale sull’IoT in Svizzera, che ha riunito i principali ricercatori e professionisti del mondo accademico e industriale. Lo scopo della conferenza era condividere idee, applicazioni e risultati della ricerca e, nel corso dell’evento, sono state presentate 92 proposte di alta qualità.

network as a service

Poco dopo, nel 2009, Google ha iniziato a testare le auto a guida autonoma, un tema che sarebbe rimasto prominente nell’IoT fino al 2016 e oltre, con GM, Uber e Tesla che hanno iniziato a sviluppare le proprie tecnologie per la guida autonoma. Nel frattempo Amazon ha rilasciato l’hub per la casa intelligente Echo nel 2014, che ha attirato l’attenzione di aziende e consumatori in tutto il mondo come un modo nuovo e accessibile per le persone di vivere e interagire con la tecnologia tramite IoT.

Sebbene molti dei punti di riferimento iconici nell’ascesa dell’IoT siano stati applicazioni consumer, sono stati compiuti enormi progressi anche nelle applicazioni aziendali con un potenziale rivoluzionario. Le organizzazioni di tutto il mondo stanno utilizzando oggi l’IoT per raccogliere masse di dati e aumentare la velocità con cui i sistemi di intelligenza artificiale possono essere addestrati e sviluppati, mentre edge computing e IoT vengono combinati per portare la connettività alle località più remote del mondo, avvicinandoci alla visione di connettività globale che Nikola Tesla aveva espresso nel 1926.

Riflettori puntati sull’IoT aziendale

Le applicazioni IoT aziendali hanno fatto molta strada dalla loro nascita fino al 2020, non solo in termini di sofisticazione ma anche in termini di diffusione di massa tra le imprese aziendali. Secondo un sondaggio di Transforma Insights, oltre l’80% delle aziende sta già adottando attivamente l’IoT per cercare di migliorare l’efficienza, le prestazioni e l’esperienza del cliente.

Quest’anno quello della produzione è stato l’ambito che ha fatto da apripista per la maggiore diffusione dell’IoT, rimuovendo le applicazioni smart city dal primo posto. Nella produzione, l’IoT viene utilizzato per sfruttare le innovazioni cloud ed edge al fine di creare fabbriche digitali con prestazioni operative migliorate. Trasporti, energia, vendita al dettaglio e sanità sono altri settori verticali in testa alla classifica.

L’energia è un altro settore interessante da esaminare, con le aziende che lavorano duramente per soddisfare il crescente consumo di energia nel mondo. L’IoT viene applicato in ogni angolo del settore, dalle interazioni tra le organizzazioni, alla trasmissione e distribuzione stessa. Le innovazioni basate sull’IoT in queste aree includono l’ottimizzazione dell’infrastruttura cloud e l’accelerazione del processo di configurazione delle applicazioni AI.

Previsioni per il futuro

In questo articolo abbiamo esplorato gli eventi chiave che ci hanno portato all’Internet of Things che conosciamo oggi, ma dobbiamo ancora vedere il vero potenziale che questa tecnologia ha per plasmare il nostro futuro. Il nostro riepilogo della storia dell’IoT non sarebbe veramente completo senza uno sguardo a ciò che il passato e il presente significano per una fase successiva.

  • Sicurezza: tra i tanti vantaggi offerti dall’IoT, sono state scoperte anche alcune nuove sfide. Con così tanti nuovi dispositivi prodotti e distribuiti rapidamente, i criminali informatici sono stati in grado di sfruttare gli endpoint non protetti per lanciare attacchi e in alcuni casi moltissimi dispositivi sono stati compromessi per facilitare gli attacchi DDoS. Queste minacce sembrano destinate a persistere mentre i produttori e le organizzazioni di sicurezza combattono per garantire che i nuovi endpoint siano protetti su reti estese e oltre.
  • 5G: le reti cellulari di quinta generazione sono destinate ad alimentare la crescita dell’IoT grazie alla maggiore velocità e alla capacità di connettere un maggior numero di dispositivi contemporaneamente, con una maggiore gestione dei dati in modo più rapido ed efficiente.
  • Miliardi di dispositivi in più: nel 2016 c’erano 4,7 miliardi di cose connesse a Internet secondo IoT Analytics, ma entro il 2021 possiamo aspettarci di arrivare a 12 miliardi. Sostenendo questo tasso di crescita, è probabile che ci saranno oltre 20 miliardi di dispositivi connessi a Internet già nel 2025.