Nei giorni scorsi, dopo aver incontrato Sundar Pichai a Bruxelles, il Commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton ha dichiarato che Alphabet/Google e la Commissione Europea intendono sviluppare un patto sull’intelligenza artificiale che coinvolga aziende europee e non europee prima che vengano stabilite delle regole per disciplinare la tecnologia.

“Sundar e io abbiamo concordato che non possiamo permetterci di aspettare che la normativa sull’IA diventi effettivamente applicabile. Abbiamo quindi intenzione di lavorare insieme a tutti gli sviluppatori di IA per sviluppare un patto sull’intelligenza artificiale su base volontaria prima della scadenza legale”, ha dichiarato Breton in un comunicato.

Il Comissario europeo ha inoltre esortato i paesi e i legislatori dell’UE a finalizzare i dettagli delle norme sull’IA proposte dalla Commissione entro la fine dell’anno. Entrambi i gruppi devono ancora avviare i negoziati per appianare le loro divergenze. La preoccupazione per il potenziale dell’IA di sconvolgere il modo in cui operano la società e le aziende è sempre più forte e avvertita da più parti, politica compresa.

I governi stanno infatti cercando di trovare un modo per contenere le conseguenze negative senza perdere i benefici o soffocare l’innovazione portata dall’intelligenza artificiale e anche la Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager, dopo l’incontro con Pichai, ha sottolineato la necessità di agire insieme.

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La Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager

Abbiamo bisogno di un AI Act il prima possibile, anche perché questa tecnologia si evolve ad una velocità estrema. Serve quindi un accordo volontario su regole universali per l’IA ora. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno intenzione di intensificare la cooperazione sull’intelligenza artificiale per stabilire degli standard minimi prima che la legislazione entri in vigore”, ha dichiarato in un tweet.

All’incontro con Pichai era presente anche la vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, che ha dichiarato di aver espresso al CEO di Alphabet e Google le sue preoccupazioni in merito alla diffusione della propaganda bellica e della disinformazione a favore del Cremlino sui prodotti e servizi di Google e ai rischi della disinformazione nelle elezioni europee e nazionali. “Pichai ha accettato di esaminare i problemi incontrati dai media russi indipendenti nel monetizzare i loro contenuti in Russia su YouTube”, ha detto Jourova.

Questi ultimi sviluppi sulla regolamentazione dell’IA a livello europeo mostrano tra l’altro un diverso atteggiamento dei colossi tech americani. Se infatti OpenAI sta lavorando con il Congresso USA, Google-Alphabet punta invece sull’Unione Europea (ha anche sospeso per ora il lancio di Bard in Europa, forse per negoziare), in modo da apparire più “globale” e perché probabilmente pensa che, come per la privacy con il GDPR, sarà l’UE a segnare il passo nella regolamentazione della IA.