La battaglia per la migliore soluzione di controllo vocale per smartphone è in corso da tempo. Apple offre Siri, Microsoft ha presentato Cortana non molto tempo fa e dietro i dispositivi Echo c’è Alexa di Amazon.

Il livello della competizione si è alzato con il lancio di Google Assist per iOS. Annunciato in occasione della Google I/O 2017, l’assistente sfida Siri di Apple e si presenta come una seconda opzione per l’iPhone. Abbiamo messo a confronto le due soluzioni per vedere quale è il migliore sui telefoni Apple.

Cos’è Google Assistant?

Assistant è l’ultimo raffinamento della tecnologia di assistente virtuale di Google. Come Siri, può essere utilizzato per avviare applicazioni, inviare messaggi, fare ricerche e rispondere a domande.

Fino a poco tempo fa era disponibile solo per gli smartphone Pixel e un numero limitato di dispositivi Android di fascia alta. Ma alla Google I/O, che si è svolta dal 17 al 19 maggio 2017, Google ha annunciato che l’applicazione è ora disponibile per l’iPhone.

Naturalmente l’assistente di Apple ha un netto vantaggio sul nuovo arrivato: può accedere a più parti del sistema rispetto alla variante Google ed è effettivamente integrato in iOS.

Oltre agli smartphone, Google Assistant è anche al centro dei dispositivi Google Home, che competono con le unità Amazon Echo in ambito smart home. Il software di controllo vocale è presente anche negli Smartwatch Android Wear 2.0.

Cosa possono fare Siri e Assistant?

Siri

Siri ha fatto il suo debutto in iOS 5, che fu lanciato nel 2011. Il rilascio coincideva con quello dell’iPhone 4S, il che ha portato molti a ipotizzare che la “S” stesse in realtà per Siri. Da allora Apple ha aggiunto funzionalità alla sua interfaccia vocale, ma nessuna ha cambiato radicalmente il prodotto.

Siri viene lanciata tenendo premuto il pulsante Home. In alternativa è possibile abilitare la funzione che lancia l’assistente ogni volta che si pronuncia “Hey Siri”.

I comandi includono:

  • chiamare, scrivere messaggi o email ai propri contatti
  • lanciare una specifica app
  • avviare una video chiamata FaceTime
  • aggiungere un evento al calendario
  • cercare ristoranti nelle vicinanze
  • riprodurre brani musicali
  • ricevere indicazioni sul tragitto da percorrere
  • impostare allarmi
  • regolare impostazioni
  • fare acquisti su iTunes
  • controllare qualsiasi cosa connessa all’app Apple Home

Siri funziona principalmente con le app create da Apple, ma in iOS 10 c’è stata un’apertura per includere anche applicazioni di terze parti. Per il momento si tratta solo di app di messaggistica, ricerca di foto e forma fisica, ma è un inizio.

Un’area in cui questo è evidente è il semplice compito di riprodurre musica. Chiedete a Siri di aprire Spotify e cercare Jimi Hendrix, e dagli altoparlanti usciranno i soavi toni di “Hey Joe”. Provenienti dall’applicazione Apple Music, non da Spotify.

Forse le cose cambieranno nei prossimi mesi, ma al momento Siri è strettamente legata alle applicazioni proprietarie di Apple.

Google Assistant

L’assistente digitale di Google fa praticamente le stesse cose di Siri. Di fatto, le sue capacità sembrano molto più avanzate grazie alla comprensione contestuale del linguaggio che consente di porre ulteriori domande dopo quelle iniziali.

Alla Google I/O è stata mostrata anche la notevole capacità di leggere il testo all’interno di immagini catturate dalla fotocamera – da segnali a menu – e poi tradurre quelle parole in voci di calendario, note o altri elementi utili.

Il problema è che queste funzionalità avanzate sono disponibili solo su smartphone Android.

L’utilizzo della piattaforma su iOS è molto più limitato, almeno in questo momento. A causa delle restrizioni di Apple sull’accesso al sistema di applicazioni di terze parti, Google Assistant non può automatizzare molto su un iPhone.

Le richieste di inviare email, messaggi di testo o chiamare amici si traducono in una serie di scuse del tipo “Sto ancora imparando a farlo”.

E’ possibile controllare il calendario per vedere i prossimi appuntamenti, ma solo per quanto riguarda Google Calendar. Fondamentalmente, Assistant può elaborare tutto ciò che trova sul web, mentre ciò che riguarda il controllo dell’iPhone è fuori dalla sua portata.

Ciò significa che le possibilità di Assistant si riducono molto; può restituire previsioni meteo, risultati di calcio, conversioni di pesi e misure, rispondere a domande, fare calcoli e traduzioni. Molto poco rispetto alle sue potenzialità su Android.

Qual è il livello di comprensione degli assistenti vocali?

Questo aspetto è ovviamente di primaria importanza quando si tratta di scegliere un sistema di controllo vocale. In realtà è molto difficile misurare in modo preciso la comprensione, in quanto ogni utente ha una voce diversa. Alcuni utenti non hanno difficoltà a farsi comprendere da Siri, altri ritengono l’esperienza frustrante e talvolta tragicomica.

Per fare il nostro test ci siamo seduti in un bar affollato e abbiamo posto una semplice domanda a Siri e all’applicazione Google Allo su iPhone (dove si trova Assistant).

La nostra domanda è stata: “Chi è il cantante degli Smiths?”

Google ha dato la risposta giusta, “Morrisseyr”, al primo tentativo.

Siri ha restituito una risposta piuttosto diversa:

“Arsenal Biscuits?”
“Lucy Hattersley?”
“Mi dispiace, non ho capito”

Alla fine Siri è riuscita a rispondere correttamente “Morrissey”, ma in questo caso le abilità di ascolto di Google sono state decisamente superiori.

Spostandoci in un ambiente più tranquillo abbiamo notato un marcato miglioramento delle prestazioni di Siri, con una comprensione modo molto più regolare dei comandi.

L’introduzione di accenti regionali può confondere entrambe le piattaforme, ma Apple e Google stanno costantemente migliorando il software per superare queste difficoltà.

Con quali altri dispositivi funzionano?

La rivoluzione del controllo vocale è già andata oltre i confini degli smartphone.

Siri compare sulla Apple TV, offrendo agli utenti la possibilità di cercare film, musica o addirittura chiedere al dispositivo di “riprodurre qualche brano degli anni ’90” o “trovare un film d’azione”.

Il comando migliore salta fuori quando si perde qualche battuta di un attore. Basta chiedere subito a Siri: “Cosa ha detto?” e la frase viene riprodotta con i sottotitoli. È inoltre possibile controllare qualsiasi dispositivo Smart Home che funziona con Home Kit.

Siri ha fatto il suo debutto anche sul Mac, dove permette di cercare file e aprire applicazioni.

Google Assistant è la tecnologia che guida i dispositivi Google Home. Si tratta di unità standalone che rispondono ai comandi vocali e permettono di conoscere il proprio calendario, news e riprodurre musica da app come Spotify e Google Play Music. Attraverso i dispositivi Smart Home è possibile controllare una serie di funzionalità in casa solo con comandi vocali.

Apple potrebbe rilasciare Siri Speaker, un dispositivo simile a Google Home e Amazon Echo, forse alla WWDC 2017 a giugno.

Il verdetto finale

Il confronto tra Siri e Google Assistant era impari fin dall’inizio. Su Android Google Assistant è una tecnologia molto potente, che ha probabilmente più profondità e complessità rispetto a Siri. Ma questo non è vero su iOS.

Per gli utenti di iPhone la soluzione più adatta è Siri, principalmente perché può accedere ai livelli più alti del sistema operativo. L’utente può avere problemi a farsi comprendere a volte, o molte volte, ma Siri è l’unica soluzione veramente utile per i dispositivi iOS.