Secondo Gartner nel 2019 il 20% delle interazioni tra utenti e i loro smartphone avverrà attraverso i VPA, ovvero gli assistenti personali virtuali (essenzialmente Siri, Google Now e Cortana). Una stima che può apparire fin troppo ottimistica, ma va anche detto che le prospettive di Gartner si riferiscono al mercato americano, britannico e cinese.

In pratica due sole lingue e sappiamo già in effetti come questi sistemi di intelligenza artificiale in lingua inglese siano migliorati moltissimo negli ultimi anni. Estendere però la percentuale del 20% a livello globale è ancora prematuro, considerando anche quanti passi si debbano ancora fare ad esempio per l’italiano e altre lingue europee.

In ogni caso la ricerca di Gartner, che ha coinvolto oltre 3000 utenti consumer, ha rilevato che il 42% degli intervistati americani e il 32% di quelli britannici hanno utilizzato un VPA negli ultimi tre mesi, mentre più del 37% degli utenti dei due Paesi lo utilizza almeno una o più volte nel corso di una giornata.

Il 54% degli americani e inglesi ha utilizzato Siri negli ultimi tre mesi, percentuale che per Google Now scende al 41% (Gran Bretagna) e 48% (USA). In effetti, se pensiamo che sempre più smartphone integreranno questi assistenti e che le loro funzioni sono destinate a migliorare e a essere più integrate con altri servizi, è logico supporre che la loro espansione e il loro utilizzo cresceranno notevolmente da qui al 2019.

Siri, Google Now e Cortana

Se infatti oggi Siri e compagnia virtuale sono utilizzati per eseguire operazioni molto semplici e a volte banali, Gartner si aspetta che a breve la loro utilità aumenterà in modo significativo e che porterà a eseguire compiti sempre più complessi basati anche sulla contestualizzazione degli eventi e delle esigenze degli utenti.

Assistenti insomma più intelligenti e proattivi e questo grazie sostanzialmente al machine learning, che permetterà ai VPA di imparare con il tempo le abitudini degli utenti e, in certi casi, ad anticiparne i bisogni.

Gartner tra l’altro non si riferisce solo all’interazione vocale con questi sistemi, ma anche a quella testuale. Si pensi ad esempio all’app di Facebook Messenger, che già oggi permette di interagire con aziende per acquistare prodotti, chattare con il supporto clienti o prenotare una corsa di Uber tramite semplici richieste testuali.

Senza poi contare che, sempre secondo le stime di Gartner, nel 2020 ci saranno in circolazione a livello globale 7 miliardi di dispositivi personali, di cui 1,3 miliardi wearable e 5,7 miliardi endpoint consumer in ambito IoT. Di questi ben 2 miliardi funzioneranno con tecnologie “zero-touch”, ovvero senza il bisogno di toccare il dispositivo per utilizzarlo.

Gartner infatti prevede che per interagire con questi device si farà uso esclusivamente della voce, di gesture, di tecnologie ambientali e di input biometrici. Tutti requisiti che costringeranno i sistemi VPA e quelli NLP (comprensione del linguaggio naturale) a farsi sempre più evoluti e avanzati.