OpenAI e il suo CEO Sam Altman sono stati al centro delle cronache nell’ultima settimana per diversi motivi, in primis il licenziamento di Altman da parte del board dell’azienda e, pochi giorni dopo, il suo reinserimento. C’è però dell’altro. Reuters ha infatti riportato in una notizia l’esistenza di una lettera scritta dai ricercatori di OpenAI in cui si avverte di una nuova e rivoluzionaria scoperta nell’ambito dell’intelligenza artificiale: Project Q* (o Q Star).

Secondo Reuters, la lettera potrebbe fare luce sul motivo dell’improvviso licenziamento di Altman e sulle sue intenzioni sul futuro di OpenAI e dell’intelligenza artificiale in generale. In base alle poche informazioni su Project Q* riportate da Reuters, sembra che Altman abbia fatto un passo avanti nella ricerca di OpenAI sull’intelligenza artificiale generale (AGI), ovvero un’IA caratterizzata dalle stesse capacità cognitive umane e, quindi, capace di ricordare, argomentare e usare la logica.

Si tratta del secondo dei tre step dell’intelligenza artificiale, con il terzo e più avanzato e “spaventoso” gradino rappresentato dalla Artificial Super Intelligence (ASI) che teoricamente avrebbe capacità cognitive superiori a quelli di un essere umano e che, per fortuna, non è ancora stata sviluppata.

All’inizio di quest’anno, Altman scriveva sul blog di OpenAI che se l’AGI venisse creata con successo, potrebbe contribuire a elevare l’umanità spingendo l’economia globale. Tuttavia, Altman ha anche parlato degli svantaggi di questa superintelligenza: L’AGI comporterebbe anche seri rischi di uso improprio, incidenti drastici e disordini sociali. Poiché i vantaggi dell’AGI sono così grandi, non crediamo che sia possibile o auspicabile che la società fermi per sempre il suo sviluppo; al contrario, la società e gli sviluppatori dell’AGI devono trovare il modo di sviluppare questa intelligenza nel modo giusto”.

Secondo Reuters, Project Q* potrebbe addirittura minacciare l’umanità e il nuovo modello su cui Altman stava lavorando risolveva problemi matematici… ed è qui che la questione si fa interessante. L’IA generativa si basa su modelli matematici e in generale è un sottoinsieme del machine learning. Per l’IA risolvere un problema matematico è un’operazione algoritmica in quanto segue un percorso di risoluzione predefinito. Anche le IA odierne risolvono problemi matematici, ma lo fanno in modo probabilistico, mentre Project Q* lo ha fatto in modo deterministico.

project q* sam altman

Il CEO di OpenAI, Sam Altman

Un’IA di questo tipo sarebbe in grado generalizzare, imparare e comprendere ed è qui che nascono i timori evidenziati dallo stesso Altman nel suo blog, anche perché non si sono comprese le implicazioni se questo metodo deterministico fosse utilizzato più in generale. Altman potrebbe aver voluto commercializzare Project Q* prima di aver soppesato a fondo tali implicazioni e da qui sarebbe scaturita la decisione del board di OpenAI di licenziarlo.

Dietro al brevissimo allontanamento di Altman di OpenAI potrebbe però esserci anche altro, ma anche in questo caso siamo nel campo delle supposizioni. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Altman ha trascorso le settimane precedenti il suo licenziamento-reintegro in Medio Oriente alla ricerca di investimenti per un nuovo progetto: Tigris.

Con Tigris, Altman punterebbe a raccogliere miliardi di dollari per creare una joint venture in grado di produrre chip orientati al settore dell’intelligenza artificiale. In un mercato dei semiconduttori IA dominato da Nvidia, questa nuova realtà produttiva ipotizzata da Altman dovrebbe ricercare e sviluppare Tensor Processing Unit (TPU), un tipo di circuito integrato specifico per le applicazioni (ASIC) progettato per gestire i carichi di lavoro machine learning.

Oltre a ciò, secondo quanto riporta il Financial Times, Altman avrebbe iniziato a collaborare con l’ex chief design officer di Apple, Jony Ive, per sviluppare un nuovo dispositivo consumer per OpenAI. Secondo quanto riferito dal CEO di Softbank, Masayoshi Son, pronto a finanziare il progetto, i due pezzi grossi della Silicon Valley si sarebbero ispirati al modo in cui il display touch dell’iPhone ha trasformato la fruizione di Internet, anche se al momento non sarebbe stato firmato alcun accordo. Anche queste mosse di Altman, che testimoniano come il CEO avrebbe un interesse personale nello spingere lo sviluppo della IA anche a scapito della sicurezza, avrebbero convinto il board di OpenAI a optare per il suo licenziamento.