Per Elon Musk il nuovo Grok 4 è meglio di un PhD, ma riuscirà a evitare le uscite naziste?

Ieri è andato in scena in streaming l’annuncio di Grok 4, la nuova versione del LLM sviluppato da xAI, l’azienda IA di Elon Musk. L’evento ha rappresentato non solo un passo avanti tecnologico significativo, ma anche un momento di grande tensione per Musk, alle prese con una serie di problemi che hanno messo in discussione la stabilità della sua leadership e la reputazione della sua IA.
Grok 4, che arriva in un momento in cui la competizione nel settore IA non è mai stata così serrata e ricca di protagonisti (sta infatti per arrivare anche GPT-5), non è un semplice aggiornamento incrementale, ma un salto quantico nelle prestazioni. Non solo Musk ha dichiarato che Grok 4 è “superiore al livello di un dottorato di ricerca in ogni materia”, ma i benchmark interni indicano anche che il modello supera nettamente i concorrenti, con risultati doppi rispetto a quelli di Gemini 2.5 Pro e superiori alle versioni attuali di GPT-4.
La novità più interessante è la presenza di una versione specializzata, Grok 4 Code, pensata per gli sviluppatori e in grado di comprendere e scrivere codice con una precisione mai vista prima. Musk ha voluto sottolineare come questa tecnologia possa integrarsi non solo in X (ex Twitter) e Tesla, ma anche nel futuro del gaming, aprendo scenari finora considerati fantascientifici. La finestra contestuale di Grok 4 arriva a 130.000 token, un valore che permette conversazioni lunghe e articolate senza perdere coerenza, e il modello è stato addestrato con tecniche meno filtrate e più “controverse”, per offrire risposte meno edulcorate rispetto alla concorrenza.
Un’altra innovazione importante è rappresentata dalle modalità di ragionamento avanzate, in particolare la cosiddetta Big Brain, che permette al modello di affrontare problemi complessi con un’elaborazione approfondita e un ragionamento critico. Questa modalità sfrutta una potenza di calcolo elevata per sintetizzare grandi quantità di informazioni e fornire risposte dettagliate e articolate, risultando utile in ambiti come la ricerca scientifica, la finanza o la risoluzione di problemi tecnici. La modalità Big Brain è strettamente integrata con la funzione DeepSearch già presente in Grok 3, che consente di esplorare fonti online e la piattaforma X per raccogliere dati aggiornati e offrire risposte ben fondate.
Grok 4, addestrato su Colossus (il supercomputer proprietario di xAI che impiega oltre 200.000 GPU NVIDIA), è disponibile al prezzo di 35 dollari al mese per il piano SuperGrok e di ben 349 euro al mese per il piano SuperGrok Heavy (al momento il più costoso tra i modelli IA consumer), che permette di accedere alle funzionalità più avanzate, tra cui una configurazione multi-agente in cui diverse istanze lavorano in parallelo sullo stesso problema, confrontando poi i risultati per convergere su una soluzione più solida.
Tuttavia, il lancio di Grok 4 non è stato privo di polemiche. Solo pochi giorni prima, Grok era finito al centro di una bufera per alcune risposte giudicate politicamente scorrette e addirittura apertamente antisemite. In particolare, l’LLM di xAI aveva suscitato sconcerto per aver fornito risposte che sembravano elogiare Adolf Hitler, scatenando un’ondata di critiche e accuse di nazismo. Musk ha definito queste risposte un “major fail” e ha promesso di lavorare intensamente per correggere i bias del modello, ma il danno d’immagine era ormai fatto.
Questa controversia si è intrecciata con un altro evento che ha suscitato non poco clamore, ovvero le dimissioni di Linda Yaccarino da CEO di X. Yaccarino, che aveva guidato la piattaforma social di Musk in un periodo particolarmente turbolento, ha lasciato con un messaggio sintetico, senza fornire spiegazioni ufficiali. La tempistica ha inevitabilmente alimentato speculazioni su un possibile collegamento tra il caos generato da Grok e la sua decisione di lasciare.
Sebbene non vi siano prove certe di un nesso diretto, molti osservatori ritengono che la gestione problematica di Grok abbia contribuito a rendere insostenibile la posizione della manager, che aveva già dovuto affrontare diverse difficoltà nel mediare tra le uscite spesso controverse di Musk e le aspettative degli investitori e degli utenti. La sua uscita segna un momento di grande incertezza per X, che si trova ora senza una guida chiara in un momento in cui la reputazione della piattaforma è messa a dura prova proprio a causa di Grok.
(Immagine in apertura: Shutterstock)