OpenAI risponde a Gemini con GPT-5.2: migliorano ragionamento, tool e dimensioni del contesto

OpenAI ha annunciato il rilascio di GPT-5.2, una versione che l’azienda definisce orientata alla produttività professionale e alla risoluzione di compiti complessi e che debutta in tre varianti per utenti e sviluppatori (Instant, Thinking e Pro).
Dal punto di vista architetturale, GPT-5.2 si presenta come un’ottimizzazione profonda dell’ecosistema agentico e del flusso di tool-calling, tanto che OpenAI parla di una “mega-agent” capace di integrare oltre venti strumenti in modo coerente, riducendo la complessità dei sistemi multi-agente e abbassando latenza e fragilità delle pipeline. Questo significa che attività lunghe e multi-fase (generazione di fogli di calcolo finanziari complessi, costruzione di presentazioni articolate, orchestrazione di task di project management) possono essere eseguite con prompt più semplici e un minor intervento di orchestrazione esterna.
A livello di capacità cognitive, i miglioramenti più evidenti riguardano la ragionamento sequenziale e la gestione di contesti estesi. Nelle valutazioni interne riportate da OpenAI, le varianti Thinking e Pro mostrano progressi significativi su benchmark di chain-of-thought e su task quantitativi e logico-matematici, con benefici misurabili anche nella qualità del codice generato.
Parallelamente, la comprensione multimodale è stata potenziata, rendendo più affidabile l’analisi simultanea di testo e immagini per compiti professionali che richiedono estrazione di dati, annotazioni o verifica di contenuti visivi. Questi progressi sono coerenti con la volontà di OpenAI di puntare alla produttività business-grade.
Anche sul fronte della sicurezza e dell’affidabilità, GPT-5.2 rappresenta un passo avanti tecnico non da poco. Oltre a un numero sempre più basso di allucinazioni, OpenAI riporta infatti miglioramenti nei test relativi a conversazioni sensibili come la gestione di contenuti autolesionisti, il riconoscimento di segnali di stress emotivo e la robustezza a tecniche di prompt injection note, con metriche che mostrano riduzioni significative di risposte indesiderate rispetto a GPT-5.1.
OpenAI segnala inoltre un contenimento delle “over-refusals” e un affinamento delle contromisure per input combinati testo+immagine ritenuti non sicuri. Questi sviluppi hanno impatti diretti sul deployment aziendale, soprattutto in settori regolamentati o con requisiti di compliance stringenti.
Per sviluppatori e architetti software la novità pratica è duplice. Da un lato, nomi e mapping dei modelli nelle API sono stati unificati (con gpt-5.2 per la variante Thinking e gpt-5.2-chat-latest per Instant), mentre dall’altro sono state introdotte nuove opzioni di ragionamento (un livello “xhigh” per GPT-5.2 Pro) e un prezzo per token che riflette l’aumento di capacità e costo computazionale.
Il lancio di GPT-5.2, che arriva in un contesto competitivo sempre più complesso per OpenAI (si veda il recente lancio del “grande nemico” Gemini 3), giunge insieme a partnership strategiche che supportano l’infrastruttura di training su larga scala (in particolare con Microsoft e NVIDIA), cui OpenAI attribuisce la possibilità di scalare l’allenamento su GPU di ultima generazione. Questo elemento resta cruciale, visto che la sostenibilità economica degli LLM di nuova generazione dipende sia dall’efficienza token-per-qualità, sia dalla disponibilità di risorse compute scalabili e replicabili a costi sostenibili.



