Nella causa a Google, Apple guadagna il supporto di Gemini. E Anthropic arriva nei suoi tool di sviluppo

Durante la fase dei rimedi del complicato processo antitrust contro Google, l’amministratore delegato Sundar Pichai ha confermato che Gemini, il modello IA dell’azienda, sarà integrato nei dispositivi Apple entro la fine del 2025. La collaborazione, che potrebbe affiancare Gemini a ChatGPT all’interno del framework Apple Intelligence, rappresenta una mossa strategica per Google in un contesto giudiziario critico. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta infatti valutando misure radicali per contenere il presunto monopolio di Google nella ricerca online, tra cui la cessione di Chrome, la concessione in licenza degli algoritmi di ranking e, in ultima istanza, la separazione di Android.
Pichai ha espresso forti preoccupazioni, sostenendo che tali interventi potrebbero minare la sostenibilità economica di Google Search. In particolare, obbligare l’azienda a condividere il proprio indice di ricerca a costo marginale significherebbe permettere ad altri di replicare gratuitamente una tecnologia costruita con investimenti miliardari. Nel solo 2024, Google ha destinato circa 49 miliardi di dollari alla ricerca e sviluppo, gran parte dei quali focalizzati su Search e IA.
Il rischio, secondo Google, è che l’azione governativa non solo limiti la concorrenza, ma freni l’innovazione. In questo scenario, Gemini emerge come una possibile alternativa strategica: se infatti Search dovesse perdere centralità, l’IA potrebbe diventare il nuovo fulcro dell’ecosistema Google. La decisione definitiva del tribunale, attesa per settembre 2025, avrà dunque implicazioni cruciali non solo per Google, ma per l’intera architettura digitale globale basata sul suo motore di ricerca. La sfida sarà correggere un monopolio senza cancellare l’infrastruttura che lo ha reso tale.
Inoltre, secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Bloomberg, che cita fonti informate sui fatti, Apple sta collaborando con Anthropic per lo sviluppo di una nuova piattaforma software di “vibe coding”, ovvero un sistema che utilizza l’intelligenza artificiale per scrivere, modificare e testare codice al posto dei programmatori.
Il termine “vibe coding” si riferisce a un metodo di programmazione emergente che sta guadagnando popolarità nel panorama dell’intelligenza artificiale in cui agenti IA generano codice in modo autonomo. Secondo il report, il nuovo sistema di codifica IA sarà una versione aggiornata dell’ambiente di sviluppo Xcode di Apple e integrerà il modello Claude Sonnet sviluppato da Anthropic.
Al momento, Apple prevede di utilizzare il software internamente e non ha ancora deciso se renderlo disponibile al pubblico. In precedenza, Apple aveva annunciato uno strumento di codifica basato su IA per Xcode chiamato Swift Assist e previsto per il 2024, che però non è mai stato rilasciato agli sviluppatori anche a causa di preoccupazioni da parte degli ingegneri Apple su potenziali rallentamenti nello sviluppo delle app.
Gli assistenti di programmazione alimentati da IA stanno rapidamente guadagnando terreno. Lo scorso mese, Bloomberg ha riferito che OpenAI è in trattative per acquisire Windsurf, uno strumento di codifica assistita da IA, per circa 3 miliardi di dollari. In questo contesto di crescente competizione tra le big tech per il dominio nel settore dell’IA generativa, Apple sta rafforzando le proprie alleanze con aziende specializzate in IA e sta integrando sempre più funzioni IA direttamente nei suoi dispositivi.
(Immagine di apertura: Shutterstock)