Secondo gli esperti di Hays l’intelligenza artificiale (AI) permette di elaborare e semplificare sempre di più le montagne di dati presenti all’interno di ogni organizzazione, sintetizzandole e rendendole più facilmente analizzabili, accessibili e comprensibili. Non fa eccezione il mercato del lavoro.

“L’Intelligenza artificiale è uno strumento da non temere. Al contrario, sono da valutare i molteplici vantaggi che il suo utilizzo nel settore recruitment, può apportare su differenti livelli, rendendo più veloci e vincenti le scelte dei selezionatori” ha affermato Alistair Cox, CEO di Hays.

In particolare, secondo Cox, l’AI offre tre grandi vantaggi strettamente legati al mondo delle risorse umane.

Screening dei candidati più efficiente

Un semplice annuncio di lavoro può generare decine di migliaia di applicazioni, molte delle quali inadatte alla posizione aperta. Naturalmente, per individuare le risorse più idonee, tutti i CV devono essere letti e analizzati.

Con l’arrivo dell’AI invece attività che richiedevano un ampio dispendio di tempo come lo screening dei curricula, la descrizione dei profili ricercati e la comunicazione con i candidati possono essere svolte in pochi secondi. Si ha così molto più tempo da dedicare all’aspetto umano dell’assunzione, offrendo un servizio più personale sia ai clienti, sia ai professionisti.

intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale assicura il candidato migliore

A volte, la causa principale dell’insuccesso di un’assunzione è da ricercare in un mancato match culturale tra il dipendente e l’azienda. L’AI permetterà presto di superare questo ostacolo. Le bacheche online con gli annunci utilizzano algoritmi che attirano l’attenzione dei recruiter solo sui profili più adatti per le ricerche aperte. Ad esempio, un annuncio di lavoro su LinkedIn classifica l’idoneità delle risorse utilizzando le informazioni disponibili nella loro descrizione.

In un futuro prossimo queste formule matematiche non solo prenderanno in considerazione le abilità tecniche, ma diventeranno così sofisticate da riuscire, verosimilmente, ad analizzare la capacità di adattamento di un candidato all’azienda. Tuttavia, l’elemento umano rimarrà una parte fondamentale del processo anche in questo caso.

L’intelligenza artificiale aiuterà a salvaguardare i talenti

Un altro vantaggio apportato dall’intelligenza artificiale sarà di poter percepire il malumore di un membro del proprio team, dando così la possibilità al datore di lavoro di reagire prontamente. Per esempio, sarà possibile capire istantaneamente quando la mole di lavoro all’interno di una divisione è aumentata così tanto da giustificare l’assunzione di una nuova risorsa.

Oggi le aziende crescono grazie alle persone e a dispetto dell’eccitazione e della paura che cresce intorno all’intelligenza artificiale, la gestione dei talenti rimane in gran parte un’attività basata sul contatto umano, dove le sensazioni “a pelle”, fondate su migliaia di piccole sfaccettature impossibili da acquisire come dati, continuano a svolgere un ruolo chiave nel recruitment.