Le linee guida per lo sviluppo di Agenti IA aziendali nel paper di Anitec-Assinform

Anitec-Assinform ha pubblicato lo studio Agenti di IA, un approfondimento tecnico e strategico volto a esplorare il potenziale di una nuova generazione di sistemi intelligenti. Il documento è il terzo contributo del progetto Conoscere l’IA, un’iniziativa lanciata per diffondere consapevolezza e conoscenza sulle opportunità offerte dall’IA e sulle implicazioni che essa comporta a livello economico, produttivo, culturale e normativo.
Il Paper, realizzato dal Gruppo di Lavoro Intelligenza Artificiale di Anitec-Assinform con il contributo di aziende leader come HPE, IBM, Oracle, Salesforce e Syllotips, analizza l’emergere e le prospettive degli Agenti di IA, entità autonome dotate di capacità proattiva, intelligenza contestuale e abilità operative avanzate. Questi sistemi non si limitano più a rispondere a comandi predefiniti come un tradizionale assistente virtuale, ma sono in grado di pianificare, eseguire e coordinare azioni complesse in modo indipendente, interagendo con ambienti digitali dinamici e accedendo a strumenti esterni.
Una tecnologia in espansione esponenziale
L’Intelligenza Artificiale rappresenta oggi uno dei settori più dinamici e promettenti nel panorama tecnologico globale. Secondo il report “Il Digitale in Italia 2025”, il mercato dell’IA in Italia raggiungerà un valore stimato di 935 milioni di euro entro la fine del 2024, con un tasso di crescita medio annuo (TCMA) del 28% tra il 2024 e il 2028. Particolarmente interessante è il segmento degli Agenti di IA, il cui mercato globale, secondo Statista, è passato da 5,1 miliardi di dollari nel 2024 a una previsione di oltre 47 miliardi nel giro di pochi anni, con un tasso di crescita annuale composto superiore al 44%.
I benefici per imprese e pubblica amministrazione
Lo studio evidenzia con chiarezza l’ampia gamma di vantaggi che gli Agenti di IA possono offrire. Nelle imprese, soprattutto nelle PMI, questi sistemi rappresentano un’opportunità per ottimizzare le risorse, automatizzare processi ripetitivi e scalare competenze senza aumentare i costi fissi. Nella Pubblica Amministrazione, gli Agenti di IA possono contribuire a migliorare l’efficienza dei servizi, aumentare la trasparenza e rendere le risposte ai cittadini più tempestive e personalizzate.
Tra i principali benefici individuati si segnalano l’automazione intelligente dei processi operativi, la riduzione dei costi e dei tempi di esecuzione, il miglioramento dell’esperienza utente grazie alla personalizzazione dei servizi, l’analisi avanzata dei dati per supportare decisioni strategiche e la gestione e l’aggiornamento della conoscenza aziendale in tempo reale.
Le sfide dell’adozione: governance, cultura, regole
Anitec-Assinform sottolinea come l’adozione degli Agenti di IA richieda un approccio sistemico. Non si tratta infatti solo di integrare una nuova tecnologia, ma di affrontare anche questioni legate all’organizzazione, alla cultura aziendale e alla normativa.
Il Paper identifica quattro direttrici strategiche su cui è necessario intervenire:
- Rafforzare le politiche pubbliche: Serve creare un contesto normativo e amministrativo favorevole, promuovendo fiducia e trasparenza. È urgente investire in infrastrutture digitali, semplificare i processi di procurement, avviare programmi formativi per i decisori pubblici e lanciare iniziative di diffusione dell’IA, soprattutto verso le PMI
- Adozione di un approccio normativo proporzionato al rischio: La regolazione deve essere calibrata sui diversi ambiti di utilizzo degli agenti. È necessario stabilire in modo chiaro le responsabilità lungo tutta la filiera – dai fornitori di dati agli sviluppatori, fino agli utenti finali – garantendo trasparenza e accountability.
- Investimento nella formazione e alfabetizzazione digitale: Le competenze sono il vero abilitatore del cambiamento. Serve infatti una formazione continua, declinata su misura per dirigenti, tecnici e operatori, per garantire una comprensione adeguata dei sistemi IA e delle loro implicazioni etiche, legali e operative.
- Promozione di una visione internazionale condivisa: Le policy italiane devono essere coerenti con l’AI Act europeo e inserirsi in una visione globale. È anche importante evitare frammentazioni normative che creino incertezza per le imprese, in particolare per quelle di piccola e media dimensione
(Immagine in apertura: Shutterstock)