La Germania vuole diventare una delle potenze mondiali dell’intelligenza artificiale entro la fine del decennio, trasformando l’IA in una leva strategica per sostenere la crescita economica e ridurre il divario con Stati Uniti, Cina e India. È quanto emerge dalla bozza della nuova strategia nazionale sull’intelligenza artificiale visionata da Reuters, che sarà approvata dal governo tedesco entro la fine di luglio 2025.

Il documento parla chiaro: vogliamo generare il 10% della nostra produzione economica attraverso l’intelligenza artificiale entro il 2030”, si legge nella bozza preparata dal Ministero federale della ricerca. Si tratta di un obiettivo ambizioso, soprattutto considerando che attualmente il contributo dell’IA all’economia tedesca non è ancora quantificabile in modo preciso.

Secondo l’OCSE, che ha pubblicato un rapporto sull’IA in Germania nel 2024, il Paese dovrebbe sfruttare l’intelligenza artificiale per affrontare alcune delle sfide più urgenti, tra cui la transizione ecologica, il miglioramento dell’efficienza amministrativa e industriale, e l’aumento della qualità del sistema sanitario. Tuttavia, per farlo, servono investimenti mirati, centri di calcolo ad alte prestazioni e una strategia coerente per la commercializzazione delle innovazioni.

Un’accelerazione necessaria

Nel contesto globale, la corsa all’intelligenza artificiale è ormai serrata. Stati Uniti, Cina e India sono oggi i principali leader nello sviluppo e nell’adozione dell’IA, mentre l’Unione Europea (e la Germania in particolare) scontano ritardi significativi, soprattutto nella trasformazione delle scoperte scientifiche in prodotti e servizi concreti. Questo, sottolinea il documento tedesco, “crea svantaggi competitivi e dipendenze tecnologiche” che mettono a rischio l’autonomia e la leadership industriale europea.

Per colmare il gap, il governo federale ha delineato una roadmap articolata. Il primo obiettivo è la costruzione di data center ad alta capacità entro il 2027. Si tratterà di vere e proprie AI gigafactories europee, sostenute con i 20 miliardi di euro stanziati dalla Commissione Europea per accelerare la digitalizzazione e la transizione tecnologica del continente. La Germania punta ad ospitarne almeno uno sul proprio territorio, con aziende come Deutsche Telekom già interessate a partecipare al progetto. Il piano prevede che le candidature per ospitare questi data center vengano coordinate entro la fine del 2025, coinvolgendo l’industria, le istituzioni accademiche, gli esperti e i governi dei singoli Länder.

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IA, quantum computing e spazio: un ecosistema integrato

Oltre alle infrastrutture computazionali, la strategia tedesca punta anche su tecnologie emergenti ad alto potenziale come il quantum computing e la comunicazione quantistica. Entro il 2030, la Germania intende infatti realizzare due computer quantistici con correzione degli errori e renderli disponibili per università, aziende e centri di ricerca. Si tratta di un obiettivo fondamentale per garantire capacità di calcolo superiori in settori avanzati come l’automazione, la chimica computazionale e la modellazione dei materiali.

Un altro traguardo significativo riguarda il lancio, previsto già nel 2025, del primo satellite tedesco per la comunicazione quantistica. Questo progetto mira a garantire una trasmissione sicura e crittografata dei dati su scala nazionale ed europea, rafforzando l’infrastruttura digitale di sicurezza.

I numeri della produttività

Secondo il think tank economico IW Institute, l’adozione accelerata dell’IA potrebbe garantire alla Germania un aumento della produttività dello 0,9% all’anno tra il 2025 e il 2030, per poi salire all’1,2% nel decennio successivo. Finora, la crescita media della produttività in questo decennio si è fermata a un modesto 0,4%, un valore giudicato insoddisfacente dagli economisti e insufficiente per sostenere un’economia fortemente industriale come quella tedesca.

L’adozione dell’IA, secondo gli analisti, rappresenta una delle poche leve reali per invertire questa tendenza e rilanciare la competitività nei settori chiave del Paese: automotive, ingegneria meccanica, robotica, chimica e manifattura avanzata.

Nonostante l’eccellenza nella ricerca, la Germania si trova spesso in difficoltà nella fase di commercializzazione. Il documento strategico riconosce questa criticità e propone misure per collegare più strettamente il mondo accademico a quello industriale, promuovendo startup deep-tech, collaborazioni pubblico-private e incentivi per l’adozione di soluzioni IA nelle PMI. L’obiettivo è evitare che i risultati della ricerca restino confinati nei laboratori e diventino invece motore di trasformazione economica, in linea con la visione di una Germania tecnologicamente sovrana.