Le piattaforme e le infrastrutture di gestione abilitate all’intelligenza artificiale stanno iniziando a farsi strada anche nelle reti aziendali. Diciamo “iniziando” perché, nonostante negli ultimi anni si siano fatti molti sforzi di marketing per lanciare l’intelligenza artificiale un po’ i tutti i campi, molto di ciò che è stato venduto come “guidato dall’intelligenza artificiale” o “alimentato dall’intelligenza artificiale” non si è realmente materializzato.

Anche alcuni strumenti che impiegano veramente l’IA in modi significativi, e con risultati visibilmente diversi da quelli possibili senza di essa, non appaiono qualitativamente diversi da ciò che c’era prima. Possono essere migliori, ad esempio riducendo drasticamente il numero di falsi positivi, ma non diversi.

Tutto ciò sta iniziando a cambiare. Gli strumenti di intelligenza artificiale che cambiano il modo in cui gli amministratori di rete lavorano con i loro strumenti stanno iniziando a farsi largo nel mercato. Un esempio concreto è l’introduzione di assistenti virtuali che possono avere conversazioni utili e significative su ciò che sta accadendo all’interno della rete e che possono (se consentito) intraprendere azioni che alterano la funzione della rete stessa. Questo passaggio da un semplice strumento a una sorta di collaboratore renderà chiaro ai team di rete che l’IT sta entrando in un nuovo territorio.

Ciò succede in un momento storico in cui gli esperti di reti di lunga data vanno in pensione o passano ad altri tipi di lavoro e non vengono sostituiti da orde di giovani desiderosi di prenderne il posto. Il networking, dopotutto, non è mai stato il più “sexy” dei lavori e la maggior parte dell’entusiasmo nell’IT aziendale non si è concentrata sul networking per molti anni. Le persone che oggi vogliono entrare nel mercato tecnologico hanno molte più probabilità di essere attratte da settori come la robotica, la scienza dei dati e (appunto) l’intelligenza artificiale.

Con questi dati demografici del personale di rete, è inevitabile che nel breve termine qualsiasi rete di medie e grandi dimensioni finirà per utilizzare strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Ogni rete di qualsiasi dimensione (quindi anche quelle più piccole) lo farà nei prossimi sette o otto anni, poiché l’intelligenza artificiale sarà sempre più integrata nelle piattaforme stesse.

Le dinamiche dell’IA all’interno delle reti, come con molte altre forme di automazione, si concentreranno su quattro modalità di interazione: offloading, reskilling, deskilling e displacing.

collaborazione

L’offloading dell’IA significa mettere gli strumenti di intelligenza artificiale nelle mani di professionisti di reti addestrati ed esperti per aiutarli a svolgere il loro lavoro. L’idea è quella di rendere questi professionisti più efficaci, consentendo loro di abbandonare attività ripetitive e complesse ma non creative. In questo modo i professionisti, liberatisi da queste incombenze, si concentreranno su altre mansioni di livello superiore, prestando un’attenzione minima e di sola supervisione a ciò che l’IA sta facendo. In tal modo il team di rete non si riduce e il suo portafoglio di servizi può persino crescere senza che anche lo stesso team debba crescere per renderlo possibile.

Il reskilling consente invece al personale di rete di essere addestrato per passare ad altre mansioni dell’IT o a tipi di lavoro completamente diversi. Con questo termine si intende anche l’utilizzo del l’intelligenza artificiale per aiutare a formare il nuovo personale di rete fino a renderlo competente in materia. In tal modo il team di rete potrebbe ridursi o vedere più turnover, ma la sua capacità di portare a termine il lavoro non diminuisce.

Il deskilling consiste nell’introdurre nuovi strumenti per consentire al personale meno qualificato di svolgere il lavoro di personale più qualificato. Questo spostamento di competenze rende più facile per l’azienda trovare personale di rete adatto perché i requisiti sono inferiori.

Il displacing è il punto finale della spirale di deskilling e prevede che gli strumenti di intelligenza artificiale passino nelle mani dei cosiddetti IT generalist, che vanno così a sostituire gli specialisti di rete. Questo ultimo step potrebbe essere imposto al team di rete da parte del management che cerca di liberarsi del peso e del costo del personale, ma potrebbe essere fatto direttamente dallo stesso team di rete, utilizzando l’intelligenza artificiale per consentire un “atterraggio morbido” a un’organizzazione non più in grado di assumere e trattenere personale abbastanza qualificato per svolgere il lavoro.

Ecco perché gli ingegneri e gli amministratori di rete e la leadership IT devono già pensare e pianificare perché e quando adottare gli strumenti di intelligenza artificiale, come utilizzarli al meglio e come rimodellare il networking aziendale sulla loro scia.