I risultati finanziari del secondo trimestre fiscale di HPE evidenziano una forte crescita delle vendite di sistemi di intelligenza artificiale. I ricavi sono infatti più che raddoppiati sequenzialmente superando i 900 milioni di dollari nell’ultimo trimestre, con un forte traino rappresentato dalla maggiore disponibilità delle GPU H100 di Nvidia. Il CEO di HPE Antonio Neri ha confermato che la domanda di sistemi IA sta accelerando rapidamente, con gli ordini cumulativi che hanno raggiunto i 4,6 miliardi di dollari.

HPE sta vedendo un crescente interesse da parte delle aziende per l’IA, con oltre il 15% degli ordini cumulativi di sistemi di intelligenza artificiale provenienti da clienti enterprise (l’azienda prevede un’ulteriore accelerazione degli ordini enterprise entro la fine dell’anno fiscale).

Oltre ai sistemi IA, HPE ha registrato una crescita delle vendite di server del 18% a 3,9 miliardi di dollari. Sulla base di questi risultati solidi, HPE ha rivisto al rialzo le sue guidance per l’intero anno fiscale.

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Tuttavia, nonostante questi risultati positivi, l’aumento delle vendite dei sistemi IA non sembra tradursi in un significativo aumento dei profitti per HPE e ciò è dovuto a pressioni sui prezzi e ai costi elevati. Se infatti il business dei sistemi core (server, storage, networking, ecc.) rappresenta ancora la maggior parte delle entrate per HPE, i margini operativi sono risultati inferiori alla media storica del 10,9% (come riportato da NextPlatform).

Un fattore chiave che ha ostacolato HPE sono state le limitate forniture di acceleratori AMD Instinct, la maggior parte dei quali è stata diretta ai supercomputer e agli hyperscaler. Anche la fornitura da parte di Nvidia, che ha dato la preferenza a Dell per i suoi sistemi di AI e HPC, ha rappresentato un problema per HPE e se Nvidia non condividerà parte dei profitti delle sue GPU con gli OEM come HPE, questi ultimi saranno costretti a cercare alternative per rimanere competitivi nel mercato dei sistemi IA ad alte prestazioni.