Google, come dimostrato anche recentemente con i problemi di Gemini nella generazione di immagini di persone, non sarà al momento l’azienda più avanti nello sviluppo delle IA, ma a differenza dei principali concorrenti è in una posizione di favore per innestarla sugli smartphone.

Se infatti Microsoft, Meta e OpenAI possono contare su modelli IA molto avanzati, non producono né smartphone, né sistemi operativi mobile, mentre Apple si trova esattamente sulla sponda opposta, essendo fortissima lato smartphone-OS mobile ma non avendo ancora dimostrato nulla di concreto con i suoi modelli IA.

Google può invece contare su un ecosistema mobile vastissimo e su modelli IA comunque importanti e le strade che si trova ora davanti per un’integrazione massiccia dell’IA negli smartphone sono essenzialmente due.

google gemini smartphone

La prima riguarda l’hardware. L’LLM Gemini Nano è infatti una versione “ridotta” di Gemini pensata per funzionare direttamente sui dispositivi che però, fino a oggi, è disponibile solo su un numero limitato di smartphone. Le cose potrebbero però cambiare grazie ad alcuni dei chip più recenti di MediaTek, ovvero il modello top di gamma Dimensity 9300 e il meno potente Dimensity 8300.

Entrambi sono infatti in grado di far girare Gemini Nano direttamente on-device grazie al toolkit NeuroPilot di MediaTek e al porting di Gemini Nano sull’APU (Accelerated Processing Unit) di MediaTek per migliorare le prestazioni. Ciò non significa che ogni smartphone con a bordo uno di questi chip integrerà automaticamente Gemini Nano, ma è un passo avanti importante perché ciò avvenga, anche se alla fine toccherà ai singoli produttori decidere sull’implementazione.

La seconda strada intrapresa da Google riguarda invece il software. A bordo del Pixel 6 o modelli successivi, del Pixel Fold, del Galaxy S22 o modelli successivi, del Galaxy Z Flip o dello Z Fold, Gemini sarà infatti in grado di scrivere delle bozze di messaggi di testo da inviare ad altre persone, oppure si potrà conversare con il chatbot attraverso i messaggi di testo direttamente da Messaggi, l’applicazione preinstallata sui dispositivi Android.

Al momento questa funzionalità riguarda solo i dispositivi appena citati e la sola lingua inglese e può essere utilizzata solo dagli utenti dell’app Messaggi in versione beta in 165 paesi (per ora niente Europa). Per utilizzare Gemini in Messaggi, bisogna effettuare l’accesso con un account Google e attivare le chat RCS (Rich Communication Services) nelle impostazioni e al momento le chat con Gemini non sono protette dalla crittografia end-to-end.