Con un post sul suo blog, OpenAI ha presentato una serie di plugin che saranno integrati a ChatGPT e che permettono di interagire con servizi web di diverso tipo, dai siti di consultazione a quelli di ricette, alle prenotazioni dei ristoranti agli acquisti online.

I plugin al momento disponibili sono:

  • Expedia – pianificazione viaggi e acquisto biglietti e voli
  • FiscalNote – database con informazioni giuridiche, fiscali e politiche
  • Instacart – Acquisti e consegne di prodotti alimentari da negozi locali
  • KAYAK – ricerca voli, alberghi e auto a noleggio
  • Klarna – servizio di pagamenti flessibili per gli acquisti online
  • Milo Family AI – assistente virtuale per famiglie, aiuta a gestire appuntamenti, spesa e preparazione dei pasti
  • OpenTable – prenotazione di tavoli in ristoranti in tutto il mondo
  • Shop – piattaforma di shopping online
  • Speak – app per l’apprendimento delle lingue che utilizza l’IA per migliorare abilità e pronuncia
  • Wolfram – motore di calcolo per problemi matematici, scientifici e tecnici
  • Zapier – servizio di automazione che integra diverse applicazioni online

Secondo OpenAI, i plugin risolveranno il principale problema di ChatGPT, cioè il fatto che tutte le sue conoscenze derivano dai dati di addestramento, che possono essere vecchi di anni (per GPT3 sono ferme al 2021) e non necessariamente affidabili.

Grazie ai plugin gli utenti potranno interrogare servizi esterni di propria scelta per ottenere informazioni fresche e da una fonte autorevole, oltre a compiere operazioni su questi siti, per esempio facendo prenotazioni o acquisti.

ChatGPT plugin storeGli utenti possono aggiungere un plugin alle funzionalità del chatbot attraverso un Plugin Store, integrato nell’interfaccia di ChatGPT. Al momento, l’accesso come utenti dei plugin, così come quello per sviluppatori, è subordinato a una lista di attesa aperta per gli abbonati a ChatGPT Plus.

È molto probabile che OpenAI cercherà di sfruttare i plugin come Apple ha fatto con le App: in futuro potrebbe concedere accesso ad alcuni plugin a pagamento, oppure chiedere allo sviluppatore un compenso per il traffico o le transazioni generate attraverso ChatGPT.

Accanto a quelli sviluppati dai partner, OpenAI ha anche annunciato tre plugin sviluppati internamente: Browsing, Code Intepreter e Retrieval.

ChatGPT ora naviga sul web

Il plugin Browsing funziona come Bing Chat e Bard di Google: traduce il prompt in una o più query per il motore di ricerca, e utilizza poi i risultati come variabili nei dati di input, facendo elaborare al modello una sintesi con le caratteristiche richieste. Browsing utilizza proprio le API di Bing Chat, e quindi le misure di salvaguardia poste da Microsoft per selezionare contenuti affidabili e non “problematici”, e apparentemente è un po’ più esplicito nel dettagliare le operazioni che fa: dichiara su quale risultato ha cliccato, quando torna alla pagina dei risultati per scegliere un diverso link eccetera.

ChatGPT Browsing plugin

Editori e webmaster possono, se lo desiderano, impedire a ChatGPT di accedere al loro sito web. OpenAI ha infatti dichiarato che onorerà il file robots.txt che disciplina su ogni sito l’accesso da parte di crawler esterni, e che utilizzerà per questa funzionalità l’user-agent ChatGPT-User. Ha inoltre pubblicato una lista di indirizzi IP di uscita per chi volesse aggiungerli nella blacklist del proprio firewall.

Autori e proprietari di siti web dovranno fare le proprie valutazioni: da un lato, concedere l’accesso alle proprie pagine a ChatGPT potrebbe portare qualche clic verso il proprio sito web (viene linkato come fonte), ma dall’altro ChatGPT potrebbe fornire ai suoi utenti tutte le informazioni che cercano senza che questi debbano uscire dalla chat, e quindi senza cliccare su alcun link.

Fa però un po’ sorridere che oggi OpenAI scelga di onorare le indicazioni del file robots.txt, quando i dati di addestramento dei suoi modelli sono stati raccolti setacciando il web, pubblicazioni scientifiche, libri e altre fonti a cui non è stato chiesto alcun permesso, né offerta una retribuzione.

Eseguire codice Python dentro a ChatGPT

L’altro plugin sviluppato internamente da OpenAI è Code interpreter, che può scrivere ed eseguire codice Python che risponda a una determinata domanda. Il codice viene eseguito in una sandbox isolata, attiva per la durata della conversazione, ma è anche possibile caricare file e scaricare i risultati.

Secondo OpenAI, l’interprete sarà particolarmente utile per risolvere problemi matematici, fare analisi e visualizzazione di dati e per convertire file tra diversi formati.

Retrieval accede ai dati personali o aziendali

L’ultimo plugin presentato da OpenAI è Retrieval, che permette a ChatGPT di accedere a dati dell’utente, persona od organizzazione, per elaborare le proprie risposte. È possibile aggiungere file, appunti, email o documentazione pubblica.

Gli sviluppatori potranno usare un database vettoriale a propria scelta tra Milvus, Pinecone, Qdrant, Redis, Weaviate o Zilliz per l’indicizzazione e la ricerca dei documenti. Il database potrà essere mantenuto aggiornato con una sincronizzazione attraverso i webhooks.