Cloud Machine Learning è il nuovo prodotto con cui Google permetterà alle aziende di sfruttare la rivoluzione dell’apprendimento automatico. Presentata alla GCP Next conference di San Francisco, la beta privata del servizio Cloud Machine Learning consente alle aziende di creare un modello personalizzato di apprendimento automatico. Utilizzando i dati provenienti da altri servizi cloud di Google, Cloud Machine Learning gestisce la raccolta e la gestione dei dati e utilizza il modello di apprendimento automatico risultante per fare previsioni.

Jeff Dean, responsabile del progetto di ricerca Brain deep-learning di Google, ha mostrato il servizio elaborando un modello che prevede quando un utente clicca su un annuncio pubblicitario. Esso si basa su dati anonimi forniti dalla società di software di marketing Criteo.

Cloud Machine Learning è costruito sulla base del prodotto open-source TensorFlow di Google, che fornisce funzionalità intelligenti a molti altri prodotti di Google, come Inbox e Photos. E’ attualmente il progetto di apprendimento automatico più popolare su GitHub ed è stato utilizzato nel sistema di intelligenza artificiale AlphaGo, che ha recentemente battuto il campione Lee Se-dol nel gioco Go.

Questi strumenti sono fondamentali per Google per rimanere competitivo nel mercato cloud, dove l’azienda è in ritardo rispetto ai competitor. Microsoft Azure e Amazon Web Services offrono già servizi di machine learning, progettati per semplificare la realizzazione di modelli di apprendimento automatico e il loro consumano nel cloud.

Un elemento che può differenziare Cloud Machine Learning è che Google permetterà alle aziende di esportare dal cloud i loro modelli TensorFlow e utilizzarli in altri contesti, tra cui data center on-premise.

La società ha annunciato anche una nuova API Speech Cloud, che consente agli utenti di prendere in frammenti di discorso e trascriverli sulla base di un modello di apprendimento automatico che sfrutta la tecnologia di riconoscimento vocale di Google.

Questi annunci fanno parte di una serie di API di apprendimento automatico rilasciate da Google, tra le quali le API Vision Cloud (che esamina il contenuto di un’immagine) e Cloud Translate.

Con queste funzionalità Google punta ad attirare nel suo cloud aziende interessate alla creazione di applicazioni intelligenti. Ciò che resta da vedere è se i servizi di apprendimento automatico funzionano, perché Google è attualmente in ritardo rispetto a Microsoft e Amazon nell’uso del cloud pubblico.