Claude Code adesso si può usare anche sul web o iPhone, ma serve sempre un piano Pro

Con l’introduzione di Claude Code direttamente via browser annunciata nelle scorse ore, Anthropic compie un passo strategico importante nell’evoluzione degli strumenti di sviluppo basati sull’intelligenza artificiale. Non si tratta di una semplice estensione del chatbot, ma di un vero ambiente cloud pensato per automatizzare task di sviluppo, gestire bug, creare pull request e supervisionare interi repository GitHub senza dover aprire un terminale o configurare ambienti locali. L’obiettivo è portare il paradigma “coding-as-delegation” al centro del flusso di lavoro moderno, riducendo drasticamente tempi morti e attività ripetitive.
Questa nuova interfaccia web, attualmente in beta e disponibile solo per gli utenti Pro e Max a pagamento, permette di connettere repository GitHub e descrivere in linguaggio naturale ciò che si vuole ottenere. Claude non si limita a generare codice, ma lo implementa direttamente all’interno di ambienti isolati, esegue test, monitora l’avanzamento in tempo reale e crea automaticamente pull request accompagnate da riepiloghi chiari e commentati. È una trasformazione che va oltre l’assistenza allo sviluppo, avviando un modello in cui il lavoro manuale lascia spazio alla gestione orchestrata di task paralleli, delegati a un agente AI sempre attivo.
La caratteristica rivoluzionaria è proprio l’elaborazione simultanea. Ogni sessione di Claude Code viene eseguita in un sandbox cloud separato, con risorse dedicate e tracciamento continuo. Ciò significa poter lanciare più attività contemporaneamente su repository diversi, velocizzando lo sviluppo di backend, fix di bug noti o implementazioni di routine. Un approccio particolarmente efficace per mantenere alta la produttività degli sviluppatori senior, che possono così concentrarsi sull’architettura e sulla supervisione strategica lasciando all’IA l’onere dell’esecuzione.
Dal punto di vista del flusso di lavoro, Claude Code non impone una sostituzione degli strumenti esistenti, ma li integra. Supporta strategie di test-driven development, risponde a domande sull’architettura del progetto, interpreta la struttura del codice e può operare anche da mobile, grazie al debutto simultaneo sull’app iOS. Quest’ultimo aspetto non è secondario, dal momento che rende possibile intervenire in mobilità su un bug o avviare un task urgente mentre si è lontani dal proprio laptop, spingendo il concetto stesso di sviluppo verso un modello always-on e device-agnostic.
Un focus particolare è stato riservato alla sicurezza, da sempre un tema delicato quando si parla di IA generativa applicata al codice. Ogni ambiente di lavoro è isolato tramite sandbox con restrizioni su rete e filesystem. L’accesso ai repository avviene inoltre attraverso proxy sicuri che garantiscono che Claude possa interagire solo con risorse autorizzate. L’utente può persino definire quali domini esterni Claude Code è autorizzato a raggiungere, come nel caso del download di pacchetti npm per eseguire test, inserendo così un livello di controllo granulare a dir poco rigoroso.
Il risultato è una piattaforma che nelle intenzioni di Anthropic abbina produttività, scalabilità e protezione, pensata per team che operano in ambienti dinamici dove il time-to-market è cruciale e la velocità di implementazione diventa un vantaggio competitivo.
