Periodo di grandi novità in casa OpenAI e, ovviamente, ci riferiamo alla continua evoluzione di ChatGPT. Proprio pochi giorni fa riportavamo l’annuncio delle nuove funzionalità vocali e “visive” del chatbot IA più famoso al mondo e oggi, a seguito dell’ennesimo annuncio di OpenAI, ecco un’altra importante novità.

D’ora in poi il chatbot di OpenAI potrà basarsi anche sulle informazioni accessibili sul web successive al 30 settembre 2021, cosa non possibile fino a oggi; non a caso questo era uno dei principali limiti di ChatGPT, che invece ora potrà effettuare ricerche, leggere e citare i tasti dalle pagine web attuali. Ciò è possibile grazie al fatto che per le operazioni di navigazione e raccolta dei dati verrà utilizzato Bing, il motore di ricerca di Microsoft.

Al momento questa novità riguarda solo gli abbonati ai piani a pagamento Plus o Enterprise, ma OpenAI ha già promesso che la funzionalità verrà estesa prossimamente a tutti. “Ora ChatGPT può navigare su Internet per fornirvi informazioni aggiornate e autorevoli, complete di collegamenti diretti alle fonti. Non è più limitato ai dati precedenti a settembre 2021″, ha scritto OpenAI in un post su X.

Da notare che già in precedenza OpenAI aveva testato una funzione che permetteva agli utenti di accedere alle ultime informazioni attraverso Bing all’interno della sua offerta premium ChatGPT Plus. In seguito però l’aveva disattivata per il timore che potesse consentire agli utenti di aggirare i paywall di diversi siti e giornali online.

chatgpt enterprise

Inoltre, secondo quanto riportato dal Financial Times, OpenAI è in trattative avanzate con l’ex designer di Apple Jony Ive e con Masayoshi Son di SoftBank per realizzare l’“iPhone dell’intelligenza artificiale”, grazie a un finanziamento di oltre 1 miliardo di dollari da parte del conglomerato giapponese.

A quanto pare, le trattative sono “serie”, ma al momento non è stato raggiunto alcun accordo e potrebbero passare diversi mesi prima che venga annunciato formalmente qualcosa di concreto. Son, Sam Altman (CEO di OpenAI) e Ive avrebbero discusso della creazione di un’azienda che attinga ai talenti e alle tecnologie dei tre gruppi.

Prima ancora del Financial Times era stato il sito web di tecnologia The Information a riportare la notizia secondo cui Ive e Altman erano in trattative per lo sviluppo di un nuovo dispositivo hardware di intelligenza artificiale e anche Son era coinvolto in alcuni aspetti della trattativa.

L’interessamento di SoftBank non deve tra l’altro stupire, considerando che il gruppo nipponico ha già cercato di concludere affari nel settore dell’intelligenza artificiale, compreso un potenziale (e ingente) investimento proprio in OpenAI.