Secondo il 2024 Global AI Jobs Barometer di PwC pubblicato nei giorni scorsi che ha analizzato oltre mezzo miliardo di annunci di lavoro provenienti da 15 Paesi, i settori più esposti all’IA registrano una crescita della produttività del lavoro quasi cinque volte superiore (4,8 volte) e stipendi più alti del 25%.

Il report suggerisce anche che l’IA potrebbe consentire a molte nazioni di uscire dalla persistente bassa crescita della produttività, generando sviluppo economico, salari più alti e migliori standard di vita. Inoltre, per ogni annuncio di lavoro che richiedeva competenze specialistiche nell’IA nel 2012, oggi ce ne sono sette e la crescita dei posti di lavoro che richiedono competenze nell’IA ha superato quella di tutti i posti di lavoro a partire dal 2016, con gli annunci di lavoro che richiedono competenze nell’IA che sono cresciuti 3,5 volte più velocemente rispetto a tutti i posti di lavoro.

I risultati evidenziano anche l’opportunità economica per le forze di lavoro, tanto che i lavori che richiedono competenze di IA comportano, come già accennato, un premio salariale medio fino al 25% in alcuni mercati.

IA stipendi

Mentre ci si interroga sull’impatto dell’intelligenza artificiale su tutto (dalla sicurezza del posto di lavoro alla redditività aziendale a lungo termine), i risultati della ricerca evidenziano notizie positive anche per i lavoratori dei settori più esposti all’IA e per l’economia globale, in cui i lavoratori abilitati all’IA sono più produttivi e più preziosi, aprendo la porta a una crescente prosperità per i lavoratori e per le nazioni.

“Per molte economie che soffrono di carenza di manodopera e di una bassa crescita della produttività, i risultati del nostro report evidenziano l’ottimismo nei confronti dell’IA, in quanto questa tecnologia rappresenta un’opportunità di sviluppo economico, di creazione di posti di lavoro e di creazione di nuovi settori industriali. Tuttavia, i risultati mostrano anche che i lavoratori dovranno acquisire nuove competenze e che le organizzazioni dovranno investire nelle loro strategie e nel loro personale in materia di IA se vogliono accelerare il loro sviluppo e assicurarsi di essere in grado di affrontare l’era dell’IA ha commentato Carol Stubbings, Global Markets and Tax & Legal Services (TLS) Leader di PwC UK.

Queste le quattro evidenze più significative emerse dal report:

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  • Crescita della produttività quasi quintuplicata nei settori più esposti all’IA: I settori più esposti all’IA (servizi finanziari, informatica e servizi professionali) registrano una crescita della produttività del lavoro quasi cinque volte superiore a quella dei settori meno esposti all’IA
  • I lavori che richiedono competenze nell’IA comportano stipendi più alti: Nei cinque principali mercati del lavoro per i quali sono disponibili dati salariali (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Singapore), i lavori che richiedono competenze specialistiche nell’IA comportano un significativo premio salariale (fino al 25% in media negli Stati Uniti). Tra i vari settori (ad esempio negli Stati Uniti), questo premio può variare dal 18% per i contabili, al 33% per gli analisti finanziari, al 43% per i responsabili delle vendite e del marketing, fino al 49% per gli avvocati
  • La penetrazione dell’IA sta accelerando, in particolare nei settori del lavoro della conoscenza: I settori del lavoro della conoscenza stanno registrando la crescita più rapida nella quota di ruoli che richiedono competenze di IA. Tra questi, i servizi finanziari (quota di posti di lavoro che richiedono competenze di IA 2,8 volte superiore rispetto agli altri settori), i servizi professionali (3 volte superiore) e l’informazione e la comunicazione (5 volte superiore)
  • Non si può tornare ai mercati del lavoro di ieri: Le competenze richieste dai datori di lavoro nelle professioni più esposte all’IA stanno cambiando a un tasso superiore del 25% rispetto alle professioni meno esposte. Il 69% degli amministratori delegati prevede inoltre che l’IA richiederà nuove competenze alla propria forza lavoro, percentuale che sale all’87% tra gli amministratori delegati che hanno già implementato l’IA