Le informazioni ufficiali sul rilascio di GPT-5 sono ancora frammentarie. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha mantenuto un certo riserbo sulle date precise, confermando però che il lancio del nuovo LLM è previsto per l’estate 2025, salvo eventuali ritardi dovuti a rigorosi test di sicurezza e standard interni da rispettare. Secondo indiscrezioni riportate da Business Insider e riprese da diverse testate, alcune aziende avrebbero già avuto accesso a una demo privata del nuovo modello, segno che la fase di testing avanzato è in corso.

Una delle novità più rilevanti di GPT-5 è la volontà di OpenAI di unificare le principali linee di sviluppo in un’unica architettura. Fino ad oggi, gli utenti hanno dovuto scegliere tra modelli focalizzati sulla velocità di risposta (come la serie “o-series”) e altri ottimizzati per il ragionamento profondo e la multimodalità (come GPT-4o). Con GPT-5, questa distinzione dovrebbe scomparire, visto che il nuovo modello sarà in grado di selezionare autonomamente la strategia migliore per ogni richiesta, combinando rapidità, capacità di ragionamento e gestione di input multimodali (testo, immagini, audio e video).

Questa integrazione rappresenta un passo avanti fondamentale, poiché elimina la confusione degli utenti sulla scelta del modello e promette un’esperienza d’uso più fluida, efficiente e potente.

GPT-5 si annuncia inoltre come un modello “LLM multimodale di grandi dimensioni”, capace di gestire input eterogenei e di offrire risposte sempre più pertinenti e contestualizzate. La multimodalità, già introdotta con GPT-4o, verrà ulteriormente potenziata; il nuovo modello potrà infatti elaborare e generare testo, immagini, audio e persino video, aprendo la strada a nuove applicazioni nell’ambito della comunicazione, della creatività e della produttività.

gpt-5

Crediti: Shutterstock

Dal punto di vista del ragionamento, GPT-5 promette un salto qualitativo significativo. L’obiettivo dichiarato da OpenAI è quello di ridurre ulteriormente le allucinazioni e di aumentare la coerenza e l’affidabilità delle risposte, grazie a un dataset di addestramento più ampio, aggiornato e selezionato con criteri più rigorosi.

Tra le indiscrezioni più interessanti emerse nelle ultime settimane, spicca quella relativa all’introduzione di uno strumento in stile Operator. Analizzando il codice delle versioni beta di ChatGPT per Android, sono stati scoperti riferimenti a funzionalità come “click”, “drag”, “type” e “terminal feed”, che suggeriscono la possibilità per il modello di interagire in modo autonomo con ambienti remoti, browser o API esterne.

Operator, già disponibile da inizio anno per gli utenti di ChatGPT Pro, rappresenta un’evoluzione verso agenti AI capaci di eseguire compiti complessi in autonomia, come la navigazione web, l’automazione di processi e l’interazione con software di terze parti. Questo sviluppo potrebbe rivoluzionare l’utilizzo di ChatGPT in ambito aziendale e produttivo, consentendo all’IA di svolgere azioni pratiche oltre la semplice generazione di testo.

Un altro aspetto centrale di GPT-5 sarà la possibilità di personalizzare il modello in base alle esigenze specifiche delle aziende o dei singoli utenti. OpenAI starebbe infatti sperimentando l’addestramento su dati proprietari forniti da aziende partner, per offrire risposte ancora più pertinenti e contestualizzate. Questa funzione apre scenari inediti per l’integrazione dell’IA nei processi aziendali, ma pone anche nuove sfide sul fronte della sicurezza e della privacy dei dati.

Prima della distribuzione su larga scala, GPT-5 dovrà comunque superare rigorosi test di sicurezza interni per identificare ed eliminare eventuali vulnerabilità o comportamenti indesiderati.