Arm ha presentato nuovi progetti di chip e strumenti software per aiutare gli smartphone a gestire le attività di IA generativa, oltre a modifiche alle modalità di fornitura di tali progetti che potrebbero contribuire ad accelerarne l’adozione. I chip basati su architettura Arm hanno favorito l’ascesa degli smartphone, ma sono sempre più presenti anche nei PC e nei data center.

Gli smartphone rimangono comunque il più grande mercato di Arm, dove l’azienda fornisce proprietà intellettuale e progetti a grandi rivali come Apple, Qualcomm e MediaTek.

A detta di Arm, le nuove CPU e GPU annunciate ieri sono più adatte all’IA e l’azienda britannica fornirà anche strumenti software per facilitare agli sviluppatori l’esecuzione di chatbot e altri codici di intelligenza artificiale sui chip Arm.

Arm chip IA

Il cambiamento più importante riguarda però le modalità di vendita dei prodotti. Se infatti in passato Arm forniva la propria tecnologia sotto forma di specifiche o di progetti astratti che le aziende produttrici di chip dovevano poi trasformare in un progetto fisico per un chip (un compito non da poco quando si tratta di decidere come disporre miliardi di transistor), per questi nuovi prodotti Arm ha collaborato con Samsung Electronics e TSMC per fornire progetti fisici già pronti per la produzione.

Chris Bergey, vicepresidente senior e direttore generale della linea di business clienti di Arm, ha dichiarato a Reuters: “Non stiamo cercando di competere con i nostri clienti. Stiamo invece cercando di aiutarli ad arrivare più velocemente sul mercato, concentrandosi su altre parti sempre più importanti dei chip per PC e smartphone come le unità di elaborazione neurale (NPU), che forniscono le migliori prestazioni in ambito intelligenza artificiale”. 

Questa componente degli odierni SoC è effettivamente diventata così importante che, come nel caso di Microsoft, le funzioni IA più recenti non funzionano senza di essa. Attualmente Arm non fornisce NPU per smartphone e PC e Bergey intende quindi fornire progetti che le aziende produttrici di chip possano poi completare con le loro NPU.