Un giorno o l’altro la realtà aumentata diventerà una caratteristica principale dei normali occhiali da vista e occhiali da sole anche per l’uso di tutti i giorni e non solo per un utilizzo altamente specializzato. Ma quel giorno è ancora piuttosto lontano nonostante, leggendo le notizie, sia facile concludere che gli smart glass di stampo consumer siano sul punto di conquistare milioni di utenti.

Apple ad esempio è notoriamente impegnata nello sviluppo dei suoi iGlasses, o come li chiamerà. Un brevetto recentemente pubblicato descrive ciò che Apple chiama “occhiali” in grado di integrare contenuti virtuali con il mondo reale, tra cui indicazioni stradali passo-passo in stile StreetView e altre applicazioni basate sulla posizione.

I Reality Labs di Facebook stanno lavorando su occhiali per realtà aumentata ormai da alcuni anni. Un brevetto depositato questa settimana da Facebook descrive un “sistema audio a conduzione cartilaginea per dispositivi eyewear” che proietterebbe il suono nell’orecchio senza bloccare i suoni ambientali. E il CEO di Facebook Mark Zuckerberg è stato avvistato questo mese mentre visitava la sede di Luxottica, un gigante globale di occhiali noto per essere interessato a collaborare con produttori di smart glass.

Questi progetti di Apple e Facebook non saranno però disponibili ancora per diversi anni; la tecnologia semplicemente non è pronta. Nel frattempo gli smart glass stanno crescendo in adozione e importanza per tutti i tipi di usi aziendali. Gli occhiali intelligenti sono molto utili in ambito lavorativo ma allo stato attuale non lo sono per i consumatori. Ecco perché.

Sono socialmente inaccettabili

Quando gli smart glass avranno l’aspetto di normali occhiali da vista e occhiali da sole, senza cornici spesse e senza sporgenze goffe, i consumatori saranno felici di comprarli e indossarli. Per i prossimi anni, tuttavia, gli occhiali con sensori, componenti elettronici e batterie che possono alimentare telecamere e schermi appariranno brutti, ingombranti e di grandi dimensioni.

Prendete i Google Glass. Google ha presentato la scorsa settimana una versione aggiornata dei suoi occhiali smart chiamata Google Glass Enterprise Edition 2. Questa è la terza versione dei Glass; la prima è stata la versione sperimentale Explorer risalente a sei anni fa, mentre la seconda era l’edizione Enterprise del prodotto.

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I nuovi Glass hanno un design aggiornato, sono più potenti e hanno un prezzo più basso: 999 dollari. Montano una batteria da 820 mAh (prima era di 570 mAh) per alimentare Android 8.0 Oreo in esecuzione sulla piattaforma di elaborazione Qualcomm Snapdragon XR1 (con una CPU quad-core da 1.7Ghz). Questa potenza di elaborazione è necessaria, secondo Google, per potenziare la visione artificiale e le funzionalità avanzate di machine learning. Da segnalare anche i 3 GB di RAM e i 32 GB di spazio di archiviazione.

Google sostiene che i nuovi Glass si caricano da 0 a 100 in 17 minuti e la fotocamera è stata potenziata con un modulo a 8 megapixel, sebbene il display abbia ancora una risoluzione molto bassa (640 x 360 pixel). Tre microfoni beam-forming isolano il parlato per i comandi vocali, mente un touchpad multitouch sul lato destro dell’auricolare fornisce lo spazio per i comandi.

Un accelerometro e un giroscopio integrati informano il software dell’angolazione e del movimento della testa di chi lo indossa, mentre le nuove lenti più resistenti e la nuova resistenza all’acqua e alla polvere rendono i nuovi Glass adatti per lavori in fabbrica o in officina. In alternativa, possono essere dotati di lenti graduate.

I Google Glass ha però funzionalità limitate pronte all’uso. Sono infatti destinati a essere acquistati in grandi quantità e personalizzati con funzionalità appositamente create dall’azienda che li acquista. Google dice che il prezzo è di 999 dollari, ma il costo effettivo dipende dalla quantità acquistata e dai servizi scelti, come la personalizzazione del software, l’assistenza clienti e la formazione.

Esistono dozzine di aziende che offrono soluzioni Google Glass end-to-end per le aziende. I Google Glass sono adatti per medici, operai, addetti alle consegne e altro, ma non per il normale utilizzo di tutti i giorni in ambienti “comuni”. Rimangono (e rimarranno) cioè uno strumento di lavoro e lo stesso vale per tutti gli altri prodotti presentati fino ad oggi: sono accettabili per l’uso professionale, ma non per un’utenza consumer.

Risolvono i problemi aziendali ma non i problemi dei consumatori

Il programma Explorer di Google era stato avviato in modo che Google potesse imparare come vari tipi di persone avrebbero potuto utilizzare i Google Glass. Si è poi scoperto che quasi tutto il loro tipo di utilizzo comporta semplicemente scattare foto con la fotocamera, che non è certo una cosa per cui i consumatori hanno bisogno di aiuto.

Ma la produzione e il magazzinaggio sono un altro paio di maniche. I Glass sono attualmente utilizzati dal gruppo Deutsche Post DHL nei suoi magazzini (440 unità di Google Glass), mentre Boeing e Airbus utilizzano i Glass e le proprie applicazioni AR per la produzione di aeroplani e lavori di magazzino. Queste e altre grandi società hanno bisogno che i loro dipendenti facciano riferimento a enormi quantità di informazioni e che comunichino tra loro mantenendo entrambe le mani libere.

Una società chiamata North questa settimana ha svelato la possibilità di utilizzare i suoi occhiali smart Focals con Google Fit, che mostra dati di fitness sugli occhiali come una chiara applicazione di stampo consumer (la maggior parte delle funzionalità per gli occhiali North offre notifiche in stile smartwatch da parte di uno smartphone.)

Ma North ha anche annunciato anche il supporto per Google Slides. Potete sfruttare questa integrazione scaricando l’estensione Focals Connect per Chrome e caricando le slide nel browser. Le note del relatore appaiono sullo schermo degli occhiali ma rimangono invisibili al pubblico. Un anello di controllo sugli occhiali consente di spostarsi avanti e indietro tra le slide nel corso nella presentazione.

Questi occhiali probabilmente non sarebbero l’ideale per una normale attività business o per la presentazione delle vendite. Sono troppo ingombranti (e quindi distraenti) e creano una distanza psicologica tra chi parla e il pubblico. Tuttavia, le note di presentazione visibili su degli smart glass sono un’ottima applicazione in un ambito importante come la formazione, che le aziende praticano costantemente.

È anche vero che l’integrazione dell’intelligenza artificiale aumenterà notevolmente l’utilità degli smart glass per le imprese. Una società israeliana chiamata Plataine ha creato un’app Google Glass che utilizza l’IA di riconoscimento delle immagini e Dialogflow di Google per creare un assistente virtuale specifico per Glass. L’app può riconoscere oggetti e visualizzare istruzioni o altre informazioni in base a ciò che riconosce.

Lo stesso vale per la medicina. Un ospedale universitario presso la Harvard Medical School chiamato Beth Israel Deaconess Medical Center sta usando i Google Glass. I medici ottengono importanti informazioni sui pazienti in situazioni di emergenza e sostengono che in più di un caso le vite sono state salvate quando i Glass hanno fornito informazioni sulle allergie ai farmaci in tempo utile per prevenire reazioni anche mortali.

Il problema del tethering

I Google Glass sono troppo sottodimensionati per alcune applicazioni aziendali. Così tanti nuovi prodotti aziendali devono essere collegati a un computer più potente di quelli che possono essere comodamente indossati come un paio di occhiali. All’inizio di questo mese Epson ha annunciato i nuovi occhiali intelligenti Moverio BT-30C progettati per gli utenti business e attesi sul mercato il mese prossimo. Gli occhiali si collegano a uno smartphone Android o a un PC Windows tramite USB-C e rimangono “legati” durante l’uso.

Questi occhiali richiedono un’app e il display dell’app sembra fluttuare a mezz’aria. Si possono posizionare fino a tre schermi nello spazio e ci si muovi da una schermata all’altra girando la testa: giratela a sinistra e vedrete un video, giratela a destra e vedrete le vostre note. La funzionalità è potenzialmente eccezionale, ma nessun utente consumer se ne andrà in giro con occhiali che devono essere collegati a un telefono o un computer portatile.

Hanno poca autonomia

Gli schermi, le videocamere e l’elettronica che alimentano occhiali intelligenti di buona qualità necessitano di batterie all’altezza, che non debbano ciò essere troppo ingombranti ma nemmeno troppo piccole. Gli occhiali smart devono infatti servire anche come occhiali da vista (batteria piccola), ma al tempo stesso i consumatori si aspettano un’autonomia di almeno un giorno intero (batteria grande). Le applicazioni in ambito aziendale, tuttavia, devono durare solo per un giorno lavorativo.

Sono troppo costosi

Il prezzo dei Google Glass è diminuito leggermente, ma è ancora più alto di quello di molti smartphone top di gamma. Quando colossi Boeing ne comprano a centinaia e li usano per la produzione, il costo è giustificato. Ma il pubblico (anche quello amante dei gadget tech) non pagherà più di 300 o 400 dollari/euro per quello che è essenzialmente un accessorio indossabile per smartphone.

I Google Glass sono spesso inseriti nella stessa categoria degli occhiali Hololens di Microsoft o dei One di Magic Leap. In realtà questi prodotti agiscono in uno spazio completamente diverso. I loro display hanno una risoluzione molto più alta e consentono agli oggetti visivi di interagire con gli oggetti fisici (ad esempio mostrando animazioni che sembrano appoggiate su un tavolo fisico).

Con i Glass invece un piccolo display rettangolare si libra nello spazio senza alcuna connessione con il mondo fisico e il posizionamento di quel display dipende interamente dall’orientamento e dalla posizione della testa di chi lo indossa. Pertanto, mentre i Google Glass e altri dispositivi della stessa classe saranno utilizzati su vasta scala nelle imprese nei prossimi tre anni circa, per dispositivi come Hololens o One si parla di almeno altri cinque anni per una loro significativa penetrazione nelle aziende, che diventano 10 se si considera l’utenza consumer.

Se quindi certa stampa specializzata crede che gli occhiali smart siano ad un anno o due dall’adozione generale da parte dei consumatori, la realtà è che questa cronologia si applica solo alle applicazioni aziendali. Per gli smart glass consumer che tutti vorrebbero non resta altro che attendere ancora diversi anni.