Dopo gli smartphone ci mancavano solo i visori AR/VR a distrarre passanti e guidatori sulle strade americane. Sembra assurdo, eppure è proprio quello che sta succedendo negli USA, dove, a pochi giorni dall’uscita del visore Vision Pro di Apple, sono cominciati ad approdare in rete video di persone che attraversano le strisce pedonali indossando il visore e gesticolando e che fanno lo stesso in metropolitana, su un monopattino e, addirittura, alla guida di auto Tesla.

È vero che, a differenza dei classici visori VR, il Vision Pro permette di osservare tutto quello che circonda l’utente, ma la pericolosità di queste situazioni rimane comunque elevatissima. Anche perché se il sistema dovesse smettere improvvisamente di funzionare o se ci fosse un ritardo nell’elaborazione, le conseguenze per chi indossa il visore potrebbero essere molto gravi, soprattutto quando si è alla guida di un auto sì con guida autonoma ma a bordo della quale è comunque richiesta attenzione da parte del guidatore.

@superr_777 Apple vision pro has arrived🤯 Credit: Casey Neistat #future #increible ♬ original sound - Super

Senza poi contare l’effetto emulazione che sta già avvenendo dopo che questi video sono diventati virali guadagnando decine di milioni di visualizzazioni. Proprio di fronte all’aumento delle segnalazioni si sta muovendo anche la politica, con il Segretario ai Trasporti degli Stati Uniti, Pete Buttigieg, che oltre a esprimere preoccupazione, ha ricordato come tutti i sistemi avanzati di assistenza alla guida oggi disponibili richiedano che il conducente umano abbia sempre il controllo e sia pienamente impegnato nella guida.

Ma oltre al tema “sicurezza sulle strade” (per ora solo americane visto che al momento il Vision Pro è disponibile solo negli USA), c’è da considerare anche l’aspetto della dipendenza dalle tecnologie immersive, che a sua volta si lega a quello dell’isolamento sociale. Come infatti sottolineavamo in questo articolo di alcuni giorni fa, oggigiorno assistiamo a una tendenza in cui i giovani trascorrono sempre più tempo online, sia su piattaforme social, sia in mondi virtuali.

Questo fenomeno può contribuire a una diminuzione delle interazioni faccia a faccia e al declino delle competenze sociali e, sebbene i dati più recenti dipingano un quadro più positivo rispetto a quello del periodo del lockdown pandemico (dove la dipendenza da smartpone e online era cresciuta in modo preoccupante), l’effetto dell’introduzione di nuovi dispositivi come appunto l’Apple Vision Pro, che sono notevolmente più immersivi rispetto alle tecnologie passate, è ancora oggetto di valutazione.

Se non altro il visore di Apple, con il suo prezzo elitario di 3499 dollari, la sua disponibilità molto limitata e il fatto che la stragrande maggioranza di chi lo usa non si sognerebbe mai di indossarlo per strada gesticolando come un forsennato, non può ancora essere considerato quel “cavallo di Troia” capace di farci diventare tutti degli asociali che vivono perennemente con un visore davanti agli occhi, anche se di fronte a certi video un velo di preoccupazione e inquietudine è più che comprensibile.