Gli smartwatch hanno bisogno di aggiornamenti ogni pochi anni, come i PC? La risposta non è ancora chiara, ma il potente chip di Intel integrato nel Tag Heuer Connected Modular 45 garantirà lunga vita al lussuoso smartwatch da 1.600 euro.

Lo smartwatch, con sistema operativo Android Wear 2.0, utilizza Intel Atom Z34XX, un chip per smartphone. Il processore Atom può sembrare eccessivo, ma estende durata del dispositivo e aggiunge la potenza di elaborazione necessario per l’intelligenza artificiale che Google intende portare in Android Wear. Inoltre un chip per smartphone influisce sulla durata della batteria: nei test effettuati da Intel lo smartwatch ha registrato un’autonomia di circa 30 ore con una sola ricarica.

L’orologio ha un touch screen AMOLED da 1,39 pollici e il suo punto di forza è la modularità. Il quadrante, il cinturino e altre parti dell’orologio possono essere facilmente cambiati scegliendo una delle 56 varianti disponibili. Lo smartwatch può anche essere trasformato in un orologio meccanico.

Gli smartwatch, come altri dispositivi, potrebbero avere bisogno di aggiornamenti mano a mano che i chip invecchiano e le applicazioni richiedono più risorse. “Il chip Atom andrà bene su diverse versioni di Android Wear”, ha dichiarato Jerry Bautista, vice presidente e general manager del New Devices Group di Intel. “Il processore offre anche molte funzioni di sicurezza, importanti per i pagamenti mobili tramite NFC”.

Nel corso dell’anno Intel prevede di aggiungere funzionalità AI allo smartwatch tramite nuove applicazioni. Per esempio, lo smartwatch potrà avvisare l’utente quando deve acquistare latte analizzando trend da molteplici fonti di dati. Queste applicazioni avranno bisogno di capacità di elaborazione sul dispositivo, e il chip Atom permette di gestire tali esigenze.

Tag Heuer sottolinea il design “made in Svizzera” dello smartwatch, che offre connessione Wi-Fi, GPS, 4GB di memoria flash e può eseguire applicazioni come Google Fit. È resistente all’acqua fino a 50 metri di profondità, grazie al fatto che tutte le componenti sono state progettate in una struttura cilindrica compatta.

Il New Devices Group non è tra le divisioni principali di Intel, che rimangono PC, IoT e server, ma l’unità sta sviluppando software e strumenti di analisi che rispondono alle esigenze di un mondo sempre più connesso.