Come molte innovazioni, l’idea centrale alla base della blockchain è semplice e addirittura seducente nella sua controintuitività: trasmettendo informazioni, diventa più sicura. In cima a queste fondamenta c’è un regno di applicazioni di ordine superiore: il web 3.0.

Blockchain e criptovaluta

La capitalizzazione di mercato della criptovaluta abilitata dalla tecnologia blockchain si aggira intorno ai 2 trilioni di dollari. Possiamo dire con sicurezza che per quanto riguarda il settore finanziario, la blockchain rappresenta uno sviluppo significativo, anche perché lo stiamo guardando accadere sotto i nostri occhi. Al di là di questo fatto fondamentale, c’è però ancora molta incertezza.

Esistono casi d’uso validi oltre a quello finanziario? La finanza decentralizzata è davvero decentralizzata? E quanto è stabile? Che impatto avrà la blockchain sull’industria del software e sul mondo in generale? Una critica spesso rivolta alla criptovaluta è che si tratta di uno schema piramidale il cui asset sottostante non ha valore. La nozione della piramide è in qualche modo valida, ma non più delle azioni in borsa: comprare a poco, vendere a molto.

Al di là dell’aspetto finanziario

In cima alla blockchain è stato proposto e implementato un mondo di perfezionamenti e applicazioni di ordine superiore. Forse la dichiarazione più chiara di ciò si trova nel whitepaper di Ethereum. L’idea fondamentale è quella di costruire una macchina completa di Turing basata sulla blockchain pubblica.

Con questa idea in mente, potremmo immaginare una macchina virtuale distribuita a livello globale, pubblicamente visibile ma sicura. Un unico storage decentralizzato di capacità di calcolo a cui le persone possono partecipare contribuendo o consumando energia. Questa è la visione, che è stata influenzata da molti aspetti. Forse il più fondamentale è ciò che viene chiamato commissione di transazione (o gas fee).

Le applicazioni che vengono eseguite nella blockchain, solitamente note come smart contract, pagano una tariffa per l’esecuzione della loro logica. È così che la rete si ripaga da sola. Per molte applicazioni, queste commissioni possono essere elevate rispetto all’esecuzione dello stesso tipo di operazione con una soluzione tradizionale e sono considerate elevate anche per operazioni intrinseche come il trasferimento di Ether tra wallet.

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Il trilemma della blockchain

Le tariffe corrispondono alla scalabilità della rete: all’aumentare della domanda di calcolo, il suo prezzo aumenta. La scalabilità è una parte del cosiddetto trilemma della blockchain, termine coniato dal fondatore di Ethereum Vitalin Biturek. Questa idea è utile per capire come la blockchain stia cercando di evolversi e gran parte delle critiche alla blockchain possono essere viste come derivanti da questo trilemma.

In breve, il trilemma consiste nel creare una rete blockchain che armonizzi i tre ideali di decentralizzazione, scalabilità e sicurezza. Un’idea di fondo simile al teorema CAP nella progettazione di database distribuiti: ogni ideale implica un compromesso per gli altri. Non esiste una soluzione perfetta in grado di fornire tutti e tre gli ideali in proporzioni uguali; dovete trovare un equilibrio che porti il più possibile di ogni porzione.

Blockchain e aziende

La blockchain deve ancora prendere piede nella sfera aziendale, in parte perché è più economico costruire con i servizi cloud tradizionali, ma oltre a ciò c’è una preoccupazione ancor più importante. La blockchain finora è mirata alla sfera pubblica e ad applicazioni strettamente correlate all’idea di valuta. L’azienda per sua natura centralizza anche il controllo e il decentramento della blockchain rappresenta un punto di rottura con i modelli aziendali tradizionali.

Questa tensione sistemica è la ragione fondamentale per cui la blockchain deve ancora espandersi molto oltre il regno finanziario della criptovaluta. In che modo ciò potrebbe cambiare? Una possibilità è l’uso creativo della criptovaluta nei modelli di business. Un’altra è che le grandi aziende o nazioni potrebbero creare blockchain a cui le persone partecipino. Un’altra ancora è che il trilemma sia sufficientemente migliorato da rendere le app distribuite una valida alternativa alle soluzioni tradizionali.

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3 possibilità da considerare

Brave token

Per incorporare in modo creativo la criptovaluta nel modello di business, prendete in considerazione il Basic Attention Token (BAT). Il BAT fa parte di una proposta di soluzione alle inadeguatezze della pubblicità digitale e viene utilizzato come mezzo di scambio tra utenti e inserzionisti nel browser Brave. Qui, la blockchain viene sfruttata per la sua natura sicura e anonima. È un esperimento in corso che rappresenta un’integrazione creativa tra aziende e blockchain.

Central Bank Digital Currency (CBDC)

Tra le possibilità per creare un ibrido di blockchain pubblico/privato c’è la Central Bank Digital Currency, o CDBC. In questo caso l’idea di fondo è che una banca centrale come la Fed adotterebbe e promuoverebbe una criptovaluta come moneta a corso legale. C’è molta interesse attorno a questo concept. El Salvador, ad esempio, ha adottato il Bitcoin (BTC) come valuta ufficiale, il che forse è una mossa ancora più radicale rispetto all’adozione di una CDBC. Se una grande economia dovesse adottare una CDBC, sarebbeun cambiamento epocale.

Metaverso e gaming

Un’altra potenziale area in cui la blockchain potrebbe diventare progressivamente più mainstream è nei videogiochi e nel relativo concetto di metaverso. È probabile che vedremo una realtà alternativa partecipativa globale basata sulla blockchain? Forse no. Ma già ci sono tentativi di unire il gioco con l’idea di ricompense o di proprietà in-game usando blockchain.