Introdurre urgentemente disposizioni in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e semplificare la sperimentazione FinTech. Questi gli obiettivi che intende raggiungere il Governo attraverso il decreto-legge approvato lo scorso 16 marzo ed entrato in vigore in questi giorni.

Gestire azioni e obbligazioni con la blockchain

Presentato dal Ministro per gli affari europei, per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e dal Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, il decreto vuole in pratica fornire una chiara e puntuale regolamentazione per consentire l’attuazione del Regolamento (UE) 2022/858, relativo, come si legge in una nota del Governo, “a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito (o DLT pilot regime), cioè su un archivio di informazioni in cui sono registrate le operazioni relative a strumenti finanziari e digitali e che è condiviso da dispositivi o applicazioni informatiche in rete e sincronizzato tra di essi”.

In altri termini, il nuovo decreto stabilisce una disciplina comune per permettere l’emissione di azioni, obbligazioni, titoli di debito o quote di organismi di investimento collettivo del risparmio attraverso strumenti digitali come la blockchain. Strumenti che il Governo definisce soluzioni tecnologicamente avanzate che devono permettere di gestire i titoli in unaforma elettronica accessibile e consultabile in ogni momento, eventualmente anche per il tramite del registro medesimo”. All’interno del decreto è riportato che la Banca d’Italia e il Ministero dell’economia e delle finanze saranno le strutture preposte a tenere il registro per la circolazione digitale su cui saranno effettuate le scritturazioni volte a permettere l’emissione e il trasferimento degli strumenti finanziari. Non saranno però le uniche strutture a essere responsabili del registro, se ne potranno infatti far carico anche i gestori di un SS DLT o TSS DLT oppure ulteriori soggetti eventualmente individuati secondo il nuovo regolamento che introduce il decreto legge stesso.

Un regime semplificato e transitorio

Il Governo intende anche avviare misure di semplificazione della sperimentazione relativa alle attività di FinTech, come riportato nel decreto legge del 30 aprile 2019, con cui “è stato introdotto nell’ordinamento un regime semplificato e transitorio (il regulatory sandbox) per la sperimentazione delle attività di innovazione tecnologica digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo, al fine di consentire agli operatori FinTech di testare soluzioni innovative dal punto di vista digitale, con un costante dialogo con le autorità di vigilanza”.

In particolare, rispetto a quanto riportato nel decreto legge 30 aprile 2019, vengono introdotte alcune puntualizzazioni. Una di queste precisa che “lo svolgimento, nell’ambito della sperimentazione e nel rispetto dei limiti stabiliti dai provvedimenti di ammissione, di attività che rientrano nella nozione di servizi e attività di investimento non implica l’esercizio a titolo abituale di attività riservate e, pertanto, non necessita del rilascio di autorizzazioni ove sia prevista una durata massima di sei mesi, salvo il maggior termine della sperimentazione, che non può superare complessivamente il limite massimo di diciotto mesi, nei casi in cui sia concessa una proroga funzionale all’ottenimento dell’autorizzazione o dell’iscrizione prevista dalla legge per lo svolgimento abituale e a titolo professionale dell’attività medesima”.

Viene inoltre aggiunto che i provvedimenti per l’ammissione alla sperimentazione stabiliscono i limiti della stessa attività di partecipazione alla sperimentazione riguardo alla tipologia e alle modalità di prestazione del servizio di investimento, alla tipologia e al numero di utenti finali, al numero di operazioni e ai volumi complessivi dell’attività.

Agire in fretta per evitare la procedura di infrazione

Il Governo è stato costretto a operare in tempi brevissimi per approvare e far entrare in vigore il nuovo decreto legge. Questo a causa dell’obbligo di adottare e di pubblicare, entro il 23 marzo 2023, le disposizioni utili a conformarsi alla modifica di alcune direttive europee in tema di definizione dello strumento finanziario, includendo gli strumenti emessi mediante tecnologia a registro distribuito. Infatti, l’Italia era in ritardo sul recepimento del provvedimento e il non rispetto della data del 23 marzo avrebbe comportato l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Ue. Il Governo precisa però che, l’urgenza di introdurre la disciplina in materia di emissione e la circolazione tramite il ricorso a tecnologie a registro distribuito, ha anche l’obiettivo di evitare che gli operatori italiani si trovino in una posizione di svantaggio competitivo rispetto agli operatori negli altri Stati membri.