BDO, organizzazione internazionale di consulenza e revisione aziendale, ha realizzato uno studio focalizzato sull’impatto che la blockchain sta avendo e avrà su enti e organizzazioni pubbliche e, di conseguenza, sui cittadini. Le organizzazioni pubbliche sembrano essere consapevoli delle potenzialità della blockchain, ma sono ancora pochi coloro che hanno una conoscenza reale di questa tecnologia. Il 30% dei partecipanti ha infatti dichiarato di averne una minima conoscenza pratica, mentre il 56% ha dichiarato di avere una conoscenza teorica.

Ancora del tutto insoddisfacenti, però i dati di utilizzo concreto di questa tecnologia: solo l’8% ha effettivamente lanciato delle soluzioni basate su blockchain, a fronte di un 35% che è in fase di sperimentazione e di un 43% ancora in fase di studio sei suoi possibili utilizzi.

Anche il nostro Paese si prepara alla “rivoluzione blockchain”: l’Italia è entrata nella European Blockchain Partnership e se guardiamo ai numeri del mercato, che ci arrivano dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, vediamo che i progetti sono in crescita, come anche le risorse stanziate.

La Legge di Bilancio 2019 ha previsto lo stanziamento di fondi per la promozione e lo sviluppo di progetti basati sulla Blockchain, sull’Intelligenza Artificiale e sull’Internet of Things. Quarantacinque milioni in totale per un fondo ad hoc con una dotazione di 15 milioni di euro per ogni anno: 2019, 2020 e 2021, con l’obiettivo di accrescere la competitività e la produttività del sistema economico, in linea con quanto stabilito nel programma Industria 4.0. Pubblica Amministrazione, Sanità e Servizi Sociali guidano il comparto dei settori maggiormente orientati a rivedere i propri processi e funzioni in relazione alla blockchain.

Blockchain in a Box

La percentuale più alta dei partecipanti rappresenta la Pubblica Amministrazione (28%), che include principalmente governi, enti federali e corporation governative; al secondo posto troviamo le Amministrazioni municipali (20%), che includono organizzazioni e comunità locali; il terzo settore maggiormente rappresentato è quello della Sanità e dei Servizi Sociali (15%).

In generale, circa il 57% delle organizzazioni che hanno preso parte alla survey sono fiduciose sul fatto che la blockchain sia la tecnologia più giusta per il settore Pubblico e che possa essere utile per risolvere alcune problematiche legate ai servizi, come ad esempio l’implementazione dei pagamenti elettronici, che permetterebbero una riduzione dei costi e faciliterebbero il contrasto alla corruzione all’interno del settore.

L’80% ritiene che via sia una mancanza di regolamentazione della materia, il 75% considera dispendiosa l’implementazione di questa tecnologia e il 66% lamenta una mancanza di volontà politica. In Italia, le Pubbliche Amministrazioni stanno guardando con forte interesse al tema Blockchain e stanno iniziando a sperimentare. Anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha già iniziato a utilizzare la Blockchain per due progetti: PoSeID-on, una piattaforma innovativa per la gestione e protezione dei dati personali, e per SUNFISH, soluzione di federazione sicura tra cloud differenti per la condivisione protetta di dati.

In ambito Universitario, diversi atenei si stanno attrezzando per certificare le lauree con una notarizzazione su Blockchain. L’Università di Milano-Bicocca ha introdotto un sistema blockchain per garantire agli studenti la validità e l’integrità di documenti e certificati ufficiali sul web. Molte altre pubbliche amministrazioni in Italia si sono attivate, dalle dogane alla motorizzazione, come segnale che hanno compreso la portata innovativa della tecnologia e stanno iniziando a sperimentarla.