Secondo un’indagine di mercato condotta da MBLM e ripresa nelle scorse ore da NBC News, l’Apple Watch non avrebbe fatto presa sui cosiddetti millennials, ovvero i nati tra gli anni ’80 e il 2000 che sono cresciuti a stretto contatto con la tecnologia.

L’orologio di Apple, disponibile da pochi giorni anche in Italia, viene infatti visto da questa importante fascia di acquirenti come un oggetto sostanzialmente inutile che poco o nulla aggiunge all’esperienza d’uso di uno smartphone, che continua invece a essere l’oggetto tecnologico di riferimento dei millennials. Addirittura questa fascia di utenti reputa i modelli più costosi dell’Apple Watch come un’inutile esibizione di lusso e uno sfarzo gratuito e anche un po’ “antipatico”.

Sempre secondo l’analisi di MBLM alcuni dei millennials intervistati che hanno acquistato l’Apple Watch si sono detti delusi e pentiti sia per la cifra sborsata, sia perché si sono accorti di come questo device sia più uno satus-symbol che non qualcosa di utile o comunque di complementare allo smartphone.

Di fronte a questo scenario si devono però attendere ancora i dati di vendita ufficiali forniti da Apple. Le ultime stime di analisti e società di analisi di mercato parlano di 2.8 milioni di esemplari venduti in due mesi dalla prima disponibilità negli USA, mentre Cupertino punterebbe a vendere 10-13 milioni di esemplari entro la fine del 2015.