Al via l’accordo italiano tra Planckian e QTLab per i computer quantistici del futuro

Un’importante tappa per il panorama tecnologico italiano è quella emersa con l’annuncio di una nuova partnership tra due protagonisti della scena quantistica nazionale: Planckian, start-up nata nel 2023 come spin-off congiunto dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore, e QTLab, il centro di calcolo quantistico dell’Università di Napoli Federico II, sede del più potente computer quantistico a superconduttori in Italia dotato di 25 qubit.
Obiettivo dichiarato della collaborazione è lo sviluppo di una nuova generazione di processori quantistici che non solo siano più facili da scalare, ma che risultino anche più semplici da gestire dal punto di vista ingegneristico e operativo. Un progetto ambizioso che mette al centro la sinergia tra ricerca accademica d’eccellenza e innovazione imprenditoriale, in un contesto in cui l’Italia si propone sempre più come protagonista nella corsa globale alle tecnologie quantistiche.
Il nodo della scalabilità
Uno dei principali ostacoli nello sviluppo del calcolo quantistico risiede nella scalabilità, ovvero la capacità di passare da sistemi attuali con poche decine di qubit a computer con milioni di qubit in grado di affrontare problemi di rilevanza industriale e scientifica. Nel caso specifico dei processori quantistici a superconduttori, che funzionano a temperature prossime allo zero assoluto, uno dei principali colli di bottiglia è rappresentato dai cablaggi di controllo.
Attualmente, ogni qubit necessita in genere di due o tre linee di controllo che generano calore, aumentano il tasso di errore e rendono più complessi e costosi i sistemi criogenici che li ospitano. Planckian propone un’architettura innovativa che consente a più qubit di condividere la stessa linea di controllo, riducendo drasticamente il numero di connessioni necessarie e migliorando l’efficienza complessiva del sistema.
Attraverso la partnership con QTLab, le soluzioni di Planckian potranno essere testate e validate in ambienti criogenici di ultima generazione, fornendo un banco di prova reale per accelerarne lo sviluppo e l’ottimizzazione.
Ricerca congiunta e strategia nazionale
L’accordo prevede non solo la validazione tecnica dei processori progettati da Planckian, ma anche la possibilità di avviare programmi di ricerca congiunti, con l’intento di esplorare nuove soluzioni hardware e architetturali nel campo della computazione quantistica. È un esempio concreto di collaborazione tra università e impresa che si propone di rafforzare l’intero ecosistema quantistico italiano, in linea con gli obiettivi della Strategia Nazionale per le Tecnologie Quantistiche.
Come sottolinea Michele Dallari, CEO di Planckian, “questa partnership rappresenta un esempio virtuoso di come l’ecosistema dell’innovazione italiano possa unire ricerca accademica e sviluppo industriale per promuovere progresso tecnologico reale”. Un concetto rafforzato da Francesco Tafuri, responsabile del QTLab, secondo cui “l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un leader europeo nel campo del calcolo quantistico, grazie a una rete collaborativa tra istituzioni scientifiche e aziende all’avanguardia”.
Una rete nazionale Pisa-Napoli
L’unione tra Planckian e QTLab rafforza anche un ponte strategico tra due delle realtà più rilevanti a livello nazionale ed europeo in ambito quantistico. Entrambe vantano infatti competenze riconosciute a livello internazionale, in particolare nel campo della fisica teorica, della criogenia e delle tecnologie per la computazione quantistica. L’obiettivo condiviso è posizionare l’Italia come uno dei poli di riferimento nella competizione globale su queste tecnologie, contribuendo alla formazione di talenti e attirando investimenti internazionali nel settore.
La nascita di questa collaborazione rappresenta un esempio concreto di come l’Italia possa affrontare le grandi sfide dell’innovazione quantistica non solo con eccellenza scientifica, ma anche con una visione strategica in grado di unire territori, competenze e obiettivi industriali. Un passo in avanti verso un futuro in cui i processori quantistici non saranno più un sogno da laboratorio, ma una realtà concreta e competitiva su scala globale.