Con il 2024 ormai alle porte, è tempo di tirare le somme anche per l’intelligenza artificiale, che nel 2023 (anche se il lancio rivoluzionario di ChatGPT è avvenuto a fine 2022) ha vissuto un boom dalle dimensioni tanto imprevedibili quanto “spaventose” per la velocità con cui è scoppiato.

Inizialmente, ChatGPT ha goduto di una posizione unica come prodotto innovativo, ma ora deve affrontare la crescente concorrenza di aziende tecnologiche ben finanziate che stanno portando sul mercato i propri servizi di IA, imponendosi come rivali dell’azienda ancora guidata (seppur dopo eventi “tumultuosi”) da Sam Altman.

Mistral, Grok e Google Gemini sono tra i concorrenti di OpenAI più promettenti e agguerriti e anche se per ora queste alternative non hanno superato le capacità di ChatGPT, rappresentano una minaccia per OpenAI, in quanto offrono funzionalità simili e si contendono utenti e clienti aziendali.

L’analogia con la prima ondata di telefoni cellulari viene utilizzata da molti osservatori per descrivere la situazione attuale, in cui gli utenti, dopo l’iniziale sbronza a suon di ChatGPT, stanno esplorando diverse opzioni di chatbot. Un’azienda come Perplexity AI si distingue ad esempio per l’accuratezza e le risposte aggiornate sfruttando i modelli open-source esistenti di Mistral e Meta, tanto che l’utente medio potrebbe non distinguere nemmeno le differenze tra modelli come GPT-4 e altri.

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L’attuale CEO di OpenAI, Sam Altman

Alcune startup sostengono di poter ottenere prestazioni comparabili con modelli più piccoli ed efficienti di GPT-4, mettendo in discussione l’idea che i modelli più grandi siano l’unico modo per ottenere capacità di intelligenza artificiale avanzate. OpenAI, consapevole proprio della crescente concorrenza, starebbe lavorando a GPT-5.

Intervistato da Bloomberg, Andrew Ng, co-fondatore di Coursera e Google Brain, riconosce la crescente concorrenza, ma afferma che GPT-4 di rimane al momento il modello migliore, anche se i concorrenti hanno la possibilità di recuperare.

Ng, che è anche CEO di Landing AI e professore a Stanford, ha dedicato gran parte del suo tempo negli ultimi anni a informare il pubblico sull’intelligenza artificiale e a contrastare il pessimismo sull’IA intesa come futura “arma di distruzione di massa”; a tal proposito, Ng ritiene che la paura scatenata nei confronti dell’IA sia sbagliata e possa essere usata per attirare l’attenzione e ottenere guadagni finanziari. Il mese scorso, la piattaforma educativa di Ng, Coursera, ha lanciato un corso online sull’IA generativa che ha battuto il record assoluto come corso con la crescita più rapida sul sito, con 44.000 iscrizioni nella prima settimana.

In risposta a una domanda su Gemini, Ng riconosce i progressi compiuti dagli ingegneri di Google, ma, riferendosi al contestato video di lancio (definito da diversi osservatori un vero e proprio bluff), critica l’errore fatto da Google a livello di marketing. Rimane ottimista sul lavoro positivo svolto dagli ingegneri e ritiene che, nonostante la concorrenza, OpenAI stia lavorando attivamente per far progredire la sua tecnologia.