Secondo le ultime stime rilasciate nei giorni scorsi da Context, che tengono conto anche dei consumabili e dei servizi, il mercato globale delle stampanti 3D è destinato a crescere nei prossimi anni fino a raggiungere nel 2020 i 17,8 miliardi di dollari. Considerando solo il giro d’affari delle stampanti professionali e consumer, la crescita è prevista dagli 1,8 miliardi di dollari stimati per quest’anno ai 6,4 miliardi di dollari nel 2020.

Stime quindi molto positive, anche se la stampa 3D, dopo aver saturato il settore della prototipazione rapida, deve ancora sfondare in quello del manufacturing nella sua interezza. Oggi, grazie a produttori come Stratasys, 3D Systems ed EOS, il settore che mostra la crescita più veloce è la stampa per sinterizzazione metallica, ma al momento ha una diffusione piuttosto bassa visto che si parla solo del 7% di stampanti 3D vendute nel 2015 e dedicate alla produzione di parti metalliche. Questo nonostante colossi come GE e Boeing stiano già utilizzando la stampa 3D per produrre in serie le parti metalliche complesse per il settore aerospaziale e medicale.

Più ampio invece il settore della stampa con polimeri plastici, che se da un lato ha convinto con il principio della personalizzazione di massa applicato a settori come il medicale, dall’altro deve ancora diffondersi in modo capillare in quello della produzione di massa di parti in plastica. Context conclude il suo report affermando che le stampanti 3D desktop, ossia quelle sotto i 5.000 dollari, rimangono estremamente importanti per l’industria e per la capacità di far presa nell’ambito dell’istruzione, dei maker e della giovane ingegneria.