Microsoft ha puntato moltissimo sull’intelligenza artificiale investendo oltre 10 miliardi di dollari in OpenAI… e questo è solo l’inizio. Aspettiamoci infatti molti altri miliardi a seguire e c’è una buona ragione per simili investimenti. L’intelligenza artificiale frutterà molti miliardi di dollari a Microsoft, in particolare alla sua attività di cloud.

Microsoft ha già rilasciato un’anteprima pubblica del suo servizio Azure OpenAI basato sul cloud, che consentirà alle aziende di utilizzare l’IA senza dover creare un’infrastruttura. Nei giorni scorsi ha inoltre svelato i piani per aggiungere l’intelligenza artificiale a Bing nel tentativo di sottrarre quote di mercato a Google. E probabilmente l’IA verrà integrata nelle fondamenta di Office per migliorare la produttività degli utenti.

Tenete però presente che siamo al culmine dell’hype per l’IA, ovvero quel momento del ciclo di vita di una nuova tecnologia in cui le previsioni di crescita e successo sono altissime ma i benefici sono pochi e i ricavi ancora meno. È il momento in cui le aziende tecnologiche promettono la luna senza dover sostenere tali promesse con la realtà dei fatti. Per questo motivo, Microsoft non si accontenta di fare previsioni su come l’intelligenza artificiale trasformerà il cloud, la ricerca su Internet o gli strumenti di produttività, ma sta anche parlando di come l’IA cambierà Windows, in particolare il Windows 12 attualmente in fase di lavorazione.

Basti pensare a ciò che il Chief Product Officer di Microsoft Panos Panay, responsabile di Windows e del suo hardware, ha detto alla conferenza CES di inizio gennaio: “L’intelligenza artificiale reinventerà il modo in cui si fa tutto all’interno di Windows. Questi modelli generativi di grandi dimensioni, come i modelli linguistici, sono estremamente potenti e utili, ma avranno bisogno di un sistema operativo in grado di sfumare la linea di demarcazione tra cloud ed edge ed è quello che stiamo facendo in questo momento”.

Ma esattamente cosa potrebbe fare tutta questa magia dell’intelligenza artificiale in Windows 12? Panay ha offerto solo un esempio: le riunioni Zoom saranno migliori perché l’intelligenza artificiale permetterà di creare sfondi migliori e farà sembrare che i nostri occhi stiano guardando direttamente la telecamera anche quando non lo stanno facendo. Dieci miliardi di dollari per riunioni Zoom più belle e realistiche? Impossibile che Microsoft si fermerà a queste piccolezze. È molto più probabile che stia preparando cose ben più impressionanti di queste nei suoi laboratori, che però potrebbero non arrivare in Windows. Per capire il perché, diamo prima un’occhiata a come l’intelligenza artificiale potrebbe funzionare in Windows 12.

I chip IA per Windows

Microsoft non ha fornito esattamente i dettagli di come l’IA si integrerà in Windows 12, ma stanno emergendo i primi indizi su una potenziale tabella di marcia. I produttori di chip stanno portando sul mercato chip per PC che includono hardware dedicato all’IA. AMD, ad esempio, lo ha fatto con la serie Ryzen 7040 e in effetti, Panay ha fatto le sue promesse sull’IA al CES proprio durante la conferenza stampa di AMD per l’annuncio di questi chip.

Alcune parti di Windows utilizzano già l’intelligenza artificiale, che interviene in tutti i settori, dalla gestione del sistema alla ricerca, al riconoscimento vocale, alla correzione grammaticale, fino alla soppressione del rumore e all’elaborazione delle immagini. Alcune di queste elaborazioni dell’intelligenza artificiale sono in genere affidate al cloud, mentre altre possono essere eseguite tramite la GPU di un PC o la CPU. Con un hardware specifico per l’intelligenza artificiale integrato, però, l’elaborazione potrebbe essere eseguita direttamente sul PC.

In teoria, questo dovrebbe portare a dei vantaggi, anche se non è chiaro quali siano esattamente. Gli analisti indicano aspetti come una migliore ricerca e una migliore elaborazione delle immagini, ma a essere sinceri è ancora tutto piuttosto fumoso.

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Cosa possiamo aspettarci dall’intelligenza artificiale in Windows?

Panay afferma che i nuovi chip con processori dedicati all’IA come quelli di AMD apriranno la strada a un Windows 12 alimentato dall’intelligenza artificiale. In teoria sembra una buona idea, ma in pratica è estremamente problematico perché Windows deve funzionare su una varietà incredibilmente ampia di chip e hardware.

Questo è uno dei maggiori punti di forza di Windows e, al tempo stesso, una delle sue più grandi debolezze. Permette ai produttori di realizzare laptop e desktop ultra economici, laptop e desktop di potenza superiore e laptop e desktop di fascia media, in modo che i consumatori abbiano la più ampia scelta possibile a prezzi diversi. Ma è anche un punto debole perché far funzionare Windows su così tanti tipi diversi di computer, compresi molti tipi di processori IA e molti PC senza processori IA, limiterà notevolmente il modo in cui l’intelligenza artificiale può essere integrata in Windows e i vantaggi che gli utenti potrebbero effettivamente vedere.

Per far funzionare Windows 12 su tutto questo hardware eterogeneo, Microsoft può adottare due approcci. Uno è quello di progettare Windows 12 per computer che non dispongono di potenti processori IA. Questo, a sua volta, significherebbe che Microsoft non può reinventare l’intelligenza artificiale come promesso da Panay. L’altro approccio consiste nel progettare versioni diverse di Windows 12 per hardware diversi. I PC con processori IA potenti avrebbero la versione AI-powered di Windows 12, mentre quelli senza processori IA dedicati o con processori IA poco potenti avrebbero una versione meno ricca di funzionalità.

Microsoft ha già provato questo secondo approccio una volta con Windows Vista ed è stato un disastro senza precedenti, con consumatori arrabbiati e confusi, cause legali contro l’azienda e l’ammissione da parte di un alto dirigente di Microsoft di aver sbagliato tutto. All’epoca, Microsoft rilasciò due versioni di Vista: una che eseguiva il sistema operativo completo sui PC più potenti e un’altra per i PC meno potenti, che mancava di molte delle migliori funzionalità del sistema operativo… e sappiamo tutti com’è finita con Vista.

Microsoft dovrebbe insomma aver imparato da quel disastro e difficilmente progetterà più versioni di Windows per diversi tipi di PC. Il che però significherebbe progettare Windows 12 per tutti i PC e rinunciare a una versione del nuovo sistema operativo completamente alimentata dall’intelligenza artificiale.

Fumo o arrosto?

A questo punto come dobbiamo considerare l’intelligenza artificiale per Windows? Una manna dal cielo o una “boiata pazzesca” di fantozziana memoria? Probabilmente si tratta di entrambe le cose. Non c’è dubbio che un sacco di lavoro dietro le quinte verrà svolto meglio grazie all’IA, anche se l’hardware sottostante non dispone di processori specifici per l’IA. Ed è altrettanto indubbio che Windows subirà miglioramenti incrementali grazie a questa tecnologia, anche se non bisogna aspettarsi nulla di rivoluzionario, almeno non nel breve periodo.

Microsoft deve prima capire cosa può offrire l’IA al di là di nuove funzionalità minori come quelle già citate per Zoom. Inoltre, dovrebbe essere venduto un numero sufficiente di nuovi hardware dotati di processori dedicati all’IA, in modo che Microsoft possa destinare a loro un Windows 12 “AI based” e ignorare i PC a bassa potenza. Fino ad allora, un’accoppiata IA/Windows completamente funzionale sarà probabilmente più un’idea di marketing che una realtà.