Windows 11 è arrivato dopo sei anni dal lancio di Windows 10 L’attesa è stata una tra le più lunghe tra due versioni del sistema operativo nella storia di Microsoft. Nonostante un’attesa così lunga, il tasso di adozione di Windows 11 è più lento rispetto a quello di Windows 10, nonostante si tratti di un aggiornamento gratuito che è disponibile da più di un anno e mezzo. Secondo l’ultimo report di StatCounter, Windows 10 dimora ancora serenamente sul 72% dei PC, mentre Windows 11 è sì in crescita, ma fermo a una quota di mercato del 23%.

Uno dei motivi della scarsa adozione è sicuramente l’aumento considerevole in termini di requisiti hardware minimi, che escludeva dall’aggiornamento anche PC con meno di tre anni di anzianità (ne parliamo più avanti). Questa non è però l’unica ragione. Alcuni cambiamenti all’interfaccia grafica hanno fatto storcere il naso a più di un utente, primo tra tutti lo spostamento del tasto Start dall’angolo inferiore sinistro del destkop a una posizione più centrale e non predicibile della taskbar.

A suo tempo, anche noi avevamo suggerito che non c’era alcuna fretta nell’aggiornare a Windows 11 un pc con la versione 10. Alcune considerazioni rimangono valide, ma dopo una prova più approfondita, e soprattutto pensando a un suo possibile uso aziendale, è il caso di rifare una valutazione.

La prima considerazione da fare è che l’attuale versione di Windows 10 22H2 è stata rilasciata ormai a ottobre 2022. Non ci saranno ulteriori versioni migliorative e il supporto con gli update di sicurezza sarà erogato solo fino a ottobre 2025.  Molte aziende hanno aggiornato il proprio parco macchine nel 2020 per rispondere alle nuove esigenze dettate dal lavoro remoto e dalla pandemia, spesso sostituendo PC desktop con portatili. Considerando un ciclo di rinnovo di 3-4 anni, Windows 11 dovrebbe prendere piede nelle aziende ben prima del termine del supporto di Windows 10.

Dall’epoca del lancio, poi, Windows 11 ha avuto alcuni importanti miglioramenti al menu Start riprogettato in modo intelligente, alla ricerca e ai widget, una migliore integrazione con Teams (anche se per uso personale, non aziendale), una maggiore sicurezza grazie al TPM 2.0 e sta per arrivare l’integrazione delle funzioni di IA Generativa di ChatGPT direttamente in Windows, che potrebbe cambiare drasticamente l’esperienza d’uso del PC.

Torniamo quindi alle basi, riproponendo la nostra recensione di Windows 11 in questa nuova luce, focalizzandoci sulle differenze con Windows 10.

Implementazione lenta e restrizioni hardware

Cominciamo con alcune basilari informazioni sui requisiti hardware e sulle date d’implementazione. Per eseguire Windows 11, avrete bisogno di un PC con un processore a 64 bit da 1 GHz o più veloce con due o più core (qui trovate un elenco di processori compatibili). Servono anche 4 GB o più di RAM e almeno 64 GB liberi su un disco rigido o SSD. Avrete anche bisogno di un Trusted Platform Module (TPM) versione 2.0, in grado di garantire sicurezza basata su hardware.

Al momento del lancio, Windows 11 poteva essere eseguito su molti dei PC venduti nei tre anni precedenti, ma non tutti. Oggi, ovviamente, i PC vengono venduti direttamente con Windows 11 preinstallato e il problema della compatibilità si pone solo se è necessario aggiornare qualche pc con compiti specifici. In questo caso, è possibile verificare se il PC è in grado di montare Windows 11 con l’applicazione Controllo integrità del PC. La stessa applicazione può essere usata anche per verificare la compatibilità dopo l’aggiornamento di alcuni componenti interni.

Il nuovo menu Start

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Il cambiamento più evidente presente in Windows 11 è davanti e al centro, letteralmente. Quando cliccate sul pulsante Start, il menu Start si apre sopra la parte inferiore centrale dello schermo, quindi non è più collocato in basso a sinistra come nelle precedenti versioni di Windows.

È stato anche ridotto di dimensioni, e non scorre come il menu Start di Windows 10. I riquadri grandi, che occupano tanto spazio sullo schermo nel menu Start di Windows 10, sono stati sostituiti da icone più piccole. Sono state eliminate anche le live tile che erano in grado di visualizzare informazioni dinamiche. Al loro posto, ecco i widget (ne parliamo più avanti).

Il menu Start è stato modificato anche in altri modi. Le tre colonne del menu di Windows 10 sono sparite, sostituite da una schermata più semplice divisa in due sezioni: icone delle applicazioni in alto e una sezione Consigliati in basso composta da file aperti di recente e icone delle ultime app installate.

Sembra una scelta funzionale e pratica. Il design compatto permette di trovare rapidamente le app da eseguire, proprio perché visibili in un’interfaccia meno ingombrante. Inoltre, è possibile avere più scelte a disposizione, e anche una visione più chiara di ciò che è disponibile. Se non vedete subito l’app che v’interessa, cliccate sul pulsante Tutte le app in modo da accedere all’elenco alfabetico di ogni app installata sul PC, oppure potete utilizzare la barra di ricerca collocata nella parte superiore del menu.

Potete facilmente eliminare un’app dal menu Start: cliccate con il pulsante destro del mouse e selezionate Rimuovi da Start. Per aggiungere un’app al menu, cliccate su Tutte le app, scorrete fino a trovare quella che desiderate aggiungere, cliccate con il pulsante destro del mouse e scegliete Aggiungi a Start.

Molto utile anche la sezione Consigliati. I file aperti più di recente sono davanti a voi, ed è molto più facile tornare al lavoro fatto di recente. Per cercarne altri, cliccate sul pulsante Altro e vedrete un elenco lungo e facile da scorrere. Potete sbloccare un file da Consigliati facendo clic con il pulsante destro del mouse e selezionando Rimuovi da Start. Non potete, però, aggiungere un nuovo file a Start.

La ricerca è integrata in Start tramite una casella di testo nella parte superiore dello schermo. La cosa strana è che cliccando su di essa non appare il cursore nella casella di testo per iniziare la ricerca. Viene invece visualizzata una schermata di ricerca, la stessa che vedrete quando cliccate sull’icona Cerca sulla barra delle applicazioni. Per abituarsi ci vuole del tempo. Potete anche gestire il vostro account utente da Start cliccando sull’icona del vostro account presente in basso a sinistra dello schermo. Inoltre, cliccando sul pulsante di accensione in basso a destra, potete accedere ad azioni come sospendere il PC, spegnerlo e riavviarlo .

Dopo aver lavorato con Windows 11 per un po’, mi sono realmente reso conto di quanto fosse disordinato il menu Start di Windows 10 e, probabilmente, era questo il motivo per il quale lo usavo raramente. Quello di Windows 11 non solo è esticamente più gradevole, ma mi sono ritrovato a usarlo molto più del vecchio menu Start di Windows 10. Per il mio sistema di lavoro, la novità più utile è stata la sezione Consigliati. Per aprire un file che ho usato di recente, non devo cercare in Esplora file o avviare un’applicazione, quindi cercare il file. Devo solo cliccare su un file proprio di fronte a me. Tutto ciò comporta un notevole risparmio di tempo e un incremento della produttività: il nuovo menu Start è vincente ed è la cosa che più mi piace di Windows 11.

Una ricerca leggermente modificata

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Anche la ricerca è stata riprogettazione, anche se non è cambiata molto. Quando cliccate sulla sua icona, Cerca, come Start, si apre al centro dello schermo sopra la barra delle applicazioni ed è più piacevole alla vista. È anche più ridotta in dimensioni rispetto a quella di Windows 10. Infatti, adottando icone più piccole rispetto alla ricerca di Windows 10, è in grado di far stare più cose in meno spazio, con quattro icone di ricerca rapida rispetto alle tre di Windows 10.

Layout di Snap e gruppi Snap

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Per incrementare la produttività, Microsoft ha introdotto un paio di funzionalità: layout di Snap e gruppi Snap. Con la prima funzione potete raggruppare le finestre aperte in uno dei layout di schermo predefiniti. Per esempio, potreste avere due app affiancate, ognuna delle quali occupa metà dello schermo. In alternativa potreste avere un’app a sinistra e due app una sopra l’altra a destra o quattro app in una griglia. la filosofia che sta dietro questa funzione e di trovare il layout perfetto che si adatti al vostro modo di lavorare.

Per utilizzare layout di Snap, aprite prima le applicazioni che v’interessano, quindi passate il mouse sull’icona d’ingrandimento di un’applicazione presente nella parte superiore destra dello schermo, situata tra le icone di riduzione e chiusura. Scegliete il layout che preferite e in quale posizione volete che si trovi l’applicazione e, infine, scegliete tra le altre app aperte per riempire il resto del layout.

Quando avete riempiti tutti i posti in un layout di Snap, quel raggruppamento di app viene salvato come gruppo Snap a cui potete tornare rapidamente in seguito se avete aperto altre app o ridotto a icona una delle finestre dell’app nel gruppo. Se passate il mouse sull’icona della barra delle applicazioni di una qualsiasi delle applicazioni in un gruppo di snap, vedrete due piccoli popup: uno è una miniatura di ciò che è aperto nell’applicazione stessa e un altro mostra il gruppo Snap. Scegliete l’icona gruppi Snap e passate all’intero gruppo nel layout che avete impostato in precedenza, piuttosto che alla singola applicazione.

Tutto questo in teoria sembra funzionare, ma in pratica l’ho trovato più fastidioso e farraginoso che utile: crea confusione. C’è voluto un po’ per capire come scegliere quale applicazione dovesse essere inserita e in quale parte di un singolo layout di Snap e ho scoperto come utilizzare la funzione gruppi Snap solo dopo molti clic. Cosa ben più importante, ho scoperto che organizzare le applicazioni in un layout di Snap non mi era di alcuna utilità.

Un’esplosione di widget

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Windows 10 mette a disposizione una serie di widget come feed di notizie, meteo e altro. Nonostante fosse possibile gestirli individualmente, non hanno mai convinto pienamente. In Windows 11, l’approccio ai widget è cambiato. Cliccate sull’icona Widget sulla barra delle applicazioni (è un quadrato diviso verticalmente in due sezioni, una bianca e una blu) e sul lato sinistro dello schermo viene visualizzato un grande pannello che mostra di default dei widget preselezionati con categorie come meteo, notizie, sport, e altri.

Ogni widget visualizza informazioni in continuo cambiamento; cliccando su uno di essi di solito ci si ritrova nel web su una pagina dove acquisire informazioni più dettagliate su quell’argomento. Cliccando sull’icona del menu con tre punti in alto a destra, potete modificare le dimensioni di ciascun widget, rimuoverlo e personalizzarlo. Cliccando su Aggiungi widget si ha a disposizione una selezione di altri widget tra cui scegliere come la situazione del traffico, un elenco di cose da fare, suggerimenti di Windows, intrattenimento e molti altri.

Nel mio caso i widget sono stati moderatamente utili quando volevo una notizia veloce o guardare il meteo. Mi sarebbe piaciuta, però, una selezione più ampia ed è un peccato che non si possa ridimensionare il riquadro del widget per ridurlo e tenerlo sempre sullo schermo, in modo da non dover cliccare costantemente sull’icona Widget della barra delle applicazioni.

Integrazione di Teams

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Con la pandemia da Covid-19, nel mondo è cambiato il modo in cui lavoriamo e viviamo, con videoconferenze e chat aumentate in modo esponenziale con le riunioni di persona che sono state sostituite da quelle virtuali. Con Windows 11, Microsoft scommette sul fatto che chat e videoconferenze rimarranno una parte importante del lavoro e della vita privata delle persone anche quando si tornerà alla normalità pre-pandemia

La nuova funzione Chat con Microsoft Teams di Windows 11 mette un’icona di Teams in primo piano e la piazza al centro della barra delle applicazioni. Cliccando sull’icona si apre una schermata di Teams con i vostri contatti. L’icona assomiglia a una videocamera finché non si clicca su di essa; quindi si trasforma infatti in un’icona a fumetto.

Quando trovate qualcuno con cui volete connettervi, cliccate su quella persona e si apre una finestra di chat e videoconferenza. Ora non resta che usare Teams come fareste normalmente. Se la persona con cui volete connettervi non usa Teams, riceverà un messaggio SMS e potrete chattare in questo modo.

Importante: al momento questa integrazione di Teams è destinata a un uso personale, non a quello aziendale. Di conseguenza non è disponibile la suite completa di funzionalità aziendali di Teams, come l’uso dei canali, la possibilità di eseguire ricerche negli archivi dei messaggi e così via. Probabilmente, nel tempo le versioni aziendali di Teams saranno integrate in Windows 11.

Rifiniture e miglioramenti

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L’aspetto generale di Windows 11 è leggermente cambiato rispetto a quello di Windows 10. Finestre arrotondate e animazioni più nitide rilasciano una sensazione di maggiore morbidezza. Anche quelli che Microsoft chiama i “materiali” sono stati aggiornati. Per esempio, l’effetto acrilico semitrasparente, che secondo Microsoft “replica l’effetto del vetro smerigliato”, è stato reso più traslucido e luminoso .

File Explorer rappresenta un esempio perfetto di ciò che è stato fatto in molte parti di Windows 11, con finestre arrotondate, uno sfondo più morbido e un nuovo set di icone notevolmente “luminose”. La sua barra multifunzione è stata rivista e semplificata. Ora ha una sola scheda e le azioni più utili sono rappresentate da icone facilmente a portata di mano: ora non è più necessario cercare tra diverse schede. Seguendo la stessa filosofia, anche il menu di scelta rapida è stato ridotto e semplificato. Ora ogni voce del menu ha un’icona accanto ed è più facile distinguere tra le diverse scelte.

Revisionata anche la funzionalità dei desktop virtuali (quella che in Windows 10 era chiamata Task View). Passate il mouse sopra la sua icona sulla barra delle applicazioni (due finestre sovrapposte, una bianca, una nera) e vedrete le icone che rappresentano tutti i  desktop virtuali esistenti. Si può passare a uno di essi o scegliere il pulsante per creare un nuovo desktop. Cliccate sull’icona della barra delle applicazioni, senza passarvi sopra il mouse, e vedrete le miniature di ciascuno dei vostri desktop.

Grazie a tutto ciò, i desktop virtuali sono ora più facili da creare e utilizzare, e l’interfaccia è visivamente più accattivante. Tutte queste modifiche sono in grado di garantire una maggiore produttività? Forse. Di sicuro la nuova interfaccia è più piacevole e, per chi passa molto tempo davanti a uno schermo, non può che essere una buona notizia.

Altre novità

Non ho potuto provare una della novità più attese di Windows 11, ossia la possibilità di eseguire app Android. Purtroppo, al momento di scrivere, questa funzionalità non è ancora presente e non sappiamo quando lo sarà. Ci sono, però, diverse migliorie minori più o meno visibili in Windows 11. In particolare:

  • TPM 2.0 lavora per proteggervi dalle minacce informatiche
  • L’app Impostazioni è stata ridisegnata e riorganizzata. Invece di dover cliccare sulle icone che rappresentano categorie diverse, ora viene visualizzato un elenco di categorie; una freccia a destra di ogni categoria porta alle opzioni disponibili. In alcuni casi sono state aggiunte anche delle nuove impostazioni. È più semplice da usare rispetto a Windows 10, ma non a un livello da valutarla rilevante.
  • Il Centro notifiche è stato eliminato, ed è stato sostituito dai pannelli separati Notifiche e Impostazioni rapide. Quest’ultimo è più compatto e mostra più impostazioni contemporaneamente rispetto a quanto visto su Windows 10. Per accedervi, cliccate sull’icona Wi-Fi, speaker o batteria all’estrema destra della barra delle applicazioni. Per Notifiche, cliccate sull’ora e la data all’estrema destra della barra delle applicazioni e vedrete un numero che indica quante notifiche sono in attesa di essere lette.

Cosa deve sapere l’IT su Windows 11

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L’elemento più importante più importante di Windows 11 per l’IT non è visibile, è nascosto. Il sistema operativo richiede, per la sicurezza, hardware con un TPM (Trusted Platform Module) 2.0 integrato. TPM adotta la crittografia basata su hardware per crittografare i dischi utilizzando funzionalità di Windows come BitLocker.

Le aziende sono sottoposte ad attacchi costanti e sempre più sofisticati e il ransomware è una minaccia sempre incombente. Per l’IT, questo è un grosso problema, ed è così grande che tutte le altre funzionalità di Windows 11 impallidiscono rispetto alla sua importanza.

L’IT non può che apprezzare con piacere anche il programma di aggiornamento delle funzionalità (i cosiddetti feature update), che usciranno una volta all’anno anziché due volte all’anno come per Windows 10. Ciò ridurrà i tempi di aggiornamento, gli sforzi e anche i grattacapi ai team IT. Le aziende possono usare, per la distribuzione e la gestione di Windows 11, strumenti di gestione aziendale Microsoft esistenti, tra questi troviamo Microsoft Endpoint Manager, Windows Update for Business e Autopilot. Su questo versante, per Windows 11 non sono stati rilasciati nuovi strumenti.

Per garantire che le applicazioni aziendali e altri software possano essere eseguiti su Windows 11, Microsoft ha rilasciato Test Base for Microsoft 365, uno strumento di test automatizzato in grado di verificare la compatibilità delle applicazioni. In caso di problemi di compatibilità, Microsoft afferma che le aziende possono utilizzare il servizio App Assure esistente che aiuta con 150 o più utenti a risolvere i problemi delle app.

Tirando le somme

Qual è il giudizio finale su Windows 11, anche tenendo conto della lunga attesa? Questo sistema operativo cosa propone di veramente nuovo? Le altre due volte nelle quali Microsoft ha fatto trascorrere cinque anni o più per sviluppare nuove versioni di Windows, i cambiamenti sono stati enormi, e la versione più recente sembrava davvero quasi un sistema operativo completamente nuovo. La prima volta è stata tra Windows 3.0 nel 1990 e Windows 95 nel 1995, la seconda tra Windows XP (rilasciato nel 2001) e Windows Vista (rilasciato nel 2007).

Questa volta, non ci sono stati così tanti cambiamenti come in quelle precedenti revisioni, e non ci saremmo meravigliati se  questa nuova versione si fosse chiamata Windows 10.5. Il nuovo menu Start è utile ma non è rivoluzionario, ed è proprio questa la modifica dell’interfaccia più evidente e d’impatto, anche per la produttività. Ci sono altre modifiche interessanti, ma sono quasi tutte novità marginali e non alterano in modo significativo le modalità d’uso di Windows.

Ma non è una brutta notizia. Windows 10 nel complesso si è dimostrato un sistema operativo solido ed affidabile, e Windows 11 lo migliora. La storia di Windows, lunga ormai 40 anni, ci ha presentato aggiornamenti pesanti, non proprio riuscitissimi, come nel caso di Windows Vista e Windows 8. Fortunatamente ce ne sono stati anche di ben fatti, come XP e Windows 10. Sono più efficaci i piccoli passi giusti che i grandi passi sbagliati.

A conti fatti, Windows 11 apporta un solido miglioramento a Windows 10, con una migliore sicurezza, un’interfaccia più fruibile e una più piacevole esperienza complessiva. Il consiglio, quando sarà disponibile per tutti, è di passare a Windows 11, anche perché farlo è a costo zero. Detto questo, ma vale per qualsiasi sistema operativo, è sempre preferibile attendere qualche mese in modo da assicurarsi che eventuali problemi e bug di solito presenti nella prima release siano stati risolti.

Di positivo c’è che, se il vostro hardware non supporta Windows 11, non c’è bisogno di affrettarsi a comprare un nuovo PC, a meno che non vogliate la maggiore sicurezza aggiuntiva basata sull’hardware o che vogliate qualcosa di esteticamente nuovo rispetto a Windows 10. Tra l’altro Microsoft ha dichiarato di voler supportare Windows 10 fino a ottobre 2025, quindi il vostro attuale PC Windows 10 continuerà ad aggiornarsi per altri quattro anni.

Nel caso di un’azienda, il discorso è diverso. Anche se il loro hardware supporta il nuovo sistema operativo, probabilmente aspetteranno più a lungo dei consumatori per l’aggiornamento perché devono essere molto più prudenti quando si apportano cambiamenti importanti al proprio parco macchine aziendale. Comunque, anche solo la maggiore sicurezza e i feature update una volta all’anno anziché due, potrebbero rendere l’aggiornamento molto utile in chiave aziendale.