Con la fine del ciclo di vita di Windows 10 e l’adozione su larga scala di Windows 11 che avanza, molte aziende stanno affrontando un passaggio tutt’altro che indolore. Se per la maggior parte delle imprese la migrazione è solo una questione di pianificazione e budget, in alcuni settori la transizione è diventata un vero e proprio ostacolo tecnico ed economico.

Un caso emblematico arriva dal Regno Unito, dove il Rotherham Health Trust ha scoperto che parte del suo parco macchine non è compatibile con il nuovo sistema operativo di Microsoft. Secondo quanto riportato da Digitalhealth, nonostante la maggior parte dei computer sia stata aggiornata, un certo numero di dispositivi medici si è rivelato impossibile da adattare. In alcuni casi, il costo richiesto dai fornitori per rendere l’hardware compatibile superava le 25.000 sterline per apparecchi vecchi di appena tre anni.

Questo episodio non è isolato. Sul forum indipendente Windows Forum diversi utenti hanno segnalato casi analoghi nel settore sanitario, dove alcuni fornitori di software clinico si rifiutano di certificare i propri programmi per le versioni più recenti di Windows. Il problema è strutturale, dal momento che gli ambienti sanitari, per la loro natura, operano su reti isolate con sistemi di gestione dedicati e protocolli di sicurezza estremamente rigidi.

Come ha spiegato Timon Watson, analista di Gartner, qualsiasi modifica a questi ambienti richiede test estesi, validazioni da parte di terze parti e lunghi tempi di approvazione. In altre parole, aggiornare un sistema operativo ospedaliero non è paragonabile a farlo su un laptop aziendale. A complicare le cose, molti computer utilizzati con apparecchiature mediche (come scanner o macchine per diagnostica) sono acquistati insieme al macchinario e vengono considerati parte integrante del dispositivo. In questi casi, solo il fornitore originale può intervenire, spesso con costi aggiuntivi di migliaia di euro per ogni aggiornamento o intervento tecnico.

La questione non riguarda però solo la sanità. Anche altri settori industriali stanno affrontando difficoltà simili. Rockwell Automation, ad esempio, ha avvertito che i suoi computer industriali ASEM 6300P e 6300B non sono generalmente compatibili con Windows 11 a causa dei processori datati. È probabile che molti altri produttori si trovino nella stessa situazione, con macchinari e controllori ancora perfettamente funzionanti ma incapaci di supportare il nuovo sistema operativo.

windows 10

Anche il settore marittimo, tradizionalmente conservatore dal punto di vista tecnologico, mostra una certa resistenza al cambiamento. Una ricerca condotta da Marlink ha rivelato che quasi la metà delle imbarcazioni utilizza ancora Windows 10, una scelta che in futuro potrebbe esporre le flotte a rischi di sicurezza informatica man mano che il supporto ufficiale verrà ritirato.

Eppure, secondo Chris Silva, esperto di sicurezza aziendale di Gartner, gli effetti dell’end of life di un sistema operativo non sono immediati. La fine del supporto ufficiale rappresenta certamente una vulnerabilità potenziale, ma esistono numerosi fornitori di terze parti pronti a offrire soluzioni di sicurezza e aggiornamenti personalizzati per sistemi considerati critici.

Microsoft stessa sembra consapevole delle difficoltà incontrate da molti clienti. Per venire incontro a chi non può adottare subito Windows 11, l’azienda offre Windows 10 IoT Edition, una versione pensata per applicazioni industriali e dispositivi integrati che continuerà a ricevere supporto ufficiale fino al 2032. Una mossa che garantisce un margine di respiro significativo per i settori più vincolati da certificazioni e compatibilità hardware.

Non tutti però potranno contare su questa estensione. Molte autorità sanitarie e imprese si troveranno presto a dover decidere se prolungare la vita dei propri sistemi esistenti o se investire in nuove infrastrutture. Nel primo caso, i rischi di sicurezza e i costi di manutenzione cresceranno nel tempo, mentre nel secondo caso l’esborso iniziale potrebbe essere enorme.

Watson sottolinea che in alcuni contesti la sostituzione completa sarà inevitabile. Gli ospedali, ad esempio, potrebbero dover rimpiazzare interi macchinari diagnostici (come risonanze magnetiche o apparecchi a raggi X) semplicemente perché i computer integrati non supportano Windows 11. E in quei casi, la cifra non si misurerà in migliaia, ma in centinaia di migliaia o persino milioni di euro.