Ho predicato i vantaggi dei Chromebook rispetto ai laptop Windows fin dal primo Chromebook commerciale, il Samsung Series 5 uscito sul mercato nel giugno 2011 (già, proprio 10 anni fa). Ma è stato solo negli ultimi mesi che i numeri di vendita dei Chromebook hanno mostrato un’impennata mai vista prima. Con Microsoft che la scorsa settimana ha annunciato Windows 11, mi chiedo se anche i dirigenti aziendali abbiano visto quei numeri e abbiano deciso che era ora di affidarsi a un nuovo desktop Windows e non a un Cloud PC basato su Azure.

Non mi credete? Prendete un attimo in esame queste cifre: secondo le stime di IDC, nel primo trimestre del 2021 Windows è sceso al 75% del mercato globale dei PC da oltre l’80% nel 2020. Windows non aveva una quota così piccola del mercato desktop dagli anni ’90. Secondo poi i report di Statista, nel gennaio 2013 Windows aveva quasi il 91% del mercato. Ma da allora si è susseguito un lento ma inesorabile declino e a novembre 2020 Statista aveva fissato la quota di mercato di Windows al 73%.

Allo stesso tempo, Stock Apps ha riportato che le spedizioni globali di Chromebook sono aumentate del 276% su base annua e hanno quasi raggiunto i 12 milioni di unità vendute solo nel primo trimestre del 2021. Certo, 12 milioni sono ancora molto al di sotto delle vendite di laptop e PC Windows (84 milioni di unità nello stesso trimestre), ma rimane una cifra impensabile fino a due anni fa.

HP e Lenovo dominano il mercato dei Chromebook, con 7,5 milioni di unità vendute, ovvero il 60% delle spedizioni totali nel primo trimestre di quest’anno. Anche altri fornitori traggono profitto più che mai dai Chromebook. Acer, ad esempio, ha spedito 1,43 milioni di Chromebook nel primo trimestre, con un aumento del 178% rispetto al primo trimestre del 2020. Allo stesso tempo, Dell ha praticamente raddoppiato le sue vendite a 1 milione di unità. Samsung, tuttavia, è stata la vera vincitrice in termini di crescita; le sue vendite di Chromebook hanno infatti guadagnato un astronomico +2233% anno su anno a 1,2 milioni di unità nei primi tre mesi del 2021.

Non c’è quindi da meravigliarsi che Microsoft se ne sia uscita proprio ora con Windows 11. Continuo a pensare che ciò che Microsoft vuole veramente è che gli utenti passino al suo Cloud PC Desktop-as-a-Service, ma al tempo stesso sa anche che la maggior parte delle persone è ancora a suo agio con il suo modello Windows basato su PC.

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Potrebbe essere che Cloud PC si stia rivelando più difficile da perfezionare di quanto Microsoft si aspettasse; infatti, dovrebbe essere già uscito. Vedremo cosa avrà da dire in proposito Microsoft alla sua conferenza annuale Inspire a metà luglio. Se i dirigenti della società parleranno solo ed esclusivamente di Windows 11, sapremo che Windows basato su cloud è stato messo nel dimenticatoio.

Penso inoltre che Microsoft stia commettendo un grosso errore con Windows 11. Il nuovo sistema operativo non è ancora uscito (e lo farà solo tra alcuni mesi), ma gli utenti, inclusi gli esperti che conoscono Windows così come io conosco Linux, stanno segnalando il fatto che anche molti PC recenti non sono compatibili con Windows 11. In effetti, è stata la stessa Microsoft ad ammettere che quasi la metà della sua gamma Surface non sarà aggiornabile a Windows 11.

Sapete invece a cosa potrete aggiornare i vostri PC Windows 10? A Chrome OS, o per essere più precisi, a CloudReady OS. Si tratta di un sistema operativo compatibile con Chrome OS e basato sul sistema operativo open source Chromium di Google. CloudReady OS è stato creato da una società di nome Neverware, acquisita proprio da Google alla fine del 2020. Non è ancora completamente compatibile con Chrome OS (non supporta ad esempio Google Play Store né esegue app Android), ma sono assolutamente sicuro che a breve lo sarà.

Potete amministrarlo con Chrome Management e con la console Google Admin. Ironia della sorte, potete distribuirlo in azienda con Microsoft Windows Deployment Services (WDS) o Microsoft System Center Configuration Manager (SCCM). Potete persino installarlo con altri programmi di installazione come Altiris o Symantec Ghost.

E a differenza di Windows 11, che sembra essere molto esigente sui requisiti hardware, CloudReady OS è installabile su qualsiasi PC con 2 GB di RAM e 16 GB di storage. Neverware avverte, tuttavia, che non dovrebbe essere eseguito su sistemi del 2007 o precedenti. Già, potreste benissimo avere in soffitta alcune polverose macchine con a bordo Windows XP o Vista in grado di eseguire CloudReady.

Il punto è che se volete un aggiornamento conveniente e valido per i vostri PC esistenti con più di qualche anno alle spalle, dovreste guardare a CloudReady OS e non a Windows 11. Se invece state cercando dei laptop nuovi e i vostri utenti non richiedono software specifico per Windows 10, dovreste seriamente prendere in considerazione i Chromebook. Vi assicuro che non ve ne pentireste.