Migrazione a Windows 11: metà dei PC aziendali non è ancora pronta

A circa tre mesi dalla fine ufficiale del supporto a Windows 10, prevista per il 14 ottobre 2025, un nuovo report pubblicato da ControlUp fa emergere un quadro a luci e ombre sulla migrazione a Windows 11. Secondo l’indagine, condotta su oltre un milione di endpoint aziendali Windows, il 50% dei dispositivi ha già completato l’aggiornamento al nuovo sistema operativo di Microsoft. Una percentuale che rappresenta un netto miglioramento rispetto al lo stesso periodo del 2024, quando l’82% dei terminali non era ancora passato a Windows 11, ma il tempo stringe e i dati mostrano che molte organizzazioni, soprattutto nei settori più critici e tra le grandi imprese, rischiano di trovarsi impreparate.
“Il traguardo del 50% è importante, ma non è certo il momento di abbassare la guardia” ha dichiarato Marcel Calef, Field CTO per le Americhe di ControlUp. “Con la fine del supporto a Windows 10 ormai imminente, è fondamentale agire rapidamente. Il nostro report evidenzia un ritmo di migrazione irregolare e numerose sfide legate all’hardware e alla pianificazione.”
Grandi differenze tra settori: istruzione e tecnologia avanti, sanità e finanza indietro
Uno degli aspetti più interessanti messi in luce dal report è la forte eterogeneità tra i diversi settori industriali. Le organizzazioni attive nel mondo dell’istruzione e della tecnologia guidano la migrazione, con rispettivamente il 77% e il 73% dei dispositivi già aggiornati a Windows 11. All’estremo opposto si trovano sanità (41%) e finanza (45%), settori dove le complessità infrastrutturali e le problematiche di compliance potrebbero rallentare il processo.
Particolarmente critica la situazione nel settore sanitario, dove il 19% degli endpoint analizzati non è nemmeno compatibile con Windows 11 e necessita quindi di una sostituzione completa. Nella finanza, invece, la percentuale di dispositivi da rinnovare è solo del 3%, a dimostrazione che il ritardo in quel caso è probabilmente più organizzativo che tecnologico.
L’Europa guida la corsa, le Americhe fanalino di coda
Anche le differenze geografiche emergono con forza dal report. L’Europa si conferma la regione più avanzata nel passaggio a Windows 11 con il 70% degli endpoint aggiornati, seguita da altre aree globali con una media del 66%. Le Americhe invece sono indietro, ferme al 43% di dispositivi migrati, nonostante l’87% del parco macchine sia già tecnicamente compatibile con il nuovo sistema operativo.
Questo divario regionale rappresenta una sfida per le multinazionali, che rischiano di dover gestire ambienti IT disomogenei dal punto di vista della sicurezza e delle funzionalità, proprio in un momento in cui la coerenza infrastrutturale è fondamentale.
Le grandi aziende arrancano
Il report sottolinea anche che le imprese di grandi dimensioni (oltre 10.000 dispositivi Windows) sono le meno pronte alla fine del supporto a Windows 10, con una percentuale di migrazione completata ferma al 42%. Il motivo principale risiede nella maggiore complessità dei sistemi IT aziendali di grandi dimensioni, spesso caratterizzati da hardware legacy, ambienti ibridi e vincoli di compatibilità software.
Per queste realtà, effettuare valutazioni precoci sull’hardware e pianificare per tempo è essenziale. In caso contrario, il rischio è di arrivare impreparati a ottobre 2025, con gravi ricadute operative e di sicurezza.
ControlUp offre un tool integrato nella piattaforma ControlUp for Desktops che consente alle aziende di valutare in tempo reale la compatibilità dei propri endpoint, identificare le opportunità di upgrade e segnalare i dispositivi da sostituire, il tutto da una dashboard centralizzata.