Se vi state chiedendo se il vostro PC aziendale è pronto per Windows 11, la risposta è probabilmente no, almeno a leggere i risultati di un nuovo sondaggio condotto da Lansweeper su 30 milioni di PC aziendali in 60.000 aziende e organizzazioni a livello globale, dal quale emerge che solo il 44,4% dei computer è compatibile con Windows 11.

Un risultato così basso è principalmente correlato alle specifiche minime della CPU richieste da Windows 11. Per quanto riguarda la RAM, il 91% dei computer era pronto per Windows 11, mentre il 52,5% dei PC analizzati ha soddisfatto i requisiti di Microsoft per quanto riguarda il TPM 2.0.

Quest’ultima percentuale si riferisce a un’indagine sulle macchine fisiche. Sulle workstation delle macchine virtuali, Lansweeper ha affermato che solo lo 0,23% soddisfa i requisiti TPM 2.0 per le macchine virtuali. I TPM possono trovarsi nelle workstation, ma deve essere abilitata la possibilità per la macchina virtuale di visualizzare il TPM tramite vTPM.

Ovviamente, i 30 milioni di PC aziendali analizzati da Lansweeper sono solo una piccola parte dei computer di lavoro, ma probabilmente non è troppo inverosimile affermare che una grande fetta di computer aziendali non riuscirà a eseguire Windows 11.

Con il suo nuovo sistema operativo, Microsoft ha infatti imposto requisiti a livello CPU molto più rigorosi di quanto non sia mai stato fatto nei 36 anni di storia di Windows. Windows è stato tradizionalmente molto più indulgente sul supporto per le CPU più vecchie e persino Windows 10 poteva essere installato su PC obsoleti da tempo. Ma con Windows 11 un PC deve avere una CPU Intel di ottava generazione o più recente e un chip AMD Ryzen 2000 o più recente per l’installazione del sistema operativo, oltre al supporto per TPM 2.0.

Dopo le dichiarazioni iniziali, Microsoft era apparsa più “morbida” affermando che anche i PC più vecchi potevano installare Windows 11. Ma poi la società ha fatto marcia indietro precisando che quei vecchi PC non avrebbero potuto ricevere aggiornamenti, inclusi gli update di sicurezza. Le cifre riportate dal report di Lansweeper potrebbero così aumentare la pressione su Microsoft, dal momento che le grandi aziende (e gli ingenti assegni che staccano per Microsoft Office 365 e Windows) hanno costretto già in passato il gigante di Redmond a cambiare posizione.