Dopo il piccolo inciampo di settembre, il mese scorso Windows 10 ha ripreso la sua marcia lenta ma inesorabile per sostituire Windows 7 come sistema operativo desktop più diffuso al mondo. Le nuove stime di Net Applications per il mese di ottobre riportano infatti una crescita di Windows 10 di otto decimi di punto percentuale e un posizionamento al 38,3% di tutti i PC a livello globale e al 43,9% di quelli che eseguono Windows. Ricordiamo che il secondo numero è sempre più grande del primo perché Windows non è installato su tutti i personal computer ma (sempre a ottobre) sull’87,3% dei sistemi, con il resto dei PC che monta macOS, Linux e Chrome OS.

Come previsto, l’aumento di ottobre di Windows 10 ha più che compensato la flessione del mese precedente. Nel frattempo il veterano Windows 7 ha perso 1,6 punti percentuali di user share, il suo più grande calo da maggio. Windows 7 ha chiuso ottobre con il 39,4% di tutti i personal computer e il 45,1% di tutti i PC con a bordo Windows.

Windows 10 e Windows 7 non sono mai stati più vicini come nel mese scorso. Il punto di crossover, ovvero il momento in cui Windows 10 alimenterà una percentuale maggiore di tutti i PC Windows rispetto a Windows 7, si verificherà quasi certamente questo mese, almeno osservando il movimento medio mensile di ciascuno. Fino a poco tempo fa il crossover era invece previsto per dicembre.

Crossover non significa comunque la fine di Windows 7, né rappresenta la “vittoria” totale per Windows 10, ma dà una prospettiva migliore a Windows 10 a partire da gennaio 2020, quando Windows 7 raggiungerà la fine del supporto standard da parte di Microsoft. A quel punto le linee di tendenza tracciate da Net Applications segnalano che Windows 10 dovrebbe essere installato sul 60% di tutti i sistemi Windows, con il 37% ancora alimentato da Windows 7. A causa dell’aumento di Windows 10 e della diminuzione inevitabile di Windows 7, quelle cifre sono più alte e più basse, rispettivamente, di quanto non lo fossero il mese scorso.

windows 7 esu

“Più della metà della nostra base installata di dispositivi commerciali è ora su Windows 10”, ha affermato il CEO di Microsoft Satya Nadella questa settimana durante la conference call per discutere i risultati finanziari del terzo trimestre dell’anno. L’affermazione di Nadella si basa sulla telemetria ricevuta dai PC Windows 7 e Windows 10 negli ambienti aziendali.

Secondo le previsioni di Net Applications ad aprile Windows 10 raggiungerà il traguardo di diffusione del 50% di tutti i PC in uso a livello globale e non, quindi, solo di quelli in azienda. Nello stesso mese Windows 7 rappresenterà invece quasi il 42% di tutte le versioni Windows installate. Microsoft ha cercato di convincere i suoi clienti, aziende e altre grandi organizzazioni a passare a Windows 10 il più presto possibile e, per farlo, ha spinto molto sulla sicurezza e la gestibilità del sistema operativo, versanti su cui Windows 10 è migliore di Windows 7. Ma Microsoft punta anche su altro.

“La forza di Windows 10 Pro e la forza commerciale che abbiamo osservato negli ultimi tempi continuano a essere un buon segnale per noi” ha detto il CFO di Microsoft Amy Hood durante la stessa conference call sui risultati finanziari del Q3 2018. “La fine del supporto di Windows 7 si avvicina sempre di più e quindi continueremo ad aspettarci una buona domanda dal segmento rappresentato da Windows 10 Pro”. La Hood ha parlato anche dell’importanza crescente di Microsoft 365, il piano di abbonamento più costoso della società che combina Windows 10 Enterprise, Office 365 e una serie di altri software, compresi gli strumenti di gestione IT. Quanto più velocemente Microsoft riuscirà a convincere i suoi clienti aziendali ad abbandonare Windows 7, tanto prima i suoi venditori potranno proporre e vendere Microsoft 365 a quei clienti.

Tra gli altri dati di ottobre rilasciati da Net Applications, risulta come la quota di utenti Windows a livello globale sia nuovamente scivolata verso il basso, lasciando per strada altri tre decimi di punto percentuale rispetto a settembre e fermandosi all’87,3%. La quota combinata di tutte le edizioni macOS e OS X ha rappresentato invece il 10% di tutti i personal computer, con un aumento di mezzo punto percentuale su settembre. Linux è invece sceso al 2%, mentre Chrome OS ha mostrato un andamento piatto non andando oltre lo 0,3% di diffusione.