Quando saremo a gennaio 2017, metà di tutte le aziende a livello globale avrà già stabilito i piani di adozione di Windows 10, almeno secondo un recente report di Gartner che suggerisce come la diffusione del nuovo sistema operativo di Microsoft a livello enterprise stia procedendo più rapidamente del previsto.

Questa stima si basa sul notevole interesse che l’analista di Gartner Steve Kleiniane ha potuto riscontrare parlando con diversi clienti circa i loro piani futuri. Se è vero che le aziende attendono solitamente molto per passare alla nuova versione di un sistema operativo, Kleiniane è invece convinto che il settore enterprise si stia muovendo per un’adozione molto veloce di Windows 10.

Un simile interesse verso il nuovo OS di Microsoft è dovuto ad alcuni e precisi fattori. Il primo è che per molte aziende la migrazione da Windows XP a Windows 7 è stata talmente difficile e complessa da averle convinte a fare il passo verso Windows 10 il più rapidamente possibile, proprio per assicurarsi un processo di migrazione indolore e non così traumatico come quello avvenuto anni fa. Anche perché, ed è stata la stessa Microsoft a dirlo, il ciclo di vita di Windows 7 è destinato a terminare nel 2020.

Non per questo Windows 10 non si troverà di fronte ad alcuni ostacoli

Un altro motivo è che la transizione a Windows 10 è più semplice rispetto a quella da Windows XP a Windows 7. Ecco perché le aziende stanno valutando più positivamente l’abbandono di Windows 7 rispetto a quanto fecero per quello di Windows XP, che in effetti era un sistema operativo decisamente diverso da Windows 7. Inoltre, sempre secondo Kleynhans, si sta facendo largo una richiesta sempre più ampia di laptop con display touch e di tablet Windows di stampo business proprio grazie a Windows 10, mentre in precedenza con Windows 8 (OS mai amato dal comparto enterprise) tutta questa richiesta non c’era.

Non per questo Windows 10 non si troverà di fronte ad alcuni ostacoli. Lo stesso Kleynhans è convinto che molte grandi aziende dovranno sviluppare una strategia ben precisa per gestire tutto il discorso degli aggiornamenti “obbligatori” e cumulativi che Microsoft ha deciso di rilasciare per il suo sistema operativo. Una decisione, quella di Redmond sulle policy molto restrittive degli update di sistema, che inizialmente ha scontentato non poco il settore enterprise a causa della pochissima libertà di azione lasciata agli amministratori IT.

Eppure Kleynhans è convinto che le stesse grandi compagnie che avevano accolto Windows 10 con molta circospezione stiano capendo come in realtà sia possibile gestire questa questione, nonostante il diverso modello di aggiornamento rispetto a Windows 7 e Windows XP. “Penso che tra la fine del prossimo anno e gli inizi del 2017 molte aziende avranno sviluppato una strategia tale da rendere possibile un approccio positivo al sistema di aggiornamenti, che poi è l’unico grande ostacolo che finora ha reso titubante il settore enterprise nei confronti di Windows 10”, conclude Kleynhans.