La scorsa settimana Microsoft ha ammesso che, dopotutto, non avrebbe mai fatto uscire Windows 10X, il concept di sistema operativo annunciato per la prima volta nel 2019 e trasformatosi mesi dopo in un concorrente di Chrome OS. L’ammissione di Microsoft ha confermato un recente report di Petri.com, secondo cui Windows 10X molto probabilmente non avrebbe mai visto la luce.

“Invece di portare sul mercato un prodotto chiamato Windows 10X nel 2021 come inizialmente previsto, stiamo sfruttando le conoscenze acquisite finora e accelerando l’integrazione della tecnologia fondamentale alla base di 10X in altre parti di Windows e dei prodotti dell’azienda” ha dichiarato nei giorni scorsi John Cable , il dirigente che guida il gruppo di manutenzione di Windows.

 

La breve vita di Windows 10X è cominciata come un annuncio dell’ottobre 2019, quando Microsoft definiva il futuro sistema operativo come “il meglio di Windows 10 creato per consentire esperienze uniche su PC a doppio schermo”. Questa nuova versione doveva alimentare una nuova categoria hardware di ibridi tablet-notebook a due schermi e pieghevoli che Microsoft ei suoi partner avrebbero presto portato sul mercato. L’ingresso di Microsoft in questo nuovo settore hardware, rappresentato dal Surface Neo, è stato successivamente rinviato a data da destinarsi.

Nel maggio 2020, Microsoft ha raccontato una storia diversa, dicendo all’epoca che, poiché “a causa della pandemia il mondo è un posto molto diverso da quello che era lo scorso ottobre quando abbiamo condiviso la nostra visione per una nuova categoria di dispositivi Windows a doppio schermo”, il nuovo sistema operativo sarebbe stato utilizzato per “orientare la nostra attenzione verso dispositivi Windows 10X a schermo singolo che sfruttano la potenza del cloud”. Per molti osservatori questa affermazione sembrava indirizzare Windows 10X come chiaro competitor di Chrome OS.

In seguito c’è però stato un secondo cambio di rotta. Piuttosto che un nuovo sistema operativo semplificato in esecuzione su un nuovo tipo di hardware, o uno che enfatizzasse l’elaborazione basata su cloud, Windows 10X è diventato ultimamente un nuovo concept di sistema operativo le cui diverse parti sarebbero state divise tra Windows 10 e altri prodotti software di Microsoft. 

Microsoft, ovviamente, l’ha messa in modo “leggermente” diverso. “Dopo un anno di esplorazione e di conversazioni con i clienti, ci siamo resi conto che la tecnologia di Windows 10X poteva essere utile in più modi e servire più clienti di quanto inizialmente immaginassimo”, ha affermato Cable. “Abbiamo concluso che la tecnologia 10X non dovrebbe essere limitata a un sottoinsieme di clienti”.

Windows 10 1909

 

Non c’è dubbio che le circostanze siano cambiate tra il primo annuncio di Windows 10X e oggi. Il fatto che ora tutti conoscano la parola pandemia e ne abbiano memorizzata la definizione ne è la prova. Praticamente certo, anche, è che i clienti interrogati da Microsoft abbiano detto alla società che avevano cose migliori da fare durante la crisi piuttosto che mostrare interesse per un nuovo sistema operativo. Alla fine Microsoft ha deciso comunque di dare ai clienti 10X anche se “a pezzi”.

Ma le novità dell’ecosistema Windows non finiscono qui. All’inizio di questa settimana, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha infatti sfruttato il keynote dell’evento annuale Build dedicato agli sviluppatori per anticipare il futuro di Windows.Presto annunceremo uno degli aggiornamenti più significativi di Windows dell’ultimo decennio”, ha affermato Nadella. “Non vediamo l’ora di condividerlo con tutti voi”.

Quale sarà questo aggiornamento non è chiaro, anche se i report hanno parlato di un rinnovamento dell’interfaccia utente (UI) e dell’esperienza utente (UX) di Windows e di un evento già a giugno, in cui Microsoft potrebbe svelare cambiamenti ancora più radicali di quelli del 2015 quando uscì Windows 10.

Tra l’altro è strano che, solo pochi giorni dopo aver riconosciuto l’impossibilità di dare vita a un nuovo sistema operativo (10X), l’amministratore delegato di Microsoft abbia promesso un cambiamento così importante e significativo per Windows 10, che in effetti potrebbe presto integrare alcuni degli elementi sviluppati per 10X.

Se chiedeste agli amministratori IT di classificare le modifiche o i miglioramenti a Windows 10 e forniste loro un elenco con al suo interno una nuova interfaccia utente o anche nuove e fantastiche funzionalità, scommettete che li stralcerebbero subito?. Dopotutto il cambiamento è sempre stato un anatema per l’impresa, che valorizza soprattutto la stabilità e l’utilità; il cambiamento è proprio ciò che ha portato alla tensione tra Microsoft e i suoi clienti commerciali per Windows 10 con i suoi continui (e molto spesso temuti) aggiornamenti.

I segnali che Microsoft ha compreso le preoccupazioni dei clienti commerciali sono arrivati durante il 2020 e quest’anno, con due aggiornamenti minori consecutivi che non hanno portato particolari sconvolgimenti. Ma a questa mossa (sicuramente gradita agli amministratori IT) ne è seguita una molto meno piacevole, ovvero il taglio del supporto a lungo termine da 10 a 5 anni per le versioni enterprise di Windows 10. E, come mazzata finale, ecco la promessa di Nadella di nuovi e importanti cambiamenti in arrivo. 

Molti sono sempre più sconcertati dal desiderio di Microsoft di rielaborare, ridisegnare, ricostruire e aggiornare continuamente Windows come se dovesse accontentare l’utenza consumer sempre alla ricerca di novità quando i suoi clienti commerciali, in realtà i suoi unici clienti che contano, vogliono solo quello che hanno adesso (Windows 10) in una versione migliorata e perfezionata.