In un post pubblicato ieri, Microsoft ha definito le regole di base e i prezzi per ottenere gli aggiornamenti di sicurezza estesi (ESU) di Windows 10 oltre la data limite del 14 ottobre 2025. I prezzi saranno elevati per la maggior parte degli utenti, a meno che non si utilizzi il proprio dispositivo Windows 10 per accedere a un PC Windows 11 Cloud tramite Windows 365.

Per una chiave di attivazione da applicare a un dispositivo Windows 10, si pagheranno 61 dollari per dispositivo per il primo anno, mentre se si utilizza uno strumento di gestione degli aggiornamenti basato sul cloud di Microsoft come Intune, il prezzo è scontato a 45 dollari.

L’accenno al primo anno è significativo. Microsoft ha infatti precisato che il prezzo raddoppierà ogni anno consecutivo per un massimo di tre anni. “Se decidete di partecipare al programma nel secondo anno, dovrete pagare anche per il primo anno, poiché gli ESU sono cumulativi”. Continuare a utilizzare Windows 10 e ricevere le patch di sicurezza diventerà quindi piuttosto costoso in breve tempo.

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C’è però un’eccezione alla regola. I clienti del settore dell’istruzione possono aderire al programma ESU per Windows 10 al prezzo di 1 dollaro per il primo anno, che sale a 2 e 4 dollari rispettivamente per il secondo e terzo anno. Ciò significa che, almeno per il momento, questo piano quasi a costo zero non interesserà gli utenti consumer e quelli aziendali con computer perfettamente funzionanti che non possono passare a Windows 11 a causa delle richieste hardware draconiane di Microsoft.

L’annuncio arriva in concomitanza con l’aggiornamento sorprendente da parte di Statcounter delle statistiche sulle quote di mercato che, in assenza di dati ufficiali da parte di Microsoft, danno un’idea di come sta andando l’adozione di Windows 10 e Windows 11.

A marzo 2024, Windows 11 ha addirittura perso quote di mercato rispetto a Windows 10. Quest’ultimo si è infatti attestato al 69,04%, in leggero aumento rispetto al mese precedente, mentre W11 è sceso al 26,72%. E se è vero che i prezzi degli ESU per Windows 10 non sono molto diversi da quelli per Windows 7, è altrettanto vero che quest’ultimo aveva una quota di mercato molto più bassa di quella attuale di Windows 10 quando Microsoft lanciò il piano ESU per W7 a inizio 2020.